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Vainglory, l’opera d’arte multimediale sulla vanità come fenomeno sociale

Sabato 18 maggio ‘Vainglory’, l’installazione multimediale di Max Magaldi, sarà nei sotoporteghi veneziani per trasformare decine di smartphone e contenuti social in una scultura visiva e sonora

Decine di smartphone e contenuti social diventano una scultura visiva e sonora. È stata presentata presso Pase Platform a Venezia “Vainglory“, l’opera multimediale contemporanea di Max Magaldi che sarà protagonista del Mobile Pavilion sabato 18 maggio dalle 12.00 alle 21.00 nei sotoporteghi veneziani.

Vainglory

Vainglory nasce come “l’opera nella quale decine di smartphone diventano palcoscenici di contenuti social di ogni tipo che vengono manipolati e trasformati in una scultura visiva e sonora che – come dichiara Max Magaldi – mette in scena l’obbligo di mettersi in scena a cui tutti siamo sottoposti mentre proviamo a distinguerci da milioni di altri utenti che cercano di fare altrettanto. Il sociale diventa social e crea una condizione sempre in bilico tra esempi di creatività diffusa, a volte sorprendenti ed un costante brusio di fondo.”

Il Mobile Pavilion

Il Mobile Pavilion è stato creato durante la residenza a Pase Platform in cui Vainglory è stata immaginata come opera diffusa. L’artista sceglie come sede espositiva i sotoporteghi veneziani, le brevi gallerie della Serenissima che permettono la comunicazione tra loro di calli, corti e campielli e al cui interno, nel passato, venivano collocati dei tabernacoli con immagini devozionali illuminate da ceri che davano luce anche al buio del portico. Se l’immagine sacra era particolarmente cara al popolo il sotoportego veniva decorato come una cappella, con drappi agli ingressi, il soffitto a cassettoni e l’acquasantiera.

Nel Mobile Pavilion i contenuti social diventano le immagini devozionali di un contemporaneo nel quale ognuno è santo patrono di se stesso, devoto a se stesso, costretto ad alimentare quotidianamente il suo processo di auto-beatificazione social. Gli smartphone illuminano e sonorizzano lo spazio pubblico e i contenuti scaricati dai social network, manipolati dall’artista, diventano la colonna sonora.

Il Mobile Pavillion nasce quindi come outsider, fuori da ogni nazionalità, dove tutti e tutte sono residenti, stranieri, dove chiunque ha il passaporto per produrre, agire e fruire in un obbligo ciclico di creazione e consumo fuori dal quale si rischia di scomparire. É il pavilion apolide rispetto a Biennale Arte, fuori dal circuito, per sua stessa definizione in ogni luogo e in nessuno in particolare.

Vainglory e il Mobile Pavilion sono una produzione di The Goodness Factory e Cactus in collaborazione con Pase e Lightbox, sostenute da REAPP, azienda leader nella vendita di device Apple rigenerati o ricondizionati di altissima qualità che, sposando i criteri dell’ecosostenibilità ha deciso di supportare l’installazione.

Max Magaldi

Max Magaldi (1982), musicista e artista, ha suonato in tutta Europa con diversi progetti musicali. A partire dal 2018 sperimenta azioni performative digitali che intrecciano musica, arte contemporanea e hackeraggio sui social network e studia lo spazio pubblico sviluppando il concetto di murales sonoro.

Ha realizzato sonorizzazioni e installazioni in Italia, Francia, Grecia, Arabia Saudita e ha collaborato con artisti come Edoardo Tresoldi, Gonzalo Borondo, Studio Azzurro, Andrea Villa, Alberonero.

Dal 2018 partecipa alla direzione artistica di OFF TOPIC, hub culturale della città di Torino e dal 2021 fa parte di Cubo Teatro, collettivo di artisti multimediali che lavora su progetti di teatro performativo contemporaneo.

Nel 2021 crea MEMISSIMA, il festival della cultura memetica, di cui è direttore artistico.

L’opera d’arte provocatoria

Vainglory di Max Magaldi è nata come una produzione STUDIO STUDIO STUDIO nel Teatro Petrella di Longiano, che nel dicembre del 2021 è stato invaso da un’orchestra di 160 smartphone e 20 laptop.

Vainglory è un’azione, una provocazione, un gesto artistico che mette al centro la vanità come fenomeno sociale, oggi amplificata dalla capillare diffusione dei device elettronici e dall’iperconnessione sui social network.

Vainglory è la prima tappa di Devices/theVices, una riflessione di Magaldi sui sette peccati capitali, superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira, accidia: una mise en scène che estremizza ed esibisce quell’insopprimibile e ossessiva necessità di esprimersi, tratto distintivo del nostro tempo che spinge ognuno di noi a cercare di differenziarsi il più possibile da una moltitudine di altri individui simili, a loro volta compulsivamente impegnati nello stesso tentativo.

Un’esibizione, nel senso letterale del termine, di come oggi i device, che sempre più sono protagonisti delle nostre vite, siano anche al centro di un aggiornamento di quei vizi che da secoli turbano e affascinano l’umanità.

@ Ph Credit Roberto Conte – Max Magaldi e l’opera d’arte multimediale ‘Vainglory’

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