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“Bonaccia” (1922) la potente poesia di Ernest Hemingway sul mare metafora del sesso

Scopri la metafora di "Bonaccia" la poesia in cui Ernest Hemingway rappresenta il rapporto del mare con le navi alla stregua di un amplesso.

Bonaccia è la poesia di Ernest Hemingway in cui il potere seduttivo del mare diventa metafora del desiderio e delle relazioni sessuali degli esseri umani. L’energia naturale che sprigiona il mare sembra simulare l’amplesso sessuale.

Hemingway affronta il tema del sesso e del desiderio senza affrontarlo di petto. Fa fare al lettore un po’ di fatica per capire che è questo il tema della poesia. Un modo dare ai suoi versi ancora più potenza, nello stile del grande scrittore americano. 

Bonaccia fu scritta mentre Ernest Hemingway si trovava a Parigi, ovvero nel 1922, e fa parte della raccolta Three