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Una frase di Audrey Hepburn sull’eleganza come stile di vita

Per ricordare la celebre attrice Audrey Hepburn, condividiamo una sua frase sull'importanza di essere eleganti: non tanto nell'aspetto, quanto nei comportamenti

Il 4 maggio 1929 a Bruxelles nasceva Audrey Hepburn. Per iniziare la giornata, vi proponiamo una sua celebre frase che ben rappresenta la filosofia di vita di un’icona di stile come l’attrice Britannica.

“L’eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai”

Il valore dell’eleganza

Audrey Hepburn è stato un esempio di stile ed eleganza, non solo nell’aspetto, ma soprattutto nei comportamenti. L’attrice britannica era convinta “che tutto cominciasse dalla gentilezza. Come sarebbe diverso il mondo se tutti la mettessero al primo posto”.

Si, la gentilezza. Spesso nel mondo frenetico di oggi ci si dimentica dell’importanza di regalare un sorriso anche a chi non si conosce, di fare un piacere disinteressato a qualcuno che notiamo in difficoltà anche senza conoscerlo, o di dare il buon esempio aiutando una persona anziana. Sono piccoli gesti, spesso dati per scontati, ma che se ci si ferma a riflettere possono contribuire a regalare una gioia inaspettata a qualcuno.

Essere eleganti non vuol dire vestirsi bene, truccarsi bene. Essere eleganti, diceva Audrey, non ha età, rappresenta un valore sempre valido, che chiunque può mettere in pratica: dal ragazzino alla persona anziana, chiunque con un gesto gentile, con un comportamento nobile può donare un sorriso all’altro. Se tutti applicassimo questo piccolo ma grande insegnamento, non sarebbe un mondo migliore quello in cui viviamo?

Audrey Hepburn, icona di stile

Audrey Kathleen Ruston nasce il 4 maggio 1929 a Bruxelles da padre banchiere inglese e da madre baronessa olandese. Si dice che Audrey Hepburn abbia vissuto tre vite: star da Oscar, madre di famiglia e ambasciatrice dell’Unicef.

Da bambina frequentava la scuola di ballo e sognava di diventare una danzatrice come Margot Fonteyn. Durante la guerra lei e la sua famiglia hanno sofferto molto la fame, e la sua figura snella, secondo molti, deriva da questo periodo vissuto tra stenti e privazioni.

Audrey Hepburn era dotata di un’eleganza naturale. “Se gli uomini fossero belli e intelligenti, si chiamerebbero donne”, diceva. La prima a notare il suo talento naturale fu la nota scrittrice dell’epoca Colette, in vacanza a Montecarlo, che la volle come protagonista della sua commedia teatrale “Gigi”, tratta da un suo romanzo. A ventidue anni arriva la consacrazione: ottiene un ruolo di principessa birichina nel film “Vacanze Romane” di William Wyler, che le porta anche un Oscar come miglior attrice protagonista. Tre anni dopo il film Sabrina di Billy Wilder, con Humphrey Bogart la consacra come star di Hollywood.

Non solo bella: Audrey Hepburn era un’ottima attrice, dal grande talento, tanto da venir ricercata da tutti i registi dell’epoca. Arrivano così film diventati pietre miliari del cinema come “Colazione da Tiffany“: il ruolo dell’adorabile Holly protagonista della pellicola trasforma l’attrice in un modello d’eleganza, ancora oggi punto di riferimento per molte donne. 

L’impegno sociale

Tuttavia, la figura di Audrey Hepburn non si esaurisce nei ruoli che interpreta magistralmente. Donna saggia, intelligente, dotata di innate eleganza ed empatia, Hepburn rappresenta un’icona anche per l’impegno profuso nell’ambito del sociale.

“Alcuni pensano che rinunciare alla mia carriera sia stato un grande sacrificio fatto per la mia famiglia, ma non è per niente così – rivelò Hepburn – È la cosa che più desideravo fare”. Così alla fine della carriera cinematografica, dopo il 1988, l’attrice si dedica con passione alla filantropia, diventando persino ambasciatrice UNICEF.

Ed è infatti a partire da quest’anno, il 1988, che la donna si spende per soccorrere i più fragili, i bambini del terzo mondo. Audrey Hepburn si reca in molti paesi, fra cui l’Etiopia, la Turchia, America Centro Meridionale, il Sudan, Il Bangladesh e il Vietnam, cercando di sopperire alla povertà e alle difficoltà dovute alle guerre con l’aiuto dell’UNICEF.

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