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Bill Diodato, ”La fotografia è il mezzo perfetto, perché è fatto di realtà ed immaginazione”

Bill Diodato è un fotografo americano nel settore commerciale e fine-art, il cui lavoro ha recentemente ricevuto una visibilità mondiale. Intervistato da Libreriamo ci racconta la sua passione per la fotografia e come è nato ''Care of Ward 81'', la sua prima monografia...
In quest’intervista il fotografo americano parla di sé e del suo ultimo lavoro personale “Care of Ward 81”, un reportage documentario sul reparto psichiatrico noto per il film “Qualcuno volò sul nido del Cuculo”

MILANO – Bill Diodato è un fotografo americano nel settore commerciale e fine-art, il cui lavoro ha recentemente ricevuto una visibilità mondiale. Intervistato da Libreriamo ci racconta la sua passione per la fotografia e come è nato “Care of Ward 81”, la sua prima monografia. Questo progetto, il cui secondo volume verrà ultimato definitivamente nel dicembre 2012, si ispira al reportage della fotografa americana Mary Ellen Mark, che nel 1976 documentò la vita delle donne rinchiuse nel reparto psichiatrico femminile dell’Oregon State Hospital, meglio conosciuto come la location del film “Qualcuno volò sul nido del Cuculo”. “Care of Ward 81”, pubblicato dalla Golden Section Publishers, ha vinto il secondo premio all’Eric Offer Book Award, nella categoria Arte.

Come nasce la sua passione per la fotografia?
La mia passione per la fotografia è cominciata quando un mio caro amico, anch’egli artista, mi ha detto che possedevo una forte visione creativa e mi ha suggerito di intraprendere un percorso di formazione artistica. Sono stato fortunato perché mio padre mi ha permesso di studiare. Lui è stato il mio faro per tutta la vita.

 

Ci sono artisti che l’hanno ispirata?
Ho trovato l’ispirazione in molti artisti come Irving Penn, The Becher’s, Sally Mann, Helmut Newton, Ed Ruscha, Cindy Sherman, solo per citarne alcuni. Sono stato anche molto influenzato dall’arte contemporanea, dal cinema e dalla cultura popolare.

Com’è cambiato negli anni il suo approccio alla fotografia?
Il mio approccio alla fotografia è cambiato poco in questi anni. Ciò che è cambiato è il mezzo e l’aspetto tecnico. Anche il mondo della fotografia commerciale sta vivendo una crisi e spesso viene data più importanza alla quantità e alla velocità d’invio del lavoro terminato, a discapito della qualità di un’immagine. Non intendo rinunciare alla qualità del mio lavoro, alla mia visione delle cose e se questo è un problema per qualcuno allora ne prendo atto. Ogni immagine é pensata e creata come se fosse l’ultima, a prescindere dall’incarico.

Che cosa ha la fotografia di unico rispetto ad altre arti figurative?

Penso che la fotografia sia il mezzo perfetto. Ci permette di catturare un momento decisivo, ci permette di ri-creare un momento che è già accaduto, ci permette di manipolare un momento e, naturalmente, ci permette di creare un momento che non esiste da nessuna parte, tranne che nella nostra immaginazione.

A quale suo lavoro è maggiormente affezionato?

Non mi sento di aver creato ancora l’opera perfetta. Sono ancora in fase di creazione e continuo a evolvermi. Per questo motivo non mi permetto di pensare in quel modo. "Care of Ward 81", "The Cremains", "Beautiful, Awkward, Contrived People” e "Hello Meth lab in the Sun" sono progetti cui sono affezionato perché informano le persone riguardo alcuni importanti argomenti… ma questi progetti sono terminati. Sono stati una fase della mia carriera e ora sto lavorando per creare un nuovo lavoro che mi renda ancora più orgoglioso.

Quali consigli si sente di dare a chi vuole approcciarsi a questo mestiere?
Di studiare la storia della fotografia. Creativamente non si può andare avanti se non si conosce chi è venuto prima di noi.

Quali sono i suoi progetti futuri?

Insegnare ai giovani la fotografia e, naturalmente, poter continuare a creare. Voglio anche passare più tempo con i miei figli. 100 anni o meno non sono un lungo periodo se vuoi dare un contributo indelebile alle persone che ti circondano. Questo, per me, è più importante che qualsiasi altra cosa si possa realizzare.

28 ottobre 2012

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