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Classifica libri più venduti. Torna in classifica Margaret Atwood con “I testamenti”

Nella classifica dei libri più venduti di questa settimana si conferma ancora una volta al primo posto il romanzo I leoni di Sicilia di Stefania Auci, seguito Dodici rose a Settembre di Maurizio de Giovanni, seguito al terzo posto da Stephen King con l'Istituto. 

Nella classifica dei libri più venduti di questa settimana si conferma ancora una volta al primo posto il romanzo I leoni di Sicilia di Stefania Auci, seguito Dodici rose a Settembre di Maurizio de Giovanni, seguito al terzo posto da Stephen King con l’Istituto.

1.I leoni di Sicilia, Stefania Auci

Un vero romanzo familiare che vi coinvolgerà in un turbine di emozioni. Intrecciando il percorso dell’ascesa commerciale e sociale dei Florio con le loro tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana – dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia – Stefania Auci dipana una saga familiare d’incredibile forza, così viva e pulsante da sembrare contemporanea.

2.Dodici rose a Settembre, Maurizio de Giovanni

Una nuova detective, Mina Settembre: l’assistente sociale che indaga nei Quartieri Spagnoli di Napoli affronterà il misterioso Assassino delle Rose.
Gelsomina Settembre detta Mina, assistente sociale di un consultorio sottofinanziato nei Quartieri Spagnoli di Napoli, è costretta a occuparsi di casi senza giustizia.
La affiancano alcuni tipi caratteristici con cui forma un improvvisato, e un po’ buffo, gruppo di intervento in ambienti dominati da regole diverse dall’ordine ufficiale.

3. L’istituto, Stephen king

È notte fonda a Minneapolis, quando un misterioso gruppo di persone si introduce in casa di Luke Ellis, uccide i suoi genitori e lo porta via in un SUV nero. Bastano due minuti, sprofondati nel silenzio irreale di una tranquilla strada di periferia, per sconvolgere la vita di Luke, per sempre. Quando si sveglia, il ragazzo si trova in una camera del tutto simile alla sua, ma senza finestre, nel famigerato Istituto dove sono rinchiusi altri bambini come lui. Dietro porte tutte uguali, lungo corridoi illuminati da luci spettrali, si trovano piccoli geni con poteri speciali – telepatia, telecinesi. Appena arrivati, sono destinati alla Prima Casa, dove Luke trova infatti i compagni Kalisha, Nick, George, Iris e Avery Dixon, che ha solo dieci anni. Poi, qualcuno finisce nella Seconda Casa. «È come il motel di un film dell’orrore», dice Kalisha. «Chi prende una stanza non ne esce più.» Sono le regole della feroce signora Sigsby, direttrice dell’Istituto, convinta di poter estrarre i loro doni: con qualunque mezzo, a qualunque costo.

4. Fiorire d’inverno. La mia storia, Nadia Toffa

Fiorire d’inverno è la testimonianza più viva della lunga lotta al cancro di Nadia Toffa, la storica giornalista de Le Iene recentemente scomparsa, che in questo libro si racconta senza veli dagli anni dell’adolescenza fino alla passione per il giornalismo e all’incontro con Le Iene. Al centro di molte polemiche per la – ormai celebre – dichiarazione  “Il cancro è un dono”, Fiorire d’inverno sprigiona fra le sue pagine la forza di una personalità vitale e radiosa, un incredibile esempio di resilienza e coraggio: “Certo che preferisco il sole, ma quando ci sei in mezzo scopri che anche la neve ha la sua bellezza”.

5. Re dei re, Wilbur Smith

1887, Il Cairo. Quando un’ex amante gelosa distrugge la felicità di Penrod Ballantyne e della sua fidanzata Amber, il loro sogno di costruire una famiglia svanisce. Decisa a trovare una nuova ragione per vivere, Amber parte per il Tigrè con la gemella Saffron e il marito di lei, Ryder Courtney, che ha individuato nelle montagne della zona una ricca vena d’argento. Dopo un viaggio costellato di incidenti e pericoli, proprio quando sembra che gli affari inizino a decollare, la situazione politica della regione, tra le lotte per la successione al trono d’Etiopia e la politica coloniale dell’Italia, precipita, e Ryder si trova costretto a negoziare un accordo con Menelik II, il potente Re dei Re.

