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Achille Lauro stravolge il palco di Sanremo. Entra in scena il Glam Rock

Nella prima serata del Festival, il primo quadro del progetto artistico di Achille Lauro introdotto e congedato da due poesie

È passato un anno dalla partecipazione di Achille Lauro al Festival di Sanremo come cantante in gara. Dopo aver lasciato il pubblico senza parole con l’interpretazione del San Francesco di Giotto, di Ziggy Stardust, la Divina Marchesa Luisa Casati Stampa e di Elisabetta I Tudor, questa volta il cantante è parte del Festival come ospite fisso. La prima serata è stata già un successo, il pubblico dei social lo applaude e apprezza il suo genio creativo.

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La performance di Achille Lauro al Festival di Sanremo sta facendo discutere addetti ai lavori e pubblico: ecco il significato della sua esibizione, raccontato dallo stesso cantante

Il progetto artistico di Achille Lauro

Achille Lauro ha organizzato uno spettacolo preciso per la sua partecipazione a Sanremo. Il suo progetto prevede l’interpretazione di cinque diversi quadri con cinque diverse anime. Ognuno dei quali con una spiegazione ed un principio specifici. La sua prima esibizione, ieri, è stata introdotta da una poesia: “Lettera del Mondo all’Umanità”

“Distante
Scostante
Aliena
Trafitta
Io so come ti senti
Sono qui
Ferito dai tuoi errori
Trafitto dai tuoi preconcetti
Aiutami
Perché ne ho bisogno
Come si ha bisogno Dell’amore di una madre
Il puro bisogno di essere amati
Non dimenticare chi eri
Corpi nudi che si stringono
Desideri
Quando all’assenza di un padre
Alla passione di Cristo
Alla febbre dell’oro
Quando davanti all’insensibile, arido, asciutto e impassibile me


Tu sopravvivevi
Perché ti bastava un abbraccio
Promettimi che non ti dimenticherai
Perché tu sei questo
Ed io sarò lì
Per guardarti abbracciare di nuovo
Per guardarti amare ancora”

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Il quadro della prima serata

Il primo quadro interpretato dall’artista è stato il Glam Rock. Un costume scenografico fatto di piume rosa e glitter argentati. Capelli e trucco azzurri per una performance spiazzante mentre cantava il suo brano “Solo noi”. Figura che ricorda fortemente il protagonista di “Velvet Goldmine” capolavoro cinematografico del 1998. Copiose lacrime di sangue tagliano il viso di Achille Lauro a metà esibizione che si conclude con un’altra poesia, di cui riportiamo di seguito il testo.

Sono il Glam rock.
Sono un volto coperto dal trucco.di
La lacrima che lo rovina.
Il velo di mistero sulla vita.
Sono la solitudine nascosta in un costume da palcoscenico.
Sessualmente tutto.
Genericamente niente.
Esagerazione, teatralità, disinibizione.
Lusso e decadenza.
Peccato e peccatore,
Grazia e benedizione.
Un brano che diventa nudità.
Sono gli artisti che si spogliano,
E lasciano che chiunque
Possa spiare nelle loro camere da letto e in tutte le stanze della psiche.
Esistere è essere.
Essere è diritto di ognuno.
Dio benedica chi è
.”

 

Alice Turiani

Foto di Ettore Ferrari

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