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“Maggiolata” di Giosuè Carducci, il canto di maggio che guarda a chi soffre

Il bene e il male rinascono e convivono anche quando tutto sembra annunciare il bello. È questo il messaggio della poesia "Maggiolata" di Giosuè Carducci.

Maggiolata di Giosuè Carducci è una poesia che celebra il mese di maggio quale simbolo della fertilità spirituale e materiale. Ma allo stesso tempo rende giustizia a chi malgrado la rinascita positiva della natura continua a soffrire e stare male. 

Il mese della fioritura e della luce, diventa metafora di rinascita individuale e collettiva. Ma per tanti, la vita continua ad offrire cose non belle, in tanti continua a vivere quel male che accompagna l’esistenza. 

Quindi, sembra avvertire Giosuè Carducci,  bisogna provare a guardare fuori da noi, per apprezzare quello che la vita ci offre, cercando di non chiuderci nel nostro male e invece cercare la goduria di ciò che la vita riesce ad offrire.

Sappiamo benissimo che è facile a dirlo, più che a farlo. Questo sembra dire il poeta nella sua grandezza poetica.

Maggiolata fa parte del libro III della raccolta Rime nuove è una raccolta poetica di Giosuè Carducci, contenente le liriche composte tra il 1861 e il 1887.

Leggiamo la poesia per apprezzarne bellezza e significato.

Maggiolata di Giosuè Carducci

Maggio risveglia i nidi,
Maggio risveglia i cuori;
Porta le ortiche e i fiori,
I serpi e l’usignol.

Schiamazzano i fanciulli
In terra, e in ciel li augelli:
Le donne han ne i capelli
Rose, ne gli occhi il sol.

Tra colli prati e monti
Di fior tutto è una trama:
Canta germoglia ed ama
L’acqua la terra il ciel.

E a me germoglia in cuore
Di spine un bel boschetto;
Tre vipere ho nel petto
E un gufo entro il cervel.

Una poesia in cui il romanticismo lascia spazio alla realtà

Maggiolata di Giosuè Carducci è una poesia di grande bellezza, ma che lascia nel lettore un piccolo di amarezza. 

Maggio è il mese in cui tutto sboccia e prende vita. Tutto si colora e profuma. Ma, ciò non significa che il dolore, la tristezza, la rabbia possono continuare ad esistere. 

Anzi, al par della positività gli elementi maligni esistenziali proprio con l’arrivo della bella stagione possono rinascere anch’essi. 

La poetica di Maggiolata è in linea con il pensiero di Carducci, il quale sembra rompere con lo spirito romantico, affermando invece una poesia concreta in nome della quale aveva combattuto il tenue sentimentalismo dei romantici.

Maggiolata è una poesia realista, ma creata nel stile dei classici e della tradizione rinascimentale italiana, che il Romanticismo sembrava aver interrotto. 

Non dimentichiamo che Maggiolata significa “cantata di maggio”, per celebrare un momento di gioia condivisa, una ricorrenza popolare che omaggia l’abbondanza, l’amore e la fortuna.

Ma, come accade in natura il bene e il male camminano insieme, in una sorta di armonia cosmica che fa percepire il senso di una spiritualità che riesce a guardare oltre il banale. 

Bisogna ringraziare Giosuè Carducci per questa poesia perché lancia un messaggio dirompente, di grande sensibilità. 

Anche quando tutto fiorisce vive in tanti la sofferenza

Molte persone vivono la sfortuna dell’esistente e il fiorire di alcuni diventa l’oblio di altri. A Maggio tutto rinasce ma per molti la vita continua peggio di prima. 

Il mese che precede l’arrivo dell’estate porta con sé notizie e fatti funesti. Carducci riconosce che la vita è un dono, ma è anche immensa sofferenza. 

Questa dialettica rende il poema davvero speciale e innovativo rispetto ad altri canti dell’epoca. Il pessimismo cosmico si integra con la positività e il romanticismo. 

Maggio non reca solo fiori o il gorgheggiare melodioso degli usignoli. Ma, vede il proliferare delle ortiche, delle serpi, dei rovi pieni di spine che mai devono essere sottovalutati.

Bene e Male convivono sempre

Nella poesia di Carducci, la luce rappresenta vita, rigoglio, esistenza. La natura stessa risveglia l’amore che è insito in ogni elemento: contagia, dissemina la gioia di vivere che si dilata e percorre ogni elemento nella sua rinascita, l’acqua, la terra, il cielo.

Ma, non dimentichiamo che anche la bellezza ha i suoi lati oscuri che vanno accettati e compresi.

I bambini sulla terra urlano e cantano proprio come gli uccelli nel cielo. Terra e cielo si incontrano inuma ‘immagine armonica che tocca il materiale e lo spirituale. 

Canta germoglia ed ama
L’acqua la terra il ciel.

Tutto prende vita sottolinea Giosuè Carducci in questi versi a Maggio, per evidenziare la solitudine interiore di chi invece non può vivere queste emozioni. 

Non è solo un concetto dialettico che vuole trasferire il poeta in cui due forme di esistere trovano essenza, è soprattutto la sensazione estrema e di distacco che si ritrova a vivere chi invece guarda alla vita in modo nefasto. 

Quando gli altri gioiscono chi vive il male si opprime ancora di più e sente distante il proprio essere da tutto ciò che lo circonda. 

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