C’รจ una donna che merita tutto il nostro rispetto. E’ Malala Yousafzai, Premio Nobel per la pace 2014, quando aveva solo 17 anni, per l’impegno a favore della giusta educazione, contro lo sfruttamento dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini allโistruzione. Premio ricevuto insieme a Kailash Satyarti. La battaglia per i diritti di Malala inizio da giovanissima.
Malala fin da ragazzina รจ stata un’attivista pasthun per il diritto allโeducazione per le bambine e le ragazze in Pakistan. Allโinizio del 2009, quando aveva solo 11 anni, scrisse un blog con uno pseudonimo della BBC Urdu, nel quale raccontava in dettaglio la sua vita durante lโoccupazione talebana della Swat Valley a Khyber Pakhtunkhwa.
Unโoccupazione che aveva chiuso, imprigionato in casa le bambine e le donne. Lโestate seguente, la giornalista Adam B. Ellick realizzรฒ un documentario sulla sua vita per il New York Times. La fama mediatica esplose tanto da diventare un nemico per il potente Mullah Fazlullah che il 9 ottobre del 2012 armรฒ dei sicari per uccidere la Malala, in quanto simbolo della lotta per lโistruzione proprio mentre tornava da scuola.
Un proiettile colpรฌ Malala alla testa, rimase incosciente e in condizioni critiche presso il Rawalpindi Institute of Cardiology. Ma quando le sue condizioni migliorarono fu trasferita al Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, nel Regno Unito, grazie al quale guarรฌ definitivamente. Divenne cosรฌ un simbolo vivente. Nel 2013 ha scritto la sua storia in un libro divenuto bestseller in tutto il mondo โI Am Malalaโ.
Malala, il libro che tutti dovremmo leggere
Il libro pubblicato in Italia nel 2013, con il titolo “Io sono Malala” giร nell’incipit riporta una frase, che รจ una vera e propria dedica, che mette in evidenza la grandezza di questa grande donna.
A tutte le ragazze che hanno affrontato l’ingiustizia e sono state zittite.
Insieme Saremo ascoltate.
Nel libro Malala racconta la storia vera e avvincente della sua vita coraggiosa. Un libro che rappresenta un inno alla tolleranza e al diritto allโeducazione di tutti i bambini del mondo, il racconto appassionato di una voce capace di cambiare il mondo. E il prologo riesce a regalare giร nelle prime frasi, tutta la bellezza di un libro che tutte le donne (e soprattutto gli uomini) dovrebbero leggere.
Sono nata in un Paese creato a mezzanotte. Quando sono quasi morta era appena suonato Mezzogiorno.
Il 10 ottobre 2014 รจ stata insignita del premio Nobel per la pace diventando, a 17 anni, la piรน giovane vincitrice di un premio Nobel. La motivazione del Comitato per il Nobel norvegese รจ stata: โper la sua lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini allโistruzioneโ.
Malala, il discorso integrale pronunciato alla Premiazione del Nobel per la pace.
Vostre Maestร , illustri membri del comitato per il Nobel, cari fratelli e sorelle, oggi รจ un giorno di grande gioia per me, sono onorata che il comitato del Nobel mi abbia scelto per questo prezioso premio. Grazie a tutti per il vostro sostegno duraturo e per lโaffetto. Sono grata per le lettere che ricevo da tutto il mondo. Leggere le vostre parole cordiali di incoraggiamento mi rafforza e mi ispira.
Vorrei ringraziare i miei genitori per il loro amore incondizionato. Grazie a mio padre per non aver tarpato le mie ali e avermi lasciato volare. Grazie a mia madre per avermi insegnato a essere paziente e a dire sempre la veritร โ quello che crediamo essere il vero messaggio dellโIslam.
Sono molto orgogliosa di essere la prima pashtun, la prima pachistana e la prima giovane a ricevere questo premio. Sono abbastanza sicura di essere anche la prima vincitrice del Nobel che ancora litiga con suo fratello minore. Vorrei che ci fosse pace ovunque, ma io e i miei fratelli abbiamo ancora del lavoro da fare su quel fronte.
