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“Barbara”, la poesia di Prévert tra amore e guerra

“Barbara” è una poesia di Jacques Prévert pubblicata nella raccolta “Parole” del 1946. Un componimento che racconta l’amore e la guerra

“Barbara” è un componimento di Jaques Prévert, poeta francese nato a Neuilly-sur-Seine il 4 febbraio del 1900 e morto a Omonville-la-Petite l’11 aprile del 1977. Abbiamo scelto di proporvi questa poesia presente nella raccolta “Parole” pubblicata nel 1946 in occasione del cento ventiduesimo anniversario dello scrittore.

 

“Barbara”

Ricordati Barbara
Pioveva senza sosta quel giorno su Brest
E tu camminavi sorridente
Serena rapita grondante
Sotto la pioggia
Ricordati Barbara
Come pioveva su Brest
E io ti ho incontrata a rue de Siam
Tu sorridevi
Ed anch’io sorridevo
Ricordati Barbara
Tu che io non conoscevo
Tu che non mi conoscevi
Ricordati Ricordati quel giorno ad ogni costo
Non lo dimenticare
Un uomo s’era rifugiato sotto un portico
E ha gridato il tuo nome
Barbara
E sei corsa verso di lui sotto la pioggia
Grondante rapita rasserenata
E ti sei gettata tra le sue braccia
Ricordati questo Barbara
E non mi rimproverare di darti del tu
lo dico tu a tutti quelli che amo
Anche se una sola volta li ho veduti
Io dico tu a tutti quelli che si amano
Anche se non li conosco
Ricordati Barbara
Non dimenticare
Questa pioggia buona e felice
sul tuo volto felice
Su questa città felice
Questa pioggia sul mare
Sull’arsenale
Sul battello d’Ouessant
Oh Barbara
Che coglionata la guerra
Che ne è di te ora
Sotto questa pioggia di ferro
Di fuoco d’acciaio di sangue
E l’uomo che ti stringeva tra le braccia
Amorosamente
è morto disperso o è ancora vivo
Oh Barbara
Piove senza sosta su Brest
Come pioveva allora
Ma non è più la stessa cosa e tutto è crollato
E’ una pioggia di lutti terribili e desolata
Non c’è nemmeno più la tempesta
Di ferro d’acciaio e di sangue
Soltanto di nuvole
Che crepano come cani
Come i cani che spariscono
Sul filo dell’acqua a Brest
E vanno ad imputridire lontano
Lontano molto lontano da Brest
Dove non vi è piú nulla.

Un ricordo straziante

La poesia ruota attorno a due soggetti: Barbara e la città di Brest. Jacques Prévert racconta l’incontro casuale con questa donna, un giorno a Brest sotto la pioggia. Non uno scambio di parole, non una conoscenza intima, ma solo un sorriso di saluto per due sconosciuti. Il poeta ricorda quel momento descrivendo la donna appena incrociata felice e rapita dalla pioggia incessante che le grondava addosso. Barbara quel giorno si incontrò con l’uomo amato che gridò il suo nome da sotto un portico.

Una scena tra le più romantiche descritte da Prévert che, in pochi versi, si trasforma in un ricordo lontano. Il presente è diverso, nonostante la pioggia sia la stessa. Il poeta nono esorta più la donna al ricordo, ma le rivolge un sospiro di triste compassione. Brest è rasa al suolo, la guerra ha distrutto tutto e l’amore non c’è più, disperso o ucciso dalla ferocia dell’uomo.

“La gioia di scrivere”, la poesia di Wisława Szymborska sull’amore per la scrittura-1201-568

“La gioia di scrivere”, la poesia di Wisława Szymborska sull’amore per la scrittura

“La gioia di scrivere” è una poesia di Wisława Szymborska tratta dalla raccolta “Uno spasso” del 1967 e racconta l’amore per la scrittura

 

Jaques Prévert

Prévert si dimostra fin dalla più giovane età amante della lettura e dello spettacolo. Nel 1920 il giovane inizia il servizio militare e raggiunge il suo reggimento a Lunéville. Di ritorno a Parigi nel 1922, Prevért si stabilirà con due amici artisti e con il fratello Pierre, regista, al 54 di Rue del Château a Montparnasse. Tra il 1932 e il 1936 Prévert svolge un’intensa attività teatrale, lavorando con la compagnia “Gruppo d’Ottobre”, della Federazione Teatro Operaio, che intende promuovere un “teatro sociale”. Iniziano le sue collaborazioni cinematografiche. Dopo un incidente, nel 1955 ritorna a Parigi e si dedica all’arte del collage. Jacques Prévert morirà a Omonville-la-Petite l’11 aprile del 1977 a causa di un tumore ai polmoni.

 

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