Ricorre l’anniversario del poeta inglese Samuel Taylor Coleridge, nato a Ottery St Mary il 21 ottobre 1772 e morto a Highgate il 25 luglio 1834, per ricordare la grandezza di questo personaggio letterario, questa sera vi proponiamo “Alla natura”, una sorta di preghiera più che una poesia per celebrare la bellezza del mondo naturale.
Alla natura
Può essere in effetti fantasia, quando io
Cerco di estrarre da tutte le cose create
La gioia interiore, profonda, sincera, che aggrappa attentamente;
E seguo nelle foglie e nei fiori che attorno a me giacciono
Lezioni di amore e onesta pietà.
Allora lascia che sia; e se l’ampio mondo ruota
Nel simulato di questo credo, esso non porta
Né paura, né dolore, né vana perplessità.
Allora costruirò il mio altare nei campi,
Ed il cielo blu sarà il mio duomo preoccupato,
E la dolce fragranza che il selvaggio fiore produce
Sarà l’incenso che io produrrò a te,
Te unico Dio! E tu non disprezzerai
neppure me, il sacerdote di questo povero sacrificio.
La natura come benedizione
Coleridge ha un rapporto molto profondo con la natura, in questa poesia ne elogia la bellezza mozzafiato, la capacità di persuadere la mente ed il corpo umano che inermi assistono al suo spettacolo. La natura per il poeta è divinità, la personificazione di Dio sulla terra, la natura è spirito sovrumano che governa i sentimenti. Qui Coleridge ci dice di come, proprio osservando le meraviglie della natura, abbia imparato a conoscere l’amore e il senso di pietà. Questo componimento, una preghiera più che altro, testimonia l’importanza della figura della natura all’interno della poetica di Coleridge e della corrente del romanticismo.
“Il tramonto della luna”, l’ultima poesia di Giacomo Leopardi
“Il tramonto della luna” è l’ultimo componimento che Giacomo Leopardi scrisse nel 1837 poco prima di morire
Samuel Taylor Coleridge
Nato in Inghilterra nel 1772, dopo aver frequentato la scuola a Londra nel 1791 si sposta a Cambridge per studiare, si allontana per arruolarsi nel reggimento dei dragoni luminosi per poi essere riammesso. Qui conosce Robert Southey che avrà grande influenza su di lui. Successivamente conosce anche Wordsworth con cui pubblica “Ballate liriche”, pietra miliare della poesia nella letteratura inglese, quest’opera contiene i primi grandi lavori della scuola romantica. Dopo il 1798 si trasferisce in Germania e tornato in Inghilterra nel 1800 inizia vari cicli di conferenze. Si stabilisce infine a Londra dove porterà avanti la sua produzione letteraria diventando uno dei più importanti poeti della letteratura inglese.