MILANO – Nata a Firenze nel 1929 e vissuta a lungo negli Stati Uniti d’America, Oriana Fallaci è considerata la più grande giornalista italiana di sempre e una delle scrittrici italiane più apprezzate del XX secolo. La sua attività dal fronte, a cominciare dal 1967 con la guerra in Vietnam, diede vita alla figura dell’inviato speciale, in quel momento sconosciuta al panorama giornalistico italiano. La sua tenacia e il suo carattere indomito le consentirono di ritagliarsi un ruolo da protagonista in una professione che fino a quel momento era appannaggio del mondo maschile. In occasione dell’anniversario della sua nascita, vi proponiamo i suoi aforismi più belli.
Scopri le AforisMug dedicate in esclusiva ad Oriana Fallaci
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“La libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere”
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“Ho sempre amato la vita. Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare”
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“Il coraggio è fatto di paura”
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“Cos’è la vita? È una cosa da riempire bene, senza perdere tempo. Anche se a riempirla bene si rompe. E quando è rotta? Non serve a niente. Niente e così sia”
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“Quasi niente quanto la guerra, e niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignità dell’uomo”
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“E quest’Italia, un’Italia che c’è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade”
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“La morte è una ladra che non si presenta mai di sorpresa”
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“L’estrema punizione per chi cerca mondi migliori è il niente”
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“La felicità è un oblìo che dura una settimana”
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“L’America è un paese che accoglie chiunque, compreso chi la critica”
"Il giorno più bello della storia" è una poesia di Gianni Rodari in cui l'autore sogna un futuro in cui non si debba più soffrire per la fame nel mondo.
In vista della Giornata mondiale del disegno, vi proponiamo "La cravatta e l'orologio", un componimento che unisce poesia e disegno, nato in critica alla società moderna e alle sue abitudini consumistiche.
Il 23 agosto 1944 fa la Galleria di Roma ospitò la mostra "Arte contro la barbarie. Artisti romani contro l’oppressione nazifascista" narrando attraverso l'arte la Resistenza della città capitolina.