Malala, Onorata di ricevere il premio con Kailash Satyarti
Sono onorata anche di ricevere questo premio con Kailash Satyarti, che รจ stato un campione dei diritti dei bambini per parecchi anni. A dirla tutta, il doppio degli anni che ho io adesso. Sono grata del fatto che possiamo essere qui insieme e mostrare al mondo che unโindiana e un pachistano possono stare insieme in pace e lavorare insieme per i diritti dei bambini.
Cari fratelli e sorelle, i miei genitori mi hanno dato il nome della โGiovanna dโArcoโ pashtun, Malalai di Maiwand. La parola Malala vuol dire โcolpita da un luttoโ, โtristeโ, ma per aggiungere allegria al nome i miei genitori mi chiamano sempre โMalala, la ragazza piรน felice del mondoโ e sono molto felice che insieme stiamo sostenendo una causa importante.
Questo premio non รจ solo per me. ร per i bambini dimenticati che vogliono unโistruzione. ร per i bambini spaventati che vogliono la pace. ร per i bambini senza voce che vogliono il cambiamento. Sono qui per i loro diritti, per dare loro voceโฆ Non รจ il momento di averne compassione. ร il momento di agire, per fare in modo che sia lโultima volta che a dei bambini รจ sottratta lโistruzione.
Malala, ciascun bambino abbia unโistruzione
Ho notato che le persone mi descrivono in molti modi. Alcuni mi chiamano la ragazza cui i talebani hanno sparato. Alcuni la ragazza che ha combattuto per i suoi diritti. Altri, ora, mi chiamano la premio Nobel. Per quanto ne so io, sono una persona impegnata e testarda che vuole che ciascun bambino abbia unโistruzione di qualitร , che vuol pari diritti per le donne, che vuole la pace in ogni angolo del mondo.
Lโistruzione รจ una delle benedizioni della vita โ e una delle sue necessitร . Me lo dice lโesperienza dei miei 17 anni di vita. A casa mia nella valle di Swat, nel nord del Pakistan, ho sempre amato la scuola e imparare cose nuove.
Ricordo quando io e i miei amici ci decoravamo le mani con gli henna (decorazioni floreali, ndr) per le occasioni importanti. Invece di disegnare dei fiori e motivi geometrici, usavamo le formule matematiche e le equazioni.
Avevamo sete di conoscenza perchรฉ il nostro futuro era lรฌ, in classe. Ci sedevamo e studiavamo e imparavamo insieme. Adoravamo indossare i nostri grembiuli puliti e stare lรฌ seduti con grandi sogni negli occhi. Volevamo rendere orgogliosi i nostri genitori e dimostrare che potevamo eccellere negli studi e ottenere cose che secondo alcuni solo i ragazzi possono fare.
Malala, a 10 anni la mia vita รจ cambiata
Le cose sono cambiate. Quando avevo dieci anni Swat, un posto di bellezza e turismo, รจ diventato improvvisamente un luogo di terrore. Piรน di 400 scuole sono state distrutte. Alle ragazze รจ stato impedito di andare a scuola. Le donne sono state picchiate. Innocenti sono stati uccisi. Tutti abbiamo sofferto. I nostri bei sogni sono diventati incubi. Lโistruzione da diritto e diventato crimine.
Ma quando il mondo รจ cambiato, anche le mie prioritร sono cambiate. Avevo due opzioni. Stare zitta e aspettare di venire uccisa. O parlare e venire uccisa. Ho deciso di parlare. I terroristi hanno provato a fermarci e il 9 ottobre del 2012 hanno attaccato me e i miei amici. Ma i loro proiettili non potevano vincere. Siamo sopravvissuti. E da quel giorno le nostre voci si sono fatte piรน forti.
Racconto la mia storia non perchรฉ sia unica, ma perchรฉ non lo รจ. ร la storia di molte ragazze. Oggi racconto anche le loro storie. Ho portato con me a Oslo alcune delle mie sorelle, che condividono la mia storia: amiche dal Pakistan, la Nigeria e la Siria.
Le mie coraggiose sorelle Shazia e Kainat Riaz che quel giorno a Swat sono state colpite dai proiettili con me. Anche loro hanno attraversato un tragico trauma. E la mia sorella Kainat Somro dal Pakistan, che ha sofferto violenze estreme e abusi, fino allโuccisione di suo fratello, ma non ha ceduto.
