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“Manet e la Parigi moderna” in mostra a Palazzo Reale

E' stata inaugurata l'8 marzo a Milano, nelle sale di Palazzo Reale, la rassegna dedicata alla pittura rivoluzionaria di Édouard Manet

MILANO – Apre a Milano la mostra dedicata a Édouard Manet e alla Parigi del suo tempo. È un percorso, quello ideato dai curatori Guy Cogeval – presidente del Musée d’Orsay e de l’Orangerie parigini – Caroline Mathieu e Isolde Pludermacher, che intende raccontare il percorso artistico del grande maestro che ebbe un ruolo centrale per la storia dell’arte europea; accompagnato da altri importanti artisti suoi contemporanei tra i quali Boldini, Degas, Cézanne e Monet.

LA VITA – Eduard Manet nasce a Parigi il 23 Gennaio 1832. Nel collegio Rollin conosce Antonin Proust – con cui coltiverà un lungo rapporto di amicizia – decide di entrare in marina, ma fallisce l’esame di ammissione all’ Ecole navale per due volte. Inizia così a dedicarsi all’arte e nel 1850 entra nell’Atelier di Thomas Couture, dove rimarrà fino al 1856. Nel 1859 presenta il suo primo quadro Il bevitore di assenzio al Salon che però viene respinto dalla giuria, primo dei numerosi rifiuti subiti dall’artista – il più eclatante forse nel 1866 a seguito della presentazione delle opere Il pifferaio  e L’attore tragico che verranno poi ardentemente difese dallo scrittore Zola nella sua recensione del Salon. Nello stesso anno inizia a frequentare il Café Guerbois, dove conosce alcuni tra i più grandi esponenti culturali dell’epoca quali Paul Cezanne, Emile Zola, Claude Monet, Auguste Renoir e Frédéric Bazille. Nel 1881 riceve la medaglia di seconda classe con l’esposizione del Ritratto del signor Pertuiset e Ritratto di Henri Rochefort ; nello stesso anno il suo amico Proust, nominato ministro delle belle arti, lo nomina cavaliere della Legion d’onore. Manet morirà il 30 Aprile del  1883 e sarà sepolto nel cimitero di Passy.

L’ARTE – Il genio di Manet sta nell’aver rivoluzionato i canoni dell’arte vigenti fino a quel momento. Grande innovatore del linguaggio pittorico, fu costantemente ostacolato dalla severità di una giuria tradizionalista e diffidente. Manet si fa scopritore di quella meravigliosa modernità che stava trasformando Parigi e sui passi di Baudelaire si afferma come pittore della vita moderna utilizzando tecniche audaci –  come l’utilizzo scenografico del chiaro-scuro  – e scegliendo soggetti  inusuali. È un passante dallo sguardo attento e curioso il cui scopo è di cogliere l’epicità della vita quotidiana.

IL PROGETTO – La mostra apre al piano nobile di Palazzo Reale l’8 marzo fino al 2 Luglio 2017 e conta un centinaio di opere tra cui 54 dipinti – 16 capolavori di Manet e una quarantina di splendide opere di artisti contemporanei– circa 30 disegni e acquarelli di cui 11 di Manet, e 7 tra maquettes e sculture. Promossa e prodotta Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, l’esposizione intende celebrare il ruolo centrale dell’artista parigino nella pittura moderna. Fondamentale per questo è stata la straordinaria collaborazione con il Musée d’Orsay che consentirà al pubblico di ammirare capolavori assoluti di Manet e di alcuni suoi contemporanei.  Il percorso è strutturato in dieci sezioni tematiche: Manet e la sua cerchia, Parigi città moderna, Sulle rive, Natura inanimata, L’heure espagnole, Il volto nascosto di Parigi, L’Opéra, Parigi in festa, L’universo femminile in bianco…, …e in nero. La passante e il suo mistero. Una mostra dunque affascinante e ricca di opere che lasciano un segno indelebile nella memoria di chi le ammira, in grado di far respirare un po’ dell’atmosfera magica della Parigi di fine Ottocento.

Alice Turiani

 

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