Sei qui: Home » Arte » La bellezza immortale della Venere di Botticelli

La bellezza immortale della Venere di Botticelli

La Venere di Botticelli: riscopriamo uno dei capolavori indiscussi di Sandro Botticelli, opera considerata uno dei culmini della rappresentazione femminile

Uno dei capolavori indiscussi di Sandro Botticelli l’artista nato il 1 marzo 1445 e scomparso il 17 maggio 1510: stiamo parlando della “Nascita di Venere“, conosciuta anche come la Venere di Botticelli, un’opera che fin da subito fu considerata come uno dei più grandi omaggi alla femminilità.

15052015130139 sm 12088

Sandro Botticelli, le opere più importanti dell’artista fiorentino

Il 17 maggio del 1510 ricorre la scomparsa di uno dei più importanti artisti del Rinascimento fiorentino. Il suo stile, caratterizzato dalla particolare fisionomia dei personaggi, generalmente impostati a una bellezza senza tempo…

Nascita di un capolavoro

Realizzata nei tre anni fra il 1482 ed il 1485, la “Nascita di Venere” venne commissionata a Botticelli per la villa di Castello, di proprietà di un ramo cadetto dei de’ Medici, i Popolani. La tela della “Venere di Botticelli” condivide con un’altra opera del celebre pittore, “La Primavera”, non solo caratteri iconografici ed allegorici, ma la stessa collocazione. Probabilmente i due dipinti facevano parte di un medesimo ciclo che, assieme a “Pallade e il centauro”, andavano a completare un trittico  a tema mitologico.

La realizzazione del ciclo si collocherebbe a cavallo del soggiorno romano del pittore fiorentino, ed esistono differenti studi sui temi realizzati da Botticelli, come i tre esempi di veneri: una conservata alla Gemäldegalerie di Berlino, un’altra alla Galleria Sabauda di Torino e la terza che si trova in una collezione privata a Ginevra.

Nonostante il titolo possa trarre in inganno, l’opera narra non la nascita della dea classica, ma il suo approdo all’isola di Cipro, sospinta nel viaggio dalla personificazione di Zefiro abbracciato alla ninfa Clori (a volte identificata come il vento Bora o Aura). Sulla sponda ad accogliere la dea, vi è una delle Ore, le ninfe che rappresentano l’avvicendamento delle stagioni. Il riferimento più che diretto rimanda all’opera del pittore “La Primavera”.

Sandro Botticelli, grande interprete dello splendore del Rinascimento

Sandro Botticelli, grande interprete dello splendore del Rinascimento

Nel luminoso firmamento rinascimentale fiorentino, fra i protagonisti indiscussi vi è certamente Sandro Filipepi, detto Botticelli, il più fascinoso interprete dell’Umanesimo toscano

La Venere di Botticelli: icona di bellezza

Il Botticelli trasse ispirazione da celebri riferimenti classici, come la “Venere Anadiomene”, statua che probabilmente vide in quanto già posseduta dai Medici. Il volto della dea è ispirato alla musa di Botticelli, Simonetta Vespucci, considerata dalla Firenze dell’epoca come la donna più bella mai nata.

Fin dalla sua realizzazione l’opera è stata però considerata una delle rappresentazioni più alte dei canoni raffigurativi femminili. La Venere è divenuta simbolo non solo della Firenze medicea ma uno delle opere d’arte rinascimentali più celebri al mondo.

La filosofia neoplatonica pervade tutta la raffigurazione allegorica, in cui la Venere con la sua bellezza corporea rappresenta la perfezione e la purezza d’animo. Essa rappresenta l’amore come energia e forza motrice del moto della Natura. L’opera si incentra su un’allegoria neoplatonica basata sul concetto di amore come energia vivificatrice, come forza motrice della natura.

Botticelli, uno stile inconfondibile

La grandezza del Botticelli è tutta nello stile originalissimo che si palesa in un innovativo, quasi onirico senso estetico. Quello di Botticelli è uno stile strano, personalissimo, che trova corrispondenze solo nell’ambito senese o nordico, ma sulle quali non si può sapere se ci siano stati contatti diretti.

Come nel caso della Venere di Botticelli, le sue opere sono state contese in tutto il mondo. Le fondamentali caratteristiche dello stile di Sandro Botticelli sono: la ricerca di un armonioso equilibrio compositivo, in cui sceglie soprattutto composizioni sciolte, ritmiche; un disegno sottile e molto dinamico, con una linea precisa e ondeggiante che modula i contorni delle figure e le alleggerisce.

La linea per Botticelli è fondamentale, perchè tutto nelle sue opere è basato sui percorsi e i movimenti sinuosi del suo disegno. Le forme appaiono leggere, senza peso, sembrano come ritagliate da questi contorni così sottili e incisivi. Gli sfondi non hanno profondità, sembrano pareti disegnate o ricamate. I colori sono spesso freddi e innaturali: anche questi sono astratti.

La pittura di Botticelli è quella di un mondo immaginario, tutto mentale, che vive solo nel pensiero e non nella realtà. E’ piena di riferimenti e significati intellettualistici molto complessi, legati all’elite culturale mediceo, che oggi risultano misteriosi o quasi indecifrabili.

© Riproduzione Riservata