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Le 10 saghe familiari più famose e amate dai lettori

Le saghe letterarie sono un genere molto amato dai lettori. Scopriamo insieme alcuni fra i titoli più letti e apprezzati dagli esordi del genere fino ai giorni nostri.

Di solito ricche di eventi e personaggi, le saghe familiari rimangono impresse nell’immaginario collettivo almeno per due ragioni: ci affezioniamo ai protagonisti, di cui impariamo a conoscere la storia, il carattere, le paure e le ambizioni più profonde, e ci interessiamo alla cornice storica che fa da sfondo alla microstoria familiare.

Le 10 saghe familiari più famose e amate dai lettori

Presenti nella scena letteraria sin da quando esiste il romanzo moderno, le saghe familiari hanno sempre occupato un posto di prim’ordine nelle classifiche di gradimento dei lettori. molte di queste, come ad esempio “I leoni di Sicilia”, hanno riscontrato così tanto consenso da “uscite dalle pagine” e diventare serie tv di altrettanto successo.

Ma quali sono le 10 più famose e più amate saghe familiari?

I Viceré”, di Federico de Roberto (1894)

Giacomo e Raimondo si spartiscono l’eredità dell’anziana madre, Teresa Uzeda di Francalanza. Agli altri fratelli non restano che le briciole. Mentre la discordia si acuisce, le generazioni si susseguono in un processo di degenerazione che sembra non avere fine. Ognuno porta avanti la propria esistenza affetto da vizi, turbe mentali e malattie, trascinandosi dietro la tara ereditaria dei padri e delle madri.

In una Sicilia turbolenta, in procinto di divenire parte del Regno d’Italia, si dipanano le vicissitudini della nobile famiglia catanese degli Uzeda, i cui membri esemplificano la decadenza e l’ipocrisia della nobiltà siciliana, pronta a tutto pur di mantenere intatto il proprio status sociale, perché in fondo tutto cambia solo in apparenza: “la storia è una monotona ripetizione; gli uomini sono stati, sono e saranno sempre gli stessi”.

I Buddenbrook”, di Thomas Mann (1901)

Tra le saghe familiari da ricordare citiamo quella dei Buddenbrook. Le quattro generazioni di una ricca famiglia borghese di Lubecca sono il soggetto di una delle opere letterarie più amate e lette al mondo. I Buddenbrook lavorano strenuamente, seguendo il suggerimento del nonno Jean: “dedicati con gioia agli affari durante il giorno, ma fai solo quelli che ci permettano di dormire in pace la notte”.

Thomas Mann descrive accuratamente i segni tangibili del decadimento di ognuno dei personaggi: sono celebri i minuziosi resoconti della dentatura malandata e dei problemi di salute più disparati, che rispecchiano una malattia ben più profonda: la deflagrazione dei valori dell’uomo borghese.

La Valle dell’Eden”, di John Steinbeck (1952)

Le vicende degli Hamilton e dei Trask sono la materia prima del capolavoro di John Steinbeck, una vera e propria trasposizione moderna del mito biblico di Caino e Abele. Nella Valle di Salinas, in California, si muovono personaggi sfaccettati e profondi, in un arco di tempo che va dalla Guerra Civile alla Prima Guerra Mondiale.

I grandi temi affrontati – fra cui l’amore, l’identità e il libero arbitrio – e lo stile evocativo dell’autore fanno della Valle dell’Eden una saga familiare molto amata dai lettori sin dalla prima pubblicazione, tanto che nel 1955 ne è stato tratto l’omonimo film, diretto da Elia Kazan, con James Dean nel ruolo di Cal Trask.

Cent’anni di solitudine”, di Gabriel Garcia Marquez (1967)

Tra le saghe familiari più amate, non poteva mancare questa. Cent’anni di solitudine è senza ombra di dubbio uno dei libri più letti e apprezzati al mondo. Marquez descrive fervidamente la vita in Colombia, ambientando il suo capolavoro a Macondo, una cittadina immaginaria dove la vita scorre attorno a donne e uomini insoliti ed insolitamente longevi.

Qui si susseguono, infatti, le sette generazioni della famiglia Buendia, protagoniste dell’opera insieme ad una nutrita schiera di personaggi a dir poco particolari: chiaroveggenti, alchimisti, zingari, colonnelli, prostitute… tutti orbitano attorno ai Buendia e partecipano ai favolosi e a tratti funesti eventi locali.

