Il 23 maggio è diventata una data simbolo nella lotta contro tutte le mafie, per ricordare il sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi per mano di Cosa Nostra. In occasione della Giornata della Legalità, vi proponiamo dunque una frase di Piero Calamandrei, fra i maggiori protagonisti della Resistenza, per riflettere sul rapporto fra legalità e libertà.
“La libertà è condizione ineliminabile della legalità”
Giovanni Falcone
Giovanni Falcone nasce il 18 maggio 1939 a Palermo in via Castrofilippo nel quartiere della Kalsa, lo stesso di Paolo Borsellino e di molti ragazzi futuri mafiosi come Tommaso Buscetta. Falcone vince il concorso in Magistratura nel 1964, Il suo primo caso risolto è quello di una persona morta per un incidente sul lavoro. A partire dal 1966 ricopre, per dodici anni, la posizione sostituto procuratore e giudice presso il tribunale di Trapani. A poco a poco, nasce in lui la passione per il diritto penale e inizia così la sua lotta alla mafia.
L’attentato
23 maggio 1992. Era un caldo sabato pomeriggio quando a Capaci, vicino a Palermo, le automobili del giudice Giovanni Falcone e della sua scorta furono fatte saltare in aria da cinque quintali di tritolo in un tratto dell’Autostrada A29. Nell’attentato, rivendicato da Cosa Nostra, morirono Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta. Il giudice Falcone ha fatto della lotta contro la criminalità organizzata una vera e propria missione, nonostante i pericoli verso i quali era ben consapevole di andare in contro.
La Giornata della Legalità
I 23 maggio si celebra la Giornata della Legalità per non dimenticare chi ha dato la propria vita inseguendo gli ideali legati alla giustizia e alla legalità come Giovanni Falcone. Una giornata nel segno della memoria e della legalità, di lenzuola bianche per non dimenticare, di esempi consegnati alle giovani generazioni e agli studenti delle scuole, con il ministero dell’Istruzione. Tornano il 23 maggio le iniziative per la Giornata della Legalità per ricordare le vittime della mafia, nel 29/o anniversario delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio in cui persero la vita Giovanni Falcone con la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta, e l’amico e collega Paolo Borsellino assieme ai cinque agenti di scorta.