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Una frase di Maria Montessori sulla forza della natura per l’insegnamento dei bimbi

In una frase Maria Montessori ci svela l'importanza della natura per l'educazione e la crescita positiva dei bambini. L'aria aperta è formativa.

Maria Montessori è uno dei punti di riferimento mondiali riguardo all’educazione dei bambini. Il suo metodo formativo è diventato un modello planetario da applicare nella scuola per l’infanzia e, a parere di chi scrive, dovrebbe diventare un modello formativo per imparare il ruolo di genitore. 

Per noi che ci occupiamo di cultura lo studio e la lettura sono fondamentali per la crescita di qualsiasi bambino e ragazzo. 

Ma, ci ha colpito una frase di Maria Montessori che dovremmo incidere nella nostra mente e applicarla come valore assoluto dell’insegnamento dei bambini (e degli adulti).

Nessuna descrizione, nessuna immagine di libro, può sostituire la visione reale degli alberi di un bosco, con tutta la vita che si svolge intorno ad essi. Si sprigiona da questi alberi qualcosa che parla allo spirito, qualcosa che nessun libro, nessun museo potrà mai rendere. Vedendo un bosco, ci accorgiamo che non esistono soltanto gli alberi, ma tutto un insieme di vita; e questa terra, questo clima, questa potenza cosmica, sono necessari all’armonioso sviluppo di tutti questi esseri viventi. Questa miriade di vita intorno agli alberi, e la loro maestà, la loro varietà, sono qualcosa che bisogna andare a scoprire e che nessuno può portare all’interno della scuola. Quante volte l’animo dell’uomo – e specialmente quello del fanciullo – ne viene privato, perché non lo si mette in contatto con la natura.

La frase che vi proponiamo è tratta dal libro di Maria  Montessori, Dall’infanzia all’adolescenza, Garzanti 1974, p 44. Una citazione carica di significato e che ci offre uno dei principi fondamentali del Metodo Montessori.

I bambini hanno bisogno di libertà educativa e il contatto con l’ambiente interno ed esterno che li circonda. 

Maria Montessori: la natura è fondamentale per i bambini e ragazzi

Quando si parla di ambiente del bambino, s’intende quello scolastico e quello fuori della scuola che, come si può evincere dalla frase che abbiamo riportato, assume un significato importantissimo per la crescita educativa, formativa e sociale del bambino.

Nei libri si può trovare ogni cosa, lo diciamo tutti i giorni, i libri contengono migliaia di anni di conoscenza umana. Ma, la natura è nata prima dei libri.

I boschi, gli alberi, i fiori, gli animali, gli insetti sono l’esperienza più importante che possa esistere. La natura possiede una forza cosmica “che nessun libro, nessun museo potrà mai rendere”.

Tutto ciò che la natura contiene è fondamentale per lo sviluppo psicologico e sociale dei bambini. 

Se solo si applicasse l’insegnamento della grande scienziata italiana, si potrebbero educare i bambini al rispetto dell’ambiente, al rispetto per gli altri, ad amare il Pianeta in cui vivono e tutelarlo per sempre. 

Maria Montessori avverte che la natura non potrà mai entrare dentro una classe scolastica e non potrà mai trasferire la sua infinita conoscenza ai bimbi, se non attraverso il contatto diretto. 

Facciamo attenzione Maria Montessori non dice di rinunciare all’insegnamento tra le mura della scuola, non pretende di trasformare i più piccoli in dei piccoli “selvaggi”, non vuole rendere i bambini come Tarzan. 

La grande educatrice afferma che come all’interno della scuola sia utile garantire ai bambini la massima libertà di espressione creativa e di movimento.

Allo stesso modo si dovrebbe far vivere i piccoli all’aria aperta, farli uscire dalle aule alla scoperta della magia che solo la natura riesce ad offrire.

L’Educazione Cosmica di Maria Montessori

Non dimentichiamo che Maria Montessori introduce nella sua metodologia il concetto di educazione cosmica (1942). Quest’educazione mira al far nascere e sviluppare una conoscenza ed amore per la natura, gli animali, per la pace e la vita in sé.

Maria Montessori mette in pratica un progetto educativo in cui i bambini tra i 6 e i 12 anni possono organizzare il proprio “piano astratto dello spirito”, perseguendo dimensioni planetarie e olistiche.

“Cosmo” deriva dal greco “kosmos” che significa “ordine” o meglio “un tutto regolato da un ordine”.