E ci sono ragazze come me, che ho incontrato durante la campagna per il Fondo Malala, che oggi sono come sorelle per me: la mia coraggiosa sorella sedicenne Mezon, dalla Siria, che oggi vive in Giordania in un campo profughi e va di tenda in tenda per aiutare i bambini a studiare. E la mia sorella Amina, dal nord della Nigeria, dove Boko Haram minaccia e rapisce le ragazze, solo perchรฉ chiedono di andare a scuola.
Malala, Non sono una voce solitaria: io sono tante voci
Potrรฒ sembrarvi una sola ragazza, una sola persona, per di piรน alta neanche un metro e sessanta coi tacchi. Ma non sono una voce solitaria: io sono tante voci. Sono Shazia. Sono Kainat Riaz. Sono Kainat Somro. Sono Mezon. Sono Amina. Sono quei 66 milioni di ragazze che non possono andare a scuola.
La gente spesso mi chiede perchรฉ lโistruzione sia cosรฌ importante per le ragazze. Rispondo sempre la stessa cosa. Dai primi due capitoli del Corano ho imparato la parola Iqra, che vuol dire โleggereโ, e la parola nun wal-qalam, che vuol dire โcon la pennaโ. Per questo, come ho detto lo scorso anno alle Nazioni Unite, ยซun bambino, un maestro, una penna e un libro possono cambiare il mondoยป.
Oggi in mezzo mondo vediamo rapidi progressi, modernizzazione e sviluppo. Ma ci sono paesi dove milioni di persone soffrono ancora dai vecchi problemi della fame, della povertร , delle ingiustizie, dei conflitti. In questo 2014 ci viene ricordato che รจ passato un secolo dalla prima guerra mondiale, ma ancora non abbiamo imparato la lezione che ci viene dalla morte di quei milioni di vite centโanni fa.
Per una mia amica il suo sogno รจ rimasto un sogno.
Ci sono ancora guerre in cui centinaia di migliaia di innocenti perdono la vita. Molte famiglie sono diventate profughe in Siria, a Gaza, in Iraq. Ci sono ancora ragazze che non sono libere di andare a scuola nel nord della Nigeria. In Pakistan e in Afghanistan vediamo persone innocenti che muoiono in attacchi suicidi ed esplosioni di bombe.
Molti bambini in Africa non hanno accesso allโistruzione per la povertร . Molti bambini in India e in Pakistan sono deprivati del loro diritto allโistruzione per tabรน sociali, o perchรฉ sono stati costretti a lavorare o, le bambine, a sposarsi.
Una delle mie migliori amiche a scuola, della mia stessa etร , รจ sempre stata una ragazza coraggiosa e fiduciosa: voleva diventare medico.
Ma il suo sogno รจ rimasto un sogno. A 12 anni รจ stata costretta a sposarsi e ha avuto un figlio quando era lei stessa ancora una bambina, a quattordici anni. Sono sicura che sarebbe stata un ottimo medico. Ma non ha potuto diventarlo, perchรฉ รจ una ragazza.
La sua storia รจ il motivo per cui devolvo i soldi del premio Nobel al Fondo Malala, per aiutare le ragazze di tutto il mondo ad avere unโistruzione di qualitร e per fare appello ai leader ad aiutare le ragazze come me, Mezun e Amina.
Il primo luogo dove andranno i soldi e il paese dove sta il mio cuore, il Pakistan, per costruire scuole, specialmente a Swat e Shangia.
Continuerรฒ questa battaglia finchรฉ ogni bambino non avrร una scuola
Nel mio villaggio non cโรจ ancora una scuola superiore per ragazze. Voglio costruirne una, perchรฉ i miei amici possano avere unโistruzione โ e con essa lโopportunitร di raggiungere i loro sogni. Comincerรฒ da lรฌ, ma non mi fermerรฒ lรฌ. Continuerรฒ questa battaglia finchรฉ ogni bambino non avrร una scuola. Mi sento piรน forte dopo lโattacco che ho subito, perchรฉ so che nessuno puรฒ fermarmi, fermarci, perchรฉ siamo milioni e siamo uniti.