I figli della Mezzanotte”, di Salman Rushdie (1981)

Allo scoccare della mezzanotte del 15 agosto 1947, l’India ottiene l’indipendenza dalla Gran Bretagna. Tutti i bambini nati in questo momento fondamentale per il paese sono provvisti di poteri straordinari. È il caso di Saleem Sinai, che incarna le aspirazioni della neonata Unione dell’India e racconta in retrospettiva la sua storia quando è ormai in punto di morte. Salman Rushdie propone, attraverso le cronache della famiglia Sinai, un vivido affresco dell’India e della società in cui è nato e si è sviluppato il sogno dell’indipendenza.

La casa degli spiriti”, di Isabel Allende (1982)

Si tratta di una tra le più celebri saghe familiari, nonché del primo libro scritto da un’esordiente Isabelle Allende. La casa degli spiriti, che ha ispirato l’omonimo film diretto da Bille August nel 1993, è ambientato in Cile. Il titolo suggerisce ciò a cui i lettori assidui della Allende sono avvezzi: mistero e magia si mescolano a fatti e dettagli realistici.

Il libro si apre negli anni ’20 e termina con il colpo di stato di Pinochet nel 1973. Il giovane Esteban Trueba si innamora di Rosa del Vale e cerca di fare fortuna per poterla chiedere in moglie. Tuttavia, il destino avrà in serbo per l’uomo qualcosa di diverso.
La storia della famiglia Trueba è la storia di tre generazioni che vivono immerse nelle difficoltà di un paese provato dagli eventi e dagli orrori della guerra.

Sorgo rosso”, di Mo Yan (1986)

Come suggerisce il titolo, i campi di sorgo fanno da sfondo al romanzo, ambientato nella Cina rurale del Novecento. I protagonisti sono il bandito Yu Zhan’ao e la sua famiglia, ma attorno ad essi gravitano tanti altri personaggi secondari. Proprio il sorgo, quasi che fosse umanizzato, acquista un ruolo fondamentale nella narrazione: amico fidato e sicuro dei soldati cinesi che affrontano la guerra cino-giapponese; funereo, quando il sangue vi scorre a fiumi.

I frequenti salti temporali e l’atmosfera ricca di mistero, tradizioni millenarie e superstizioni rendono Sorgo rosso accattivante anche agli occhi di un lettore che non si è mai approcciato alla letteratura cinese.

La saga dei Cazalet”, di Elizabeth Jane Howard (1990)

Se c’è una tra le saghe familiari che si intreccia costantemente con gli eventi di grande portata, questo è sicuramente il caso dei Cazalet, alto borghesi britannici che si riuniscono tutte le estati nella grande casa di villeggiatura dei nonni.

Dal 1937 al Dopoguerra, Elizabeth Jane Howard racconta gli accadimenti che coinvolgono i Cazalet. Ci si appassiona subito ai personaggi ben delineati e in continua evoluzione, che rispecchiano il cambiamento della società e dei costumi britannici: questo è particolarmente vero per le donne della saga, da cui spesso dipendono le sorti dell’intera famiglia.

I leoni di Sicilia”, di Stefania Auci (2019)

Una della saghe familiari del momento è senza dubbio quella ideata da Stefania Auci. I leoni di Sicilia racconta l’avvincente epopea dei Florio, che hanno rivestito un ruolo fondamentale nella storia economica e culturale della Sicilia.

Tutto comincia nel più inaspettato dei modi: un terremoto sconvolge il paesino di Bagnara Calabra e i fratelli Paolo e Ignazio si trasferiscono in Sicilia, a Palermo, per trovare pace, tranquillità e un po’ di fortuna. È il lontano 1783, e da allora, i Florio non fanno che lavorare per accrescere il loro patrimonio e portare avanti il lustro del loro nome, tra amori, idee sfavillanti e attaccamento per la terra che ha portato loro tanta prosperità. La lunga parabola discendente della famiglia ha inizio con la morte di Ignazio Florio senior, nipote di Paolo, nel 1891, ed è raccontata nel secondo volume della saga, L’inverno dei leoni.

Quando le montagne cantano”, di Nguyen Phan Que Mai (2020)

Sono donne le protagoniste di questa saga, tra le saghe familiari più suggestive, che ci trasporta direttamente in Vietnam. E sono proprio loro a raccontare gli orrori della guerra. Huong e la nipote Dieu Lan si rifugiano in montagna, dove sperano di sfuggire ai bombardamenti che stanno distruggendo la loro città.

In questa cornice si innestano le memorie di Huong, che trasmette alla nipote tutto ciò che ricorda a proposito degli antenati.
Un racconto lungo tre generazioni che insegna a guardare alla vita con determinazione e speranza, nonostante le brutture del mondo che ci circonda.

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