Quindi la studiosa prevede per i piccoli una visione cosmica, come modo di guardare al mondo nella sua unitarietà su vastissima scala, al cui interno tutti gli esseri inorganici e organici sono ecologicamente legati fra loro in innumerevoli modi “per formare un tutto unico”.

Esseri umani, animali, piante e tutti gli altri oggetti del creato abitano il piano cosmico, che consiste in una struttura integrata (o organizzazione cosmica).

Tutto ciò che esiste ha un compito da realizzare, seguendo un disegno di tipo globale, in correlazione con una moltitudine di altri mandati.

Ciò significa in pochissime parole che tutto ha un senso e quindi va fatto vivere al livello educativo.

Maria Montessori e “i fanciulli della Terra”

La natura ha effetti positivi non solo per i bambini, ma anche nell’educazione degli adolescenti. Troppe volte i ragazzi sono rinchiusi in classe anguste e costretti a percepire lo studio come qualcosa d’imposto. 

La scuola deve come prima cosa insegnare ai bambini e ai ragazzi a vivere. Sembra banale ma non lo è. Tutto ciò che chiude da un punto di vista sociale e culturale crea contrapposizione. 

La scuola deve invece generare armonia e rispetto per tutti gli esseri viventi e per l’ambiente che ci ospita. 

I libri hanno un ruolo fondamentale, ma la natura ci racconta i segreti dell’Universo. Se questo non è ancora inteso stiamo facendo un grave danno alla crescita delle nuove generazioni. 

Maria Montessori parlava di questo tema anche nel quarto capitolo del suo testo fondamentale La scoperta del bambino (1950).

La studiosa indicava nelle potenzialità educative insite nel rapporto ambiente naturale-adolescenza il presupposto sul quale costruire il percorso curriculare di apprendimento per l’adolescente.

Il suo “Schema per una riforma della Scuola Secondaria” è denominato ed universalmente conosciuto come “The Erdkinder-I fanciulli della terra”.

La forza della natura per imparare a vivere

Nel capitolo dello stesso libro, dal titolo La natura nell’educazione, Maria Montessori sottolinea il contrasto esistente tra la vita naturale e quella sociale dell’uomo civilizzato e quanto chiaramente quest’ultima costringa l’essere umano a rinunzie e restrizioni, condizionando pesantemente lo sviluppo infantile.

Il bambino ha bisogno di vivere naturalmente, di “vivere” la natura e non soltanto di conoscerla, studiandola o ammirandola.

Maria Montessori lamentava dei pregiudizi degli adulti riguardo alla vita all’aria aperta dei loro figli.

Ci sono ancora troppi pregiudizi, su tale argomento, perché tutti ci siamo fatti volontariamente prigionieri, e abbiamo finito con l’amare la nostra prigione e trasmetterla ai nostri figlioli. La natura si è a poco a poco ristretta, nella nostra concezione, ai fiorellini che vegetano, e agli animali domestici utili per la nostra nutrizione, pei nostri lavori, o per la nostra difesa. Con ciò anche l’anima nostra si è rattrappita…La natura, in verità, fa paura alla maggior parte della gente. Si temono l’aria e il sole come nemici mortali. Si teme la brina notturna come un serpente nascosto tra la vegetazione. Si teme la pioggia quasi quanto l’incendio.

Le paure degli adulti creano limiti ai bambini

Sono le paure degli adulti che atrofizzano i bambini riguardo all’esperienza naturale. 

Le energie muscolari dei bambini anche piccolissimi sono superiori a quanto supponiamo: ma per rivelarcele occorre la libera natura…Se i bambini sono a contatto della natura, allora viene la rivelazione della loro forza…

Questa forza non è solo funzionale alla crescita del fisico ma alimenta anche il “sentire” la natura, con ricadute benefiche sulla psiche, sulla mente, sullo spirito, arricchendo così le percezioni, l’apprendimento, la moralità.

Ma, avverte Maria Montessori,

Il sentimento della natura cresce come ogni altra cosa; e non è certo trasfuso da noi con qualche descrizione od esortazione fatta pedantescamente dinanzi ad un bimbo inerte e annoiato chiuso tra mura, e abituato a vedere o sentire che la crudeltà verso gli animali è una necessità della vita. Sono le esperienze che lo colpiscono… Noi dobbiamo ai bambini una riparazione più che una lezione. Dobbiamo guarire le ferite inconscie, le malattie spirituali, che già si trovano in questi piccoli graziosi figli dei prigionieri dell’ambiente artefatto.

Quindi, ascoltiamo l’invito di Maria Montessori e facciamo diventare le nostre scuole la forza propulsiva di un nuovo modo di crescere e di tutelare la magia della natura.

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