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“Il Grembiule” di Alda Merini una poesia sulle donne e il lavoro

Scopri i versi di "Il Grembiule" di Alda Merini una poesia di denuncia contro lo sfruttamento lavorativo delle donne al lavoro e a casa.

Il Grembiule di Alda Merini è una poesia che rende omaggio a tutti i lavoratori e che ci permette di riflettere riguardo agli incidenti sul lavoro. 

Il 28 aprile ricorre la Giornata Mondiale della Sicurezza e Salute sul Lavoro (World Day for Safety and Health at Work) istituita dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) con la finalità promuovere il dibattito attorno al tema della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e lavoro-correlate.

Il Grembiule ci sembra il poema ideale perché attraverso la voce di una donna si rende omaggio alle “morti bianche”, ovvero alle vittime cadute sul lavoro, e alza la voce riguardo alla salute sul lavoro, tema altrettanto rilevante da non trascurare mai.

Sicurezza e salute sul lavoro sono due condizioni necessarie di un Paese che vuole definirsi civile. Purtroppo, in molte parti del mondo e anche del nostro Paese si è lontani dal garantire questi valori fondamentali.

Ecco perché i versi di Alda Merini dovrebbero essere “cantati” ad alta voce da tutti, per far arrivare ovunque il messaggio che la salute dei lavoratori va tutelata ad ogni costo.

Il Grembiule di Alda Merini

Oddio il mio grembiule
guarda come mi torno indietro
era una bobina di anima
ogni giorno un filo d’amore
ogni giorno quelle ore che mi massacravano

io ogni giorno non ridevo mai
e la sera tornavo così stanca
e vedevo mio marito che mi guardava
e io mi giravo dall’altra parte
ma il mio grembiule era pieno di rose
erano tutti i baci che avrei dato a lui
invece di quello sporco lavoro

non hanno voluto pagarmi
né il grembiule e neanche la vita
perché ero una donna che non poteva sognare
ero una volgare operaia
che in un giorno qualsiasi
e chissà perché
aveva perso di vista il suo grembiule
per pensare soltanto a lui.

Il Grembiule un inno alla tutela dei lavoratori

Il Grembiule di Alda Merini è una poesia che fa parte della raccolta Antenate bestie da manicomio (2008, Manni editore) e che con estrema amarezza mette in scena la sofferenza psicologica di una “volgare operaia”, simbolo di tutte le donne impegnate nel lavoro e nella famiglia.

Dedicata a tutte le donne sfruttate sul lavoro

Nella prima strofa della poesia si avverte la “fatica” di una donna che ha come divisa lavorativa il proprio grembiule. Questo rappresenta non solo la sottomissione lavorativa, ma anche il simbolo dello sfruttamento della condizione femminile. 

Il grembiule è una “divisa sociale” che una donna nel momento in cui sceglie di avere un lavoro e una famiglia deve indossare senza dire nulla. 

Ore interminabili di “massacro” fisico e psicologico. Il lavoro è rappresentato come una “bobina”, una routine che non lascia spazio a nessuna inventiva,  a nessun pensiero di libertà. 

Il lavoro continua anche a casa

Nella seconda strofa de Il Grembiule emerge la denuncia esplicita di Alda Merini allo “sporco lavoro”.

Le ore massacranti del lavoro, per una donna che torna a casa continuano, in quanto la gestione della famiglia e della cura domestica non smettono mai. 

Alda Merini ha perso il sorriso, sfugge di fronte allo sguardo del marito, non riesce a trasferirgli la propria passione. Anche l’amore perde di smalto per la stanchezza lavorativa. Tutto svanisce,  la femminilità perde qualsiasi attributo. 

Non c’è spazio per i desideri, quel “grembiule pieno di rose” che indossa in casa diventano il simbolo “di quello sporco lavoro” domestico che meriterebbe di avere una pausa, magari per “i baci” da offrire al marito. 

Ma, anche a casa non c’è spazio per le pause. Tutto va svolto senza nessuna distrazione, non c’è spazio per le carezze, per la dolcezza, per l’amore.

Maggiore tutela per le donne e la femminilità

Nell’ultima strofa della poesia emerge la denuncia contro l’intero sistema sociale e contro lo sfruttamento di tutte le donne lavoratrici.

La condizione a cui è sottoposta la donna non ha prezzo. Non ci sono soldi che possono bastare per ripagare una vita distrutta, una anima lacerata dallo sfruttamento, la psiche massacrata dalla continua sofferenza esistenziale.

Alla donna non è concesso neppure di sognare. Non ha il diritto neppure di pensare all’amore, al desiderio intimo per la persona amata.

Quel grembiule è definitivamente tatuato addosso quale simbolo della condizione che la società riconosce alla figura femminile. 

Niente rimane della donna senza quel grembiule, la sua esistenza svanisce come un rifiuto qualsiasi. Non c’è nessuno spazio nella società per una donna che rinuncia al suo grembiule. 

Il simbolo della sicurezza e della salute sul lavoro

Prendiamo questi versi di Alda Merini è facciamoli diventare il simbolo della libertà dei lavoratori, della lavoratrici di tutto il mondo. 

Facciamo in modo che quel grembiule non diventi una condanna, ma una grande opportunità per vivere la vita nel vero senso del benessere fisico e mentale. 

Bisogna saper parlare di sicurezza e di salute sul lavoro 365 giorni l’anno, magari non diventando complici dello sfruttamento in nome dell’egoismo personale. 

Ogni cosa che compriamo potrebbe avere una piccola parte di quel grembiule. Quindi, rinunciamo a tutto ciò che ha dietro lo sfruttamento.

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