Cari fratelli e sorelle, le grandi persone che hanno realizzato dei cambiamenti โ come Martin Luther King e Nelson Mandela, Madre Teresa e Aung San Suu Kyi โ un giorno hanno parlato da questo palco. Spero che anche i passi intrapresi da me e da Kailash Satyarti finora, e quelli che ancora intraprenderemo, possano realizzare un cambiamento, e un cambiamento duraturo.
La mia grande speranza รจ che questa sia lโultima volta che dobbiamo combattere per lโistruzione dei bambini. Chiediamo a tutti di unirsi e sostenerci nella nostra battaglia, per poter risolvere questa situazione una volta per tutte. Come ho detto, abbiamo giร fatto molti passi nella giusta direzione. Ora รจ il momento di fare un balzo in avanti.
I leader mondiali devono agire
Non serve dire ai leader quantโรจ importante lโistruzione: lo sanno giร , i loro figli sono nelle migliori scuole. ร ora di dirgli che devono agire, adesso. Chiediamo ai leader del mondo di unirsi e fare dellโistruzione la loro prioritร numero uno.
Quindici anni fa i leader del mondo decisero di fissare dei traguardi globali, i Millennium Development Goals. Nei prima anni successivi abbiamo visto dei progressi. Il numero di bambini esclusi da scuola รจ stato dimezzato. Ma il mondo si concentrรฒ solo sullโistruzione primaria, e i miglioramenti non toccarono tutti.
Lโanno prossimo, nel 2015, rappresentati di tutti i paesi si vedranno alle Nazioni Unite per fissare dei nuovi traguardi, i Sustainable Development Goals. Sarร lโoccasione per fissare le ambizioni della prossima generazione. I leader devono cogliere questโopportunitร per garantire unโistruzione primaria e superiore gratuita e di qualitร a ciascun bambino. Alcuni dicono che sia poco fattibile, o troppo costoso, o troppo difficile. O persino impossibile. Ma รจ il momento che il mondo pensi in grande.
I bambini non possono capire le ingiustizie
Cari fratelli e sorelle, il cosiddetto mondo degli adulti puรฒ anche capire queste obiezioni, noi bambini no.
Perchรฉ nazioni che chiamiamo grandi sono cosรฌ potenti nel provocare guerre, ma troppo deboli per la pace? Perchรฉ รจ cosรฌ facile darci una pistola, ma cosรฌ difficile darci un libro? Perchรฉ รจ cosรฌ facile costruire un carro armato, ma costruire una scuola รจ cosรฌ difficile?
Viviamo nel mondo moderno, nel ventunesimo secolo, e crediamo che nulla รจ impossibile. Possiamo raggiungere la luna, forse a breve atterreremo su Marte. Per questo, in questo ventunesimo secolo, dobbiamo essere determinati a far realizzare il nostro sogno di unโistruzione di qualitร . Realizziamo uguaglianza, giustizia e pace per tutti. Non solo i politici e i leader del mondo, ma tutti dobbiamo fare la nostra parte. Io. Voi. ร nostro dovere.
Dobbiamo metterci al lavoro, non aspettare. Chiedo ai ragazzi come me di alzare la testa, in tutto il mondo. Cari fratelli e sorelle, diventiamo la prima generazione a decidere di essere lโultima: classi vuote, infanzie perdute, potenziale perduto, facciamo in modo che queste cose finiscano con noi.
Malala, Che sia l’ultima volta…
Che sia lโultima volta che un bambino o una bambina spendono la loro infanzia in una fabbrica.
Che sia lโultima volta che una bambina รจ costretta a sposarsi.
Che sia lโultima volta che un bambino innocente muore in guerra.
Che sia lโultima volta che una classe resta vuota.
Che sia lโultima volta che a una bambina viene detto che lโistruzione รจ un crimine, non un diritto.
Che sia lโultima volta che un bambino non puรฒ andare a scuola.
Diamo inizio a questa fine. Che finisca con noi. Costruiamo un futuro migliore proprio qui, proprio ora.
Grazie.