6. Il grande romanzo dei vangeli, Corrado Augias

Se un viaggiatore venuto da molto lontano cominciasse a sfogliare le pagine dei Vangeli totalmente ignaro della loro origine e di ogni possibile implicazione teologica, che cosa leggerebbe? In buona sostanza quattro versioni in parte (ma non del tutto) simili della tragica vicenda di un predicatore che, avendo sfidato il potere della Chiesa e dello Stato, viene processato e condannato a morte. Ma c’è un altro elemento che colpirebbe il nostro ipotetico lettore: la folla di personaggi in cui il protagonista s’imbatte, o da cui è accompagnato, nel corso della sua breve esistenza. Il nostro ipotetico lettore sarebbe colpito dalla diversità delle reazioni, dall’odio implacabile allo smisurato amore. Noterebbe le turbe, il popolo, una folla indistinta, poveramente vestita, rassegnata o crudele, fatta di pescatori, operai dei campi e delle vigne, pastori, in genere illetterati, alcuni gravemente malati, tutti fiduciosi nella storia del loro popolo e nell’aiuto costante del loro Dio.

7. I testamenti, Margaret Atwood

Margaret Atwood ci riporta lì dove ci aveva lasciato con “Il racconto dell’ancella”, conducendoci indietro nel tempo e nella storia stessa. In “I testamenti” ritroviamo Difred costretta ad un futuro di prigionia, ma la scrittrice Atwood ha in riserbo per questo straordinario personaggio nuove evoluzioni che potrebbero condurla lontano, forse finalmente libera di essere ciò che vuole. A Gilead tre donne decidono di lasciare scritto cosa è stato della loro esistenza, ovvero una vita dietro le sbarre create da qualcun altro per loro, sbarre reali o immaginarie di costrizioni. Il corpo non permette loro di essere ciò che vogliono, ma anche la società stessa, che a quel corpo è indissolubilmente legato e lo reclama suo prigioniero, non le lascia libere.

8. La verità sul caso Harry Quebert, Joël Dicker

Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d’America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Convinto dell’innocenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent’anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo. 

9La ragazza che doveva morire, David Lagercrantz

Lisbeth Salander è scomparsa. Ha svuotato e venduto il suo appartamento in Fiskargatan, a Stoccolma, e nessuno sa dove si nasconda. Neppure dal suo computer arrivano segnali di vita, e ora Mikael Blomkvist, alle prese con una deludente inchiesta sul crollo delle borse destinata al prossimo numero di Millennium, ha bisogno del suo aiuto. Sta cercando di risalire all’identità di un senzatetto trovato morto in un parco, a Tantolunden, con in tasca il suo numero di telefono. Lisbeth, però, ha ben altro per la testa: la ragazza che odia gli uomini che odiano le donne è sulle tracce di Camilla, la sorella gemella con cui vuole regolare i conti una volta per tutte. Ma mentre cerca di chiamare a raccolta il desiderio di vendetta che l’anima da sempre, il passato torna a mettersi in mezzo, con il suo carico di violenza e distruzione.

10. M. Il figlio del secolo, Antonio Scurati

Il romanzo vincitore del Premio Strega di quest’anno è un percorso storico all’interno di una delle figure più drammaticamente importanti della storia italiana: Benito Mussolini. Primo volume di una trilogia, Il figlio del secolo racconta degli anni dell’ascesa del Duce, dal 1919 al 1925, anno delle Leggi Fascistissime. La particolarità risiede nella modalità del racconto: il punto di vista non è esterno, da cronista estraneo alla vicenda, ma bensì interno all’ideologia fascista, alla mentalità dominante di quel periodo storico.

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