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Nella notte di Natale, la poesia di Umberto Saba sulla speranza

In questa poesia di Umberto Saba emerge quel sentimento di serenità e di speranza che tutti sentiamo la notte di Natale. Rileggiamone i dolci versi

Il Natale rappresenta, tra le varie cose, un periodo di speranza e positività in vista del nuovo anno. Sentimenti che ben vengono interpretati all’interno dei versi di Umberto Saba “Nella notte di Natale”.

Nella notte di Natale

Io scrivo nella mia dolce stanzetta,
d’una candela al tenue chiarore,
ed una forza indomita d’amore
muove la stanca mano che si affretta.
Come debole e dolce il suon dell’ore!
Forse il bene invocato oggi m’aspetta.
Una serenità quasi perfetta
calma i battiti ardenti del mio cuore.
Notte fredda e stellata di Natale,
sai tu dirmi la fonte onde zampilla
Improvvisa la mia speranza buona?
È forse il sogno di Gesù che brilla
nell’anima dolente ed immortale
del giovane che ama, che perdona?

La speranza ritrovata

Nella poesia di Umberto Saba emerge quel sentimento di serenità e di speranza che tutti sentiamo la notte di Natale. La vigilia, infatti, solitamente è ricca di attesa e buoni auspici, proprio ciò che Saba avverte nella sua stanza. L’autore, infatti, sente la sua mano intenta a scrivere mossa da “una forza indomita d’amore” e la serenità calmare “i battiti ardenti” del cuore. Sensazioni positive che Saba sembra associare alla nascita del bambin Gesù, quel sogno “che brilla nell’anima dolente ed immortale del giovane che ama”.

Quando si parla di speranza, spesso ci si riferisce a ciò che non è in potere dell’uomo e che non è visibile, che va oltre le nostre forze e il nostro sguardo. Ma il Natale con la nascita di Gesù porta una speranza diversa, una speranza affidabile, visibile e comprensibile, perché fondata in Dio, dando la forza di stare in maniera nuova nel presente, benché faticoso. La speranza mai è ferma, la speranza sempre è in cammino e ci fa camminare. Questa speranza, che il Bambino di Betlemme dona a chi crede, offre una meta, un destino buono al presente, la salvezza all’umanità, la beatitudine a chi si affida a Dio. Già prima di Umberto Saba, San Paolo riassume tutto questo con l’espressione: “Nella speranza siamo stati salvati” (Rm 8,24). Cioè, camminando in questo mondo, con speranza, siamo salvi.

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