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“La gioia di scrivere”, la poesia di Wisława Szymborska sull’amore per la scrittura

“La gioia di scrivere” è una poesia di Wisława Szymborska tratta dalla raccolta “Uno spasso” del 1967 e racconta l’amore per la scrittura

Vi proponiamo oggi la poesia “La gioia di scrivere” per celebrare l’anniversario di Wisława Szymborska, nata a Kórnik il 2 luglio del 1923 e morta a Cracovia il 1° febbraio del 2012. Questo componimento è tratto dalla raccolta “Uno spasso” pubblicata nel 1967 e tradotta in italiano nel 2009. Il titolo di questa poesia darà il nome alla raccolta pubblicata nel 2009 che ripropone tutti i suoi componimenti.

“La gioia di scrivere”

Dove corre questa cerva scritta in un bosco scritto?
Ad abbeverarsi a un’acqua scritta
che riflette il suo musetto come carta carbone?
Perché alza la testa, sente forse qualcosa?
Poggiata su esili zampe prese in prestito dalla verità,
da sotto le mie dita rizza le orecchie.
Silenzio – anche questa parola fruscia sulla carta
e scosta
i rami generati dalla parola «bosco».
Sopra il foglio bianco si preparano al balzo
lettere che possono mettersi male,
un assedio di frasi
che non lasceranno scampo.
In una goccia d’inchiostro c’è una buona scorta
di cacciatori con l’occhio al mirino,
pronti a correr giù per la ripida penna,
a circondare la cerva, a puntare.
Dimenticano che la vita non è qui.
Altre leggi, nero su bianco, vigono qui.
Un batter d’occhio durerà quanto dico io,
si lascerà dividere in piccole eternità
piene di pallottole fermate in volo.
Non una cosa avverrà qui se non voglio.
Senza il mio assenso non cadrà foglia,
né si piegherà stelo sotto il punto del piccolo zoccolo.
C’è dunque un mondo
di cui reggo le sorti indipendenti?
Un tempo che lego con catene di segni?
Un esistere a mio comando incessante?
La gioia di scrivere.
Il potere di perpetuare.
La vendetta d’una mano mortale.

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“Scrivi, ti prego”, la poesia di Buzzati sulla scrittura come terapia

“Scrivi, ti prego” è una poesia di Dino Buzzati scritta nel 1956 e contenuta nel libro “In quel preciso momento”

 

Il sacro atto della scrittura

Wisława Szymborska compone “La gioia di scrivere” per celebrare la magia e la meraviglia che si nasconde tra le parole che si scrivono. Inventare una realtà fatta della propria fantasia, liberare l’immaginazione e la creatività che dalla nostra mente si trasforma in parola attraverso una mano e una penna. Quella raccontata in “La gioia di scrivere” è una storia di parole, frasi, inchiostro e fantasia raccontata dalla persona che della scrittura ne ha fatto una ragione di vita. La scrittura qui viene personificata sotto ogni aspetto. Le gocce d’inchiostro diventano attenti cacciatori, le lettere, in attesa di essere assemblate si preparano al salto in un assedio di frasi. La scrittrice diventa responsabile di un mondo che segue i suoi comandi.

Wisława Szymborska

Nata nel 1923 in una piccola città della Polonia occidentale, di nome Kornik, è cresciuta a Cracovia, dove ha studiato Lettere e Sociologia. A partire dal 1943, lavorò come dipendente delle ferrovie e riuscì a evitare la deportazione in Germania come lavoratrice forzata. Molto attiva nella vita culturale della città, collabora nel dopoguerra alla rivista “Walka”, abbandona gli studi per problemi economici e inizia a lavorare come segretaria per una rivista di didattica e come illustratrice di libri. Dopo la pubblicazione delle sue prime raccolte, lavora come redattrice in diverse riviste polacche. La terza raccolta, “Appello allo Yeti” la consacra al grande pubblico e alla critica oltre a numerosi premi e riconoscimenti, riceve il Nobel per la Letteratura nel 1996.

Alice Turiani 

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