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“I Leoni di Sicilia”, 5 differenze fra il libro e la serie tv

La prima stagione de “I Leoni di Sicilia” è approdata da qualche giorno su Disney +. Vi state chiedendo quanto la serie tv sia aderente al libro di Stefania Auci? Continuate a leggere per scoprirlo.

Era il 2019 quando “I Leoni di Sicilia” approdava nelle librerie italiane e, nel giro di poche settimane, conquistava lettrici e lettori grazie al passaparola e alle critiche positive di colleghi scrittori quali Nadia Terranova.

Da allora, la storia dei Florio, importante famiglia di origini calabresi trapiantata a Palermo, ha fatto tanto parlare di sé insieme ai libri di Stefania Auci, acclamati anche fuori dal nostro paese.

Dopo tanta attesa, è finalmente arrivata la prima stagione dell’adattamento diretto da Paolo Genovese per Star Original, distribuita su Disney+. In tanti si chiedono quanto la serie tv sia aderente alla trama e quanto la sceneggiatura ricordi i dialoghi presenti nel libro, che a detta di molti sembravano già pronti per essere messi in scena. In questo articolo scopriamo 5 differenze fra il romanzo e la serie tv de “I Leoni di Sicilia”.

“I Leoni di Sicilia”, 5 differenze fra il libro e la serie tv

Sebbene Stefania Auci non abbia lavorato alla sceneggiatura della serie tv, gli otto episodi della prima stagione de “I Leoni di Sicilia” sono piuttosto aderenti al romanzo della scrittrice siciliana. Certo, non si tratta della copia carbone del libro; ma i risvolti della trama e gran parte dei dettagli sono mutuati dall’opera di Auci.

Come spesso avviene, tuttavia, tanto per questioni di tempistiche diverse quanto per scelte volontarie del regista, esistono alcune differenze fra libro e serie tv. In questo articolo ve ne raccontiamo cinque.

La caratterizzazione dei personaggi

Una delle differenze che vi salterà subito all’occhio guardando le prime puntate de “I Leoni di Sicilia” risiede nella caratterizzazione di alcuni personaggi, delineati in modo diverso rispetto a come avviene nelle pagine del libro.

Lo scarto è piuttosto evidente nella figura di Giuseppina, moglie di Paolo Florio nonché madre di Vincenzo, che nella serie tv di Genovese acquisisce dei tratti più “addolciti” rispetto a come viene dipinta nel libro di Stefania Auci.

La tempra è, nella sostanza, la stessa: tradizionalista, risoluta, guardinga. Ma l’asprezza a cui l’ha abituata la vita viene smussata, quasi a voler rendere Giuseppina un personaggio più amabile agli occhi del pubblico.

Il rapporto con il presente

Se poi vogliamo proseguire trattando un’altra delle differenze più acute fra il libro e la serie tv, non ci resta che soffermarci sul fattore della temporalità.

Ne “I Leoni di Sicilia” di Auci, veniamo proiettati nel passato grazie alla forma del romanzo storico che, seppur reso fresco da una scrittura agile e attuale, ha come focus un tempo trascorso.

Nella serie tv sembra invece che Genovese, insieme agli sceneggiatori Rampoldi e Sardo, abbiano voluto mantenere vivo un fil rouge con il presente.

Così, mentre ammiriamo scorrere sullo schermo una Palermo del passato ricostruita fedelmente nei minimi dettagli, nelle nostre orecchie risuona una colonna sonora di un altro tempo, il nostro; come a volerci ricordare che, nonostante la storia dei Florio sia da collocare nel passato, essa è da pensare in relazione al presente, e può raccontare anche una storia dei nostri giorni.

È un contrasto già utilizzato altre volte in ambito cinematografico – basti pensare al recente successo di Paola Cortellesi con “C’è ancora domani” -, che può intrigare o meno gli spettatori.

Quel che è certo è che lo scarto salta all’occhio ed esalta il rapporto della serie con il fluire del tempo.

Il tema centrale

Passiamo poi a parlare di temi, che ne “I Leoni di Sicilia” sono molteplici. Se nel libro, tuttavia, ce n’è uno che spicca più di tutti e vi è un personaggio che cammina di pari passo a questo tema, nella serie ci sono alcune differenze.

Vincenzo Florio è il motore di un cambiamento abissale nella condizione socio-economica della famiglia. Il libro di Stefania Auci è fortemente incentrato sulla scalata economica, ma soprattutto sociale, di quest’uomo che riesce a trascinare con sé una famiglia.

Tutte le altre tematiche nel romanzo di Stefania Auci passano un po’ in secondo piano, come se i riflettori fossero puntati esclusivamente su Vincenzo e sulla realizzazione dei suoi piani. Il contorno c’è, ma fa da contorno, appunto.

Nella serie tv, benché il tema della scalata economico-sociale sia più che presente, il corollario di personaggi e di argomenti affrontati è diversificato.

L’amore

L’amore… A chi ha letto “I Leoni di Sicilia” sarà parso un tema insolitamente poco dirompente nella trama. Certo, è presente; ma appare chiaro che la volontà di Auci non sia stata quella di romanzare e raccontarci i sentimenti più reconditi dei suoi personaggi.

Nella serie tv, invece, la forza dei legami e l’argomento dell’amore sono molto forti, a partire dagli scambi di sguardi e parole fra Giulia Portalupi e Vincenzo Florio, destinati a costruire un vero e proprio impero.

Il focus sul personaggio femminile

Dedichiamo l’ultimo punto del nostro articolo a uno dei personaggi più intriganti della serie tv: Giulia Portalupi, interpretata da una Miriam Leone che, per l’occasione, ha svestito i panni di originaria sicula per impersonare una donna di origini milanesi.

Nella serie di Paolo Genovese, il personaggio femminile viene raccontato nelle diverse fasi della vita; lo spettatore si affeziona a una donna intrigante e appassionata, che si muove in una città all’inizio straniera e lo fa in modo aggraziato, standoci sempre più comoda.

Nella Giulia della serie tv è accentuato il coraggio di inseguire i desideri e la libertà nonostante tutto. Ne risulta che uno dei temi più forti presenti ne “I Leoni di Sicilia” di Paolo Genovese sia proprio da ricercare nella tematica femminile.

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