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“Mio fratello che guardi il mondo”, il commovente inno alla fraternità di Ivano Fossati

Avremmo bisogno di più umanità. Con "Mio fratello che guardi il mondo", Ivano Fossati rianima il nostro desiderio di pace e di fraternità.

“Mio fratello che guardi il mondo/ e il mondo non somiglia a te”…

Comincia così “Mio fratello che guardi il mondo“, la meravigliosa canzone di Ivano Fossati che, scritta nel 1992, risuona più attuale che mai, soprattutto in giorni come questi, segnati dalla guerra in Ucraina e a Gaza, dalla rivalsa dell’antisemitismo e da una crescente indifferenza che ci anestetizza e ci disumanizza.

Dove ascoltare “Mio fratello che guardi il mondo”

“Mio fratello che guardi il mondo” è racchiuso in Lindbergh – Lettere da sopra la pioggia, dodicesimo album musicale di Ivano Fossati prodotto nel 1992 da Epic Records.

Le canzoni, così come l’intero impianto dell’album, nascono dalla volontà di Fossati di dare voce al dramma della guerra. Negli anni ’90, infatti, il conflitto del Golfo e i disordini civili in Jugoslavia preoccupano l’opinione pubblica e gettano l’ombra bellica su tutto l’Occidente.

Nasce quindi un album incentrato sul pacifismo, sulla fratellanza, sui valori antimilitaristi che Fossati ricerca nella società a lui contemporanea e che difficilmente riesce a trovare.

Un inno alla fratellanza

Difficile dire cosa emozioni di più in “Mio fratello che guardi il mondo”.

In un testo che nemmeno una volta menziona apertamente i termini “guerra” e “pace”, queste due tematiche sono incredibilmente presenti.

Le parole di Ivano Fossati sono semplici, quotidiane, adagiate su un’impalcatura di anafore melodiose che ci ricordano una ninnananna. Così l’arrangiamento musicale, altrettanto semplice e armonioso, ci emoziona e ci racconta docilità, amore, tenerezza.

Quel “fratello”, reso ancor più vicino dall’aggettivo possessivo “mio”, ci fa avvertire tutta l’urgenza di una canzone che si fa inno alla fratellanza, alla solidarietà, alla pace incontaminata che nel mondo manca da troppo tempo.

Una canzone che racconta la fragilità, e che nella fragilità cerca di ricostruire la nostra umanità perduta, perché non è mai troppo tardi. E se la strada non c’è ancora, possiamo anche costruirla da noi, passo dopo passo:

“Mio fratello che guardi il mondoE il mondo non somiglia a teMio fratello che guardi il cieloE il cielo non ti guardaSe c’è una strada sotto il marePrima o poi ci troveràSe non c’è strada dentro il cuore degli altriPrima o poi si traccerà”.

“Mio fratello che guardi il mondo”, il testo

“Mio fratello che guardi il mondoE il mondo non somiglia a teMio fratello che guardi il cieloE il cielo non ti guardaSe c’è una strada sotto il marePrima o poi ci troveràSe non c’è strada dentro il cuore degli altriPrima o poi si traccerà

Sono nato e ho lavorato in ogni paeseE ho difeso con fatica la mia dignitàSono nato e sono morto in ogni paeseE ho camminato in ogni strada del mondoChe vedi
Mio fratello che guardi il mondoE il mondo non somiglia a teMio fratello che guardi il cieloE il cielo non ti guardaSe c’è una strada sotto il marePrima o poi ci troveràSe non c’è strada dentro il cuore degli altriPrima o poi si traccerà”.

Ivano Fossati

Cantautore, polistrumentista, discografico e scrittore, Ivano Fossati è nato a Genova il 21 settembre 1951.

La sua carriera artistica, interrotta nel 2012, è costellata di successi e sperimentazioni che hanno consacrato Fossati fra gli artisti più eclettici, colti e complessi del panorama cantautoriale italiano.

L’autore di “Mio fratello che guardi il mondo” amava spaziare e scoprire generi musicali sempre diversi, di cui infatti le sue canzoni sono intrise.

Fossati ha vinto sei volte la Targa Tenco. Fra i riconoscimenti più importanti può annoverare anche il Premio Librex Montale nell’apposita sezione Poetry for Music, ottenuto nel 2005.

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