Sei qui: Home » Libri » “Cuore nascosto”, itinerario fra Roma e Polizzi sulle tracce del romanzo di Ferzan Özpetek

“Cuore nascosto”, itinerario fra Roma e Polizzi sulle tracce del romanzo di Ferzan Özpetek

"Cuore nascosto" è uno dei libri più acquistati del periodo. In questo articolo scopriamo insieme i luoghi del romanzo di Ferzan Özpetek.

Cuore nascosto” è uno dei libri più venduti delle ultime settimane. Ambientato fra la Sicilia degli anni ’70 e la Roma degli anni ’90, il romanzo di Ferzan Özpetek svela il fascino di due luoghi la cui storia si perde nel tempo. Scopriamoli insieme.

“Cuore nascosto”, il nuovo libro di Ferzan Özpetek

“Cuore nascosto” è un romanzo emotivo, profondo e meditativo in cui il regista turco più amato dagli italiani mette al centro della scena il mondo femminile attraverso due protagoniste lontane nel tempo e nello spazio che all’improvviso si ritrovano connesse da un legame indissolubile. Sono la piccola Alice e la zia Irene.

Sicilia, agosto 1978. Alice ha appena sei anni quando una donna elegante e un po’ eccentrica si presenta a sorpresa a casa dei suoi genitori a Polizzi. È «zia» Irene, una parente di cui fino a quel momento non ha mai sentito parlare. Rimasta vedova di un uomo molto ricco e non più risposata, vive a Roma, dove fa l’artista e conduce una vita libera e anticonformista. Alice non lo sa, ma questo incontro segnerà in modo radicale il suo destino. Sarà infatti proprio Irene, imprevedibilmente, a consegnarle dodici anni dopo la chiave che le consentirà di conoscere davvero se stessa e di nutrire il sogno che custodisce fin da piccola: fare l’attrice.

Dalla sinossi del libro

Il romanzo di Özpetek non è solo un intreccio di esistenze che si incontrano per caso, ma anche un intreccio di luoghi che, distanti fra loro, segnano il destino di Irene e Alice. Stiamo parlando di Polizzi Generosa, punto di partenza della storia, e di Roma.

Polizzi Generosa, il punto di partenza di “Cuore nascosto”

Polizzi Generosa è un caratteristico borgo situato nel parco delle Madonie, nel palermitano. Conta poco più di 3000 abitanti e sorge a 917 metri sul livello del mare, su un’altura di origine calcarea.

Quando ci si reca a Polizzi, sembra di uscire dal tempo e dallo spazio conosciuti per entrare in una bolla in cui tutto sembra essersi fermato. I sentieri che rivelano ancora i ciottoli con cui essi sono stati faticosamente pensati e costruiti, il panorama mozzafiato che si dispiega rivelando il parco delle Madonie, insieme alle architetture medievali che incorniciano il paesino, concorrono a creare un’aura di mistero e romanticismo.

Il modo migliore per scoprire Polizzi è perdendovisi: il centro storico si abbarbica su percorsi stretti e imprevedibili, che portano a scorci suggestivi come il Belvedere sui monti, l’eremo di San Gandolfo, i ruderi della Commenda…

È qui, nel piccolo borgo siciliano, che nasce e cresce Alice, protagonista di “Cuore nascosto”. Una giovane piena di sogni e speranze a cui il desiderio più grande sembra impossibile da realizzare. Del resto, sarebbe mai possibile per una come lei uscire da un minuscolo centro abitato isolato in mezzo a monti ed alberi?

Il destino si mette in moto quando meno te lo aspetti. E così accade anche per Alice.

Alice approda a Roma

E infatti, al momento giusto, Alice il suo sogno riesce a raggiungerlo. Si trasferisce a Roma, dove si snodano i capitoli centrali di “Cuore nascosto” e, grazie all’aiuto e all’esempio della zia, inizia a percorrere una via che sembra disegnata per lei.

Le pagine di “Cuore nascosto” raccontano una Roma vivace, attiva, piena luci e colori. Il quartiere più rappresentato nell’opera è quello di Campo de’ Fiori, che sorge fra Piazza Navona e Piazza Farnese.

Campo de’ Fiori si chiama così perché, prima che la piazza e le strade circostanti venissero lastricate (era il lontano 1440), il luogo ospitava un vasto campo fiorito. Con il tempo, l’area venne designata per ospitare uno dei marcati più floridi della capitale. Era qui che si riunivano commercianti e produttori che arrivavano da ogni parte del circondario per vendere generi alimentari e beni di ogni sorta.

Ad un certo punto, la fontana – detta della Terrina – venne addirittura chiusa per evitare che la gente continuasse a gettarvi dentro frutta e verdura da tenere al fresco e lavare. Dalla stessa fonte, durante alcune festività, sprizzava vino bianco.

Insomma, Campo de’ Fiori è sempre stato un punto nevralgico per la storia popolare di Roma. Ancora oggi, recarvisi vuol dire entrare nel vivo della vita cittadina, godersi la storia senza tempo di una città che non cessa di stupire e ammaliare con la sua bellezza.

© Riproduzione Riservata