Redazione Libreriamo
Silvia percorreva il lungo vialetto alberato del parco, calpestando quel manto di foglie secche e dalle tinte calde che lo rivestiva e che a ogni suo passo crepitavano come fossero biscotti croccanti sotto i suoi piedi. Tutto intorno il paesaggio aveva il tipico colore autunnale ed era come ritrovarsi all'interno di un pittoresco dipinto ad acquerello dalle tonalità e dalle sfumature delicate e che davano a quel luogo una pennellata cromatica che rendeva caratteristico quel periodo dell'anno. Era una domenica di fine ottobre e quel giorno, pur essendoci un tiepido sole, l'aria era piuttosto fredda. Silvia col mento schiacciato sul Read more...
La cura delle numerose e rigogliose piante che ornavano i tre grandi terrazzi della sua casa era stata la grande passione di Maria. Quei giardini pensili si erano arricchiti nel corso degli anni con esemplari di piante e arbusti che lei riportava da luoghi vicini o lontani, meta delle sue passeggiate o dei suoi viaggi. Dovunque andasse Maria ritornava con una piantina, sradicata dalla riva di un fiume, da un giardino pubblico, da un bosco, dalle fessure di antiche rovine. Tornata a casa, sistemava i suoi piccoli tesori in un vaso e poi curava le piantine per il piacere di Read more...
Il canto del gallo, la cosa più detestabile per chi, come me, non ne vuole sapere di iniziare una nuova giornata. Che poi di nuovo cosa c'è? Niente, proprio come sono solita rispondere a chi mi fa domande sulla mia piatta vita. Piatta...perché dire già sottoterra sarebbe un contro senso con il termine stesso di vita, a meno che...io non sia un verme. Uhm...mi differenzia solo il fatto che non striscio, però sono umidiccia. Rocco, tutta colpa sua!.Mi lava il viso per farsi portare fuori. Almeno lui ha degli obiettivi: fare la pipì, mangiare, bere. In realtà sono bisogni primari, Read more...
E' successo in un attimo. All’improvviso e senza che me ne rendessi conto. Mentre, scansando una Citroen Xsara grigia, pensavo a Claude. Era la stessa automobile che aveva lui. Uno schianto assordante. La folla che mi ha circondato e la voce disperata di qualcuno che gridava - E’ morta. L’ultima cosa che ho visto è stata la faccia cerea e stravolta dell’uomo che mi ha tolto gli occhiali da sole. Sono un medico, ha gridato, allontanatevi. Mi ha toccato il polso e la giugulare - Non c’è più niente da fare. Mi hanno messo nell’ambulanza senza la mia borsa, quella Read more...
Oggi si ricorda l'anniversario di nascita di Alberto Bevilacqua: scrittore, regista, sceneggiatore, poeta e giornalista nato nel 1934
Come le onde del mare che incontrano e abbracciano costantemente la spiaggia, così anche le mode, gli eventi, i neologismi e le abitudini mutano si modificano giungendo alla ribalta per più o meno tempo. Ora pare sia la volta del concetto di “resilienza”, molto in voga e proposto spesso in vari e differenti contesti e situazioni. A dir la verità penso che di tale capacità se ne faccia già un largo utilizzo ogni giorno anche senza coscienza o senza poter dare un nome a tale fenomeno. Il termine resilienza deriva dal latino “resalio” (risalgo) e si può ritrovare applicato a Read more...
Il castello era circondato da una vera e propria foresta, tanto che il viale d'ingresso, che avrei dovuto percorrere in macchina, non era più accessibile. Scesi, lasciando l'auto appena dopo il grande cancello che con fatica Filippo aveva aperto ed ora cercava di chiudere alle nostre spalle. Aveva nevicato da diversi giorni e proseguire a piedi lungo il grande viale non era proprio facile. Avevo gli stivali ma non dopo-scii, e la pelle ricoperta di neve cominciava a gelarmi i piedi. Filippo mi raggiunse e mi prese per mano sorridendomi, sembravamo due bambini persi nel bosco. Si alzò una raffica Read more...
Correva il treno, veloce. Aspettavamo che da un momento all’altro i nostri sguardi si incrociassero, inconsapevolmente. Non sapevo nulla di te. Forse quell’attimo che ci avrebbe fatto incontrare sarebbe passato inosservato a chi aveva fretta di arrivare alla sua quotidiana meta. Per noi non lo è stato. Fatale quel minuto di anticipo all’arrivo del treno a Firenze. Ero partito col treno delle 7.05 e avrei raggiunto Firenze in mezz’ora. Lo scompartimento, dapprima vuoto, si era via via riempito di gente, ragazzi con i loro zaini, giovani di colore con le loro sporte piene di cianfrusaglie da esporre nel lungarno, donne Read more...
«...Ah, ti devo raccontare una mia disavventura.» «Ah, sì, dimmi, quale?» «Che oggi ero...» «Uh! Essere! Essere sempre! Questo ininterrotto obbligo di presenza, fino alla morte e oltre! Che scocciatura! Anche a me capita a volte di voler smettere di essere almeno per un po’...» «No, ma non volevo dire quello. Stavo dicendo che ero in stazione...» «La stazione! Ti capisco. Non ci sono posti più caotici. E sporchi. Evito d’andarci. Piuttosto prendo il bus o l’aereo.» «No, ma ascolta, non è questo. La stazione mi va bene. Ma ero in stazione per venire a ***...» «***, città orribile! Luogo Read more...
Arrivò dal buio. Dal lato opposto della vita. Con il suo bel lasciapassare e la benedizione degli dei. Dopo trent'anni stava per ritornare in quella minuscola isola dell Egeo. Era stata paziente e si era messa in attesa. Del resto, dalle parti in cui viveva ora, il tempo non aveva importanza. Nemmeno quello della pazienza. Bisognava soltanto aspettare il momento giusto e che gli dei le accordassero il permesso. Il momento era giunto. Bisognava che tornasse. E gli dei glielo concessero. Venne fuori dal mare. Lo stesso che se l'era portata via un anno dopo che si erano sposati, in Read more...