Ogni anno entrano nella nostra lingua neologismi che fanno storcere il naso agli amanti della lingua italiana. Si tratta di parole nate in seguito alle funzionalità dei nuovi social network come “taggarsi” oppure “friendzonare”, o vocaboli stranieri che entrano nel nostro vocabolario sostituendosi alle originali. Espressioni che potremmo benissimo utilizzare nella loro forma italica, come già vi abbiamo parlato in un precedente articolo.
Purtroppo, la conseguenza di tutto ciò è il fatto che ci sono parole che con il passare del tempo sono sempre più cadute in disuso, termini che per molti oggi possono apparire del tutto nuove. Vediamo insieme alcuni di questi vocaboli, raccolti da Babbel.com che nella lingua comune sono stati messi da parte e dimenticati. Ve ne vengono in mente altri?
10 parole italiane che non si usano più
Sagittabondo: che scocca sguardi che fanno innamorare
Sgarzigliona: fanciulla prosperosa
Inanità: inutilità, vacuità
Sacripante: uomo grande e grosso, briccone
Pletorico: più numeroso del necessario, eccessivo

Le 8 parole italiane che ci invidiano gli inglesi
Il made in Italy non riguarda solo cibo, arte e moda, ma anche la nostra fantastica lingua. Ecco le parole che ci invidiano gli inglesi
Trasecolare: rimanere sbalordito e sconcertato, allibire
Bislacco: di chi si comporta in modo strambo
Smargiasso: persona che si vanta di capacità o imprese inventate o ingigantisce le proprie qualità
Luculliano: (riferito ai pasti) abbondante e raffinato, lussuoso
Vattelappesca: chi lo sa, vallo a sapere
A parte “Sgarzigliona”, le altre non mi sembrano esattamente abbandonate, magari sono ricercate, ma non abbandonate ?