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“Una risata”, la poesia di Sibilla Aleramo sul valore del sorriso

Il sorriso ha la capacità di cambiare le sorti del mondo. Con "Una risata", ci immergiamo in una poesia di Sibilla Aleramo che racconta il valore del sorriso nella vita.

“Giorno di gran sole
risata sopra il mondo”.

Il sorriso e la risata sono due degli atti più importanti che sperimentiamo nel corso della vita.

Movimenti naturali, che nascono dal profondo del cuore e ci salvano da tante cose: dalla paura, dalla tristezza, dal dolore, dall’indifferenza…

In occasione della Giornata mondiale del sorriso, scopriamo una bellissima poesia di Sibilla Aleramo che racconta il valore del ridere attraverso un’immagine di spensieratezza e desiderio.

La Giornata mondiale del sorriso

Ogni anno, il primo venerdì di ottobre si festeggia la Giornata Mondiale del Sorriso, un’iniziativa che nasce dall’idea di Harvery Ball, conosciuto come il papà dello smile, la faccina sorridente più famosa in tutto il mondo. Nel 1999 l’artista statunitense ha deciso di di celebrare la sua creazione con una giornata dedicata.

“Una risata” di Sibilla Aleramo

Una risata.
Forse un giorno
la sentirò prorompermi in gola.
Giorno di gran sole,
risata sopra il mondo,
e poi
due braccia
che mi sollevino ansante
verso la prima stella della sera.

Il desiderio di stare bene (e di fare stare bene)

12. Sono i muscoli coinvolti in una delle azioni più semplici e spontanee che caratterizza le nostre giornate: il sorriso.

Quando sorridiamo, estraiamo dalla nostra interiorità una parte di noi, regalandola al mondo. Ridere è un atto d’amore, verso se stessi e verso gli altri. Un sorriso è capace di svoltarci la giornata, sia quando lo facciamo che quando lo riceviamo.

Pensiamo a tutte le volte in cui, incupiti dagli accadimenti quotidiani, abbiamo accolto con calore il sorriso di un nostro caro, o quello di uno sconosciuto. Scalda, appassiona, contagia, il sorriso.

Ma non sempre riusciamo a sorridere. Nella sua breve poesia, Sibilla Aleramo racconta il desiderio di ridere attraverso una strofa di versi liberi che emoziona: “Una risata” è il risultato di un momento buio in cui il desiderio di stare bene – e di fare stare bene – diventa faro nella notte. Questa poesia sa di momenti semplici ma straordinari, di infanzia ritrovata, di rinascita.

Sibilla Aleramo

Sibilla Aleramo, il cui vero nome è Marta Felicina Faccio, nasce ad Alessandria il 14 agosto 1876.

Figlia di una casalinga e di un professore di scienze, vive un’infanzia difficile, segnata dall’interruzione degli studi per via di un trasferimento, dal lavoro di contabile in una fabbrica gestita dal padre e, soprattutto, dalla forte depressione – e dal conseguente tentato suicidio – della madre e da un tragico episodio di stupro avvenuto quando la giovane ha solo 15 anni. Costretta a sposare l’autore della violenza, Rina – è così che la conoscono tutti – è prigioniera di un legame che la ripugna.

Nemmeno la nascita del figlio Walter la aiuta a risollevarsi. Anzi, sopraggiunge una depressione che porta Rina ad un tentativo di suicidio. Ma da questa triste esperienza, la donna riesce a raccogliere tutte le forze che le sono rimaste e a catalizzarle nell’impegno umanitario e sociale. Scrive articoli che vengono pubblicati in diverse riviste e periodici di ispirazione femminista e socialista, partecipa alle manifestazioni che chiedono l’estensione del diritto di voto alle donne e lotta strenuamente contro la prostituzione.

Nel frattempo, i suoi orizzonti si allargano grazie ad importanti conoscenze, fra cui spiccano i nomi di Paolo MantegazzaMaria MontessoriAda NegriMatilde SeraoAnna Kuliscioff e Filippo Turati. La sua opera più celebre, il romanzo “Una donna”, viene pubblicato nel 1906 sotto lo pseudonimo che Rina sceglierà di mantenere per tutta la vita, Sibilla Aleramo.

Sibilla Aleramo è autrice di numerose opere in prosa e di diverse raccolte poetiche, in cui racconta la sua vita e l’essere donna, e dove ha modo di trasformare l’amore e la passione che caratterizzano la sua esistenza in arte. Scompare il 13 gennaio 1960 a Roma.

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