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“Baby reindeer”, 5 libri da leggere se ti è piaciuta la miniserie Netflix

Se la serie tv del momento, "Baby reindeer", sta appassionando anche te, ti consigliamo 5 libri da leggere che potrebbero piacerti molto.

Sul fatto che “Baby reindeer” sia la serie tv del momento non ci sono dubbi: a metà fra il thriller e la commedia drammatica, la miniserie racconta in sette puntate un episodio della vita di Richard Gadd, scrittore, attore e comico scozzese che per l’occasione ha scritto, diretto e recitato.

“Baby reindeer” nasce da uno spettacolo in cui Gadd ha raccontato di essere stato vittima di stalking da parte di una donna che, invaghitasi di lui, ha cominciato a perseguitarlo convinta di vivere una relazione con lui. Ciò che viene romanzato, ironizzato e trasposto in cinema in una miniserie diventa un’importante occasione di riflessione sull’amore, sulle relazioni, sulla solitudine e sulla paura del giudizio esterno.

Se “Baby reindeer” ha colpito così tanti spettatori non è solo merito dell’ottima performance degli attori e dell’impianto della serie tv. Tutto ciò che sta dietro al racconto disturba, interroga, aiuta a comprendersi meglio.

Se anche tu hai apprezzato “Baby reindeer”, forse hai bisogno di leggere uno di questi 5 libri.

“Baby reindeer”, 5 libri da leggere se ti è piaciuta la miniserie di Netflix

Baby reindeer” di Richard Gadd

Se sei uno di quegli spettatori che amano leggere i libri da cui è tratto il prodotto audiovisivo che ti ha colpito, non puoi esimerti dal leggere “Baby reindeer”, il libro che racchiude i testi dello spettacolo in cui Richard Gadd ha raccontato la sua esperienza con lo stalking.

Il libro non è ancora tradotto in italiano. Ma se hai dimestichezza con l’inglese, ti consigliamo di leggerlo: lo spettacolo di Richard Gadd è illuminante. Passa dalla commedia al dramma in pochi istanti. E, come e forse più della serie tv, lascia un insieme di pressanti interrogativi a cui non si può essere indifferenti.

Abbiamo sempre vissuto nel castello” di Shirley Jackson

Se di “Baby reindeer” ti hanno colpito il lato disturbante e misterioso della vicenda, ma anche la riflessione sulla solitudine e sul timore che l’altro da noi incute nel nostro cuore, dovresti leggere “Abbiamo sempre vissuto nel castello”, uno dei libri più affascinanti e riusciti di Shirley Jackson.

Quest’opera, inoltre, ha in comune con la serie tv di Richard Gadd il tono, che mescola sapientemente suspence, ironia e dramma.

Con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido.

Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo.

E quando in tanta armonia irrompe l’Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia.

Di me non sai” di Raffaele Cataldo

Naturalmente, uno dei temi fondanti di “Baby reindeer” è quello delle relazioni tossiche e disfunzionali. Ecco perché ti suggeriamo, in quest’ottica, “Di me non sai”.

Lucio si innamora «del ragazzo» ancora prima di conoscerlo: gli basta osservarlo dalla finestra del suo ufficio perché diventi quasi un’ossessione. Quando finalmente si conoscono scopre che Davide è ben più giovane di lui (sta ancora studiando), e che è sfuggente, inaffidabile e «crudele» come sanno essere crudeli i ragazzi a vent’anni.

“Di me non sai” racconta una relazione vissuta in modo opposto, incompatibile, la cui natura si disvela al lettore solo con lo scorrere del romanzo.

Alternando i punti di vista dei due protagonisti in capitoli brevi, a volte brevissimi, Raffaele Cataldo mostra il disallineamento dei sentimenti e le conseguenze dolorose che può avere, la lentezza delle estati calde pugliesi, e gli amori ossessivi (presenti e assenti) che come i semi d’avena infestante si attaccano a capelli, scarpe e vestiti.

Mysterious skin” di Scott Heim

Questo è un libro cult per la narrativa contemporanea statunitense. Come “Baby reindeer”, “Mysterious skin” racconta di traumi che riaffiorano all’improvviso, di ferite che si riaprono e ricordi che sanguinano ancora.

Brian Lackey ha otto anni e dopo l’allenamento di baseball viene trovato sanguinante nel sottoportico della sua casa, vittima di un episodio traumatico che non riesce a ricordare: cinque ore della sua vita si sono come dissolte.

Negli anni che seguono progressivamente comincia a ricordare particolari di quel pomeriggio, ma sono solo frammenti che non gli consentono di spiegare che cosa gli sia successo, e perciò comincia ad attribuire il suo disagio a un incontro ravvicinato con gli alieni. Neil McCormick è invece pienamente consapevole degli eventi capitati quell’estate.

Più maturo della sua età, pieno di curiosità sessuali, Neil considera le attenzioni del suo allenatore di baseball come un’esperienza meravigliosa e coinvolgente, l’espressione più alta dell’amore. Dieci anni dopo, Neil è un adolescente difficile, ribelle, un vero outsider. Il suo anticonformismo è alimentato anche dal ricordo idealizzato dell’allenatore.

Ricordo che verrà rimesso in discussione quando Brian si rivolgerà a Neil per chiedere di fare luce definitivamente su quel drammatico pomeriggio di dieci anni prima.

L’ansia del colibrì” di Thomas Leoncini

Infine, se “Baby reindeer” ti ha appassionato ma ha aperto in te tante domande e riflessioni sul rapporto che ti lega ai tuoi affetti, sulla paura di non essere accettato o apprezzato, ti suggeriamo questo interessante saggio dello scrittore e psicologo Thomas Leoncini.

Il colibrì, oltre a essere uno degli animali più affascinanti del mondo, protagonista di miti e leggende tramandate dall’antichità fino a oggi, ha un segreto che forse non tutti conoscono: è la sua ansia a tenerlo vivo.

Proprio così: il suo è un movimento ininterrotto per la sopravvivenza, ed è quest’ansia di vita il suo più sofisticato meccanismo di difesa.

Un meccanismo di difesa che abbiamo anche noi esseri umani: l’ansia è un segnale del nostro inconscio per dirci che qualcosa non va, che è ora di fermarsi, ascoltarsi, capire il problema che ha svegliato in noi quella sensazione di angoscia e trovare il modo di risolverlo per ripartire.

È da questa premessa che prende il via il viaggio rivoluzionario di Thomas Leoncini alla scoperta delle cause umane e profonde dell’ansia.

Tra pause di riflessione, spunti illuminanti, esercizi pratici e frasi da appuntare e tenere sempre con sé, lo psicologo delinea un nuovo alfabeto interiore per riuscire a gestire i sintomi che l’ansia produce, stravolgendo il senso comune di questa parola, così temuta solo perché non compresa.

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