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The Following, la serie cult ispirata ai racconti di Edgar Allan Poe

Circa 10.420.000 telespettatori per la première dell'episodio pilota negli Stati Uniti, secondo le principali testate internazionali una serie sapientemente realizzata, la cui trama è imprevedibile, ricca di tensione e colpi di scena. Parliamo di The Following...

Successo planetario per la serie televisiva americana, il cui protagonista cattivo è ossessionato dal celebre scrittore americano, inventore del racconto poliziesco e del giallo psicologico

MILANO – Circa 10.420.000 telespettatori per la première dell’episodio pilota negli Stati Uniti, secondo le principali testate internazionali una serie sapientemente realizzata, la cui trama è imprevedibile, ricca di tensione e colpi di scena. Parliamo di The Following, la serie televisiva statunitense trasmessa dal 21 gennaio 2013 sulla rete televisiva Fox. Approdata anche in Italia attraverso le piattaforme satellitari e digitali di Sky Uno e Premium Crime, la serie si ispira ad uno degli autori più discussi (e affascinati) della letteratura mondiale: Edgar Allan Poe.

 

LA TRAMA – L’intrigante serie televisiva è prodotta da Kevin Williamson, già produttore di serie cult e film di successo come Dawson’s Creek, The Vampire Diaries, Scream. I protagonisti della serie rappresentano il bene e il male. Il “buono” è Ryan Hardy (Kevin Bacon), un ex agente dell’ FBI allontanato da anni dal suo lavoro per problemi di salute. Nel 2013 torna ad occuparsi di Joe Carroll (James Purefoy), da lui scoperto e arrestato nove anni prima. Nella trama di The Following, Edgar Allan Poe ha un’importanza centrale. Joe Carroll, preso dal delirio, si identifica con l’autore de Il Pozzo e Il Pendolo e uccide ben 14 studentesse. Inevitabilmente le puntate di The Following sono piene di riferimenti agli scritti di Poe, da Il Corvo e Il Cuore Rivelatore. La figura di Carroll, proprio come quella del poeta al quale si ispira, è davvero molto affascinante, quasi irresistibile. Grazie a questa sua personalità (e alla possibilità di accesso ad internet) è riuscito, durante la sua reclusione, a crearsi un gruppo di seguaci (follower) che hanno cercato di imitare le sue azioni malvagie.

INVENTORE DEL GIALLO PSICOLOGICO – Joe Carroll è ossessionato dalla figura di Edgar Allan Poe, l’inventore del racconto poliziesco e del giallo psicologico. Figlio di due attori girovaghi, Edgar perde la madre all’età di 2 anni mentre il padre sparisce senza lasciare traccia. Viene allora allevato da un commerciante scozzese John Allan da cui prenderà il cognome. La famiglia si trasferisce in Inghilterra dove Poe compie parte degli studi distinguendosi per l’originalità del carattere e la precocità del talento. Nel 1826 si iscrive all’Università ma viene espulso a causa di eccessi alcoolici e debiti di gioco, nonostante le ottime votazioni. Nel 1827, diciottenne, entra in violento contrasto con gli Allan e se ne separa. Lo stesso anno pubblica, anonimo e a sue spese, la sua prima opera “Tamerlano” e altre poesie. Nel 1835 sposa la cugina Virginia Clemm non ancora quattordicenne. È il periodo più brutto della sua vita: la moglie-bambina si ammala e Poe che non è in grado di farla curare adeguatamente ricade nel baratro dell’alcool e della droga. Nel 1844 si trasferisce di nuovo a NY dove l’anno dopo raggiunge la tanto sospirata notorietà con la poesia “The Raven” (Il Corvo). Nel 1847 Virginia muore di tisi. Affranto si ammala ma continua a scrivere. Colleziona infatuazioni sentimentali con numerose donne che rivelano soprattutto il suo bisogno di affetto e di amore materno. La sua irrequietezza non si placa e per sfogarla percorre da un capo all’altro la nazione per tenere conferenze e letture delle sue poesie. Nel 1849 viene trovato in stato di incoscienza in una locanda di Baltimora ed è ricoverato d’urgenza in ospedale dove muore di “delirium tremens” a soli 40 anni.

POETA PROTAGONISTA SUL GRANDE SCHERMO – Il fascino noir e misterioso di Edgar Allan Poe ha conquistato anche il cinema. Il più noto interprete di Poe sul grande schermo è stato Roger Corman. Dal 1960 al 1964 il regista americano girò sette film: I vivi e i morti,  Il pozzo e il pendolo, Sepolto vivo, I racconti del terrore, I maghi del terrore, La maschera della morte rossa, La tomba di Ligeia. Per esplorare i tortuosi sentieri della mente di Poe, Corman andò persino in analisi. Il poeta ha ispirato anche un maestro del cinema italiano come Dario Argento, che nel film a episodi Due occhi diabolici rilegge Il gatto nero in chiave iperrealista, con citazioni da Hopper e un Harvey Keitel sadico fotoreporter. L’altro episodio del film è firmato da George A. Romero che trasforma The Facts in the Case of Mr. Valdemar in un apologo sull’avidità. L’anno scorso quasi in contemporanea sono usciti due film incentrati su Poe. Uno era Twixt di Francis Ford Coppola, con il geniale scrittore statunitense interpretato da Ben Chaplin. L’altro era The Raven, diretto da quel James McTeigue famoso per la regia del film V Per Vendetta. Il film è incentrato sul mistero che avvolge gli ultimi cinque giorni di vita dello scrittore inglese, interpretato da John Cusack. Tra atmosfere cupe e brutali assassini, all’interno del film ricorrono le inquietudini di alcuni dei racconti più celebri di Poe, da Il pozzo e il pendolo a La maschera della morte rossa, da La sepoltura prematura a Il corvo (in lingua originale The Raven).

10 aprile 2013

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