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Maria Montessori, l’educazione alla consapevolezza e il rapporto col figlio

Pedagogista, medico ed educatrice, il suo metodo educativo "Montessori" risulta ancor oggi straordinario e rivoluzionario. Molte scuole elementari, medie e superiori di tutto il mondo lo utilizzano al fine di far crescere nella libertà e nell'educazione gli allievi.

Fare i genitori resta il lavoro più difficile del mondo. Lo sostengono tutti e da sempre. Ma perché è così complesso questo ruolo? Forse proprio perché si tratta di un ruolo.

Forse perché un uomo che non è consapevole di sé non saprà insegnare la consapevolezza, così come un uomo non educato non saprà insegnare l’educazione. Ma anche Maria Montessori, madre del metodo educativo che tutti conosciamo, ha avuto una storia particolare e molto complessa col figlio Mario.

Il legame tra madre e figlio dovrebbe essere il più naturale, ma non sempre è così: lo dimostrano i casi di cronaca nera, le leggende e, in questo caso, la storia avversa. Maria Montessori, però, ha dimostrato al mondo che l’amore abbatte qualsiasi problema.

Il figlio Mario, frutto di un amore proibito

Mario Montessori viene alla luce il 10 marzo 1898 dall’amore tra Maria Montessori e il suo insegnante di psichiatria Giuseppe Montesano (uno dei fondatori della neuropsichiatria infantile in Italia). La relazione tra i due nasce nelle aule universitarie, ma deve per forza restare segreta.

La pedagogista, infatti, è ben consapevole che suo figlio sarebbe rimasto illegittimo ed è anche consapevole che un bambino, arrivato per errore, frenerebbe bruscamente e definitivamente la sua carriera.

Maria Montessori: una donna fuori dal comune

Maria Montessori, proprio negli anni cui rimase incinta, era all’apice della sua formazione e stava gettando solide basi per diffondere il suo metodo nel mondo.

Sono molti i sacrifici che dovette affrontare per raggiungere un livello alto negli studi. È la terza donna a conseguire la Laurea in Medicina, si narra che abbia dovuto studiare in laboratorio nel buio della notte poiché, in quanto donna, non aveva diritto di  lavorare accanto ai colleghi maschi, si dedica allo studio dei batteri e delle malattie che colpiscono i quartieri poveri frequentandoli in prima persona.

Il figlio: un ostacolo alla sua carriera

Il figlio in arrivo avrebbe rappresentato uno scandalo poiché la Montessori era nubile. La nascita in un contesto non convenzionale avrebbe distrutto non solo la sua carriera, ma anche le innovazioni che il suo pensiero avrebbe apportato nell’approccio all’educazione infantile.

La sua posizione era compromessa. per tutelare se stessa, ma anche suo figlio, prende la decisione più difficile che un genitore possa prendere: affidarlo a un’altra famiglia.

Mario: il bimbo cresciuto lontano da sua madre

Maria partorisce lontana da occhi indiscreti, nascondendo la sua gravidanza. Affida il neonato a una famiglia che vive in una fattoria e si accontenta di apparire come la zia del piccolo Mario. Non rinuncerà mai all’educazione del suo bambino e gli resta accanto il più possibile esercitando su di lui il suo metodo educativo.

Mario, ormai cresciuto e ancora inconsapevole della vera identità di Maria, si innamora del metodo educativo della zia e decide di seguirla e aiutarla affinché questo metodo si diffonda in tutto il mondo. Partono insieme, dunque, alla volta dell’America.

L’amore vince su tutto

Soltanto quando Mario è adulto viene a conoscenza della verità. Inizialmente, per Mario è difficile accettarla, ma quando Maria lo riconosce pubblicamente, il figlio la comprende, la perdona e le resta accanto per aiutarla sempre.

È proprio di Mario l’iniziativa di trasformare il Metodo Montessori in un’associazione nel 1929: AMI (Association Montessori Internazionale).

Ed è proprio grazie a Mario che il metodo educativo della madre si diffonde a macchia d’olio in tutto il mondo. La storia di una mamma speciale e di un figlio altrettanto straordinario è la dimostrazione che l’amore (quello vero) vince su tutto ed è capace di oltrepassare qualsiasi ostacolo, qualsiasi convenzione e qualsiasi stereotipo.

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