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Cos’è il Tocatì, entrato nel patrimonio culturale Unesco

Il Tocatì entra nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Scopriamo l'origine e il significato della parola che da il nome alla manifestazione e qual è il suo valore culturale

Il Tocatì entra nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.

Lo ha annunciato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, comunicando la decisione del XVII Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco del 2003, riunito a Rabat, in Marocco, che ha apprezzato la candidatura dell’Italia, nazione capofila insieme a Belgio, Francia, Croazia e Cipro.

Cos’è il Tocatì

Il “Tocatì – Festival Internazionale dei Giochi in Strada” è una manifestazione italiana di Giochi e Sport Tradizionali che si svolge ogni anno a Verona a metà settembre. Il nome del festival deriva dall’espressione veneta “toca a ti”, ovvero tocca a te, è il tuo turno.

La manifestazione è incentrata sulla riscoperta, la valorizzazione e la salvaguardia dei Giochi e Sport Tradizionali che vengono praticati da comunità di giocatori e giocatrici, in quanto ritenuti parte fondamentale della cultura di un territorio, come riconosciuto anche dall’UNESCO nella Carta Internazionale del Gioco Tradizionale, stesa nel 2003.

Come si svolge

Il Tocatì, organizzato a partire dal 2003, si svolge in un’area di 200.000 metri quadrati del centro storico e ha la durata di tre giorni, durante i quali le comunità ludiche tradizionali propongono oltre 50 giochi, tra quelli italiani e quelli di un ospite d’onore.

Ogni anno, infatti, viene ospitata una delegazione di giochi provenienti da un paese o regione del mondo.

La manifestazione è organizzata e ideata dall’Associazione Giochi Antichi Verona, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Verona, e gode del patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione del Veneto e della Provincia di Verona.

Il riconoscimento

“Il programma condiviso per la tutela dei giochi e degli sport tradizionali è il primo riconoscimento italiano nella Lista del Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia dell’Umanità – afferma il Ministro della Cultura Sangiuliano .

Si tratta di un risultato importante che porta a 17 i patrimoni immateriali riconosciuti dall’Unesco in Italia. L’opera delle comunità e delle istituzioni coinvolte in questa candidatura viene così premiata congiuntamente all’azione intrapresa dalle realtà promotrici dei giochi tradizionali di strada”.

“Questo traguardo – ha osservato il Ministro – è stato raggiunto grazie a un gioco di squadra, con il coordinamento tecnico-scientifico del Ministero della Cultura e con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Regione Veneto, del Comune di Verona, della Rappresentanza Permanente Italiana presso l’Unesco, della Commissione Nazionale per l’Unesco e dell’“Associazione Giochi Antichi”.

Il programma di salvaguardia coniuga politiche di valorizzazione del patrimonio culturale immateriale con azioni integrate di sviluppo sostenibile e cooperazione, ponendo al centro lo scambio e il dialogo intergenerazionale come valori delle tradizioni di popoli e culture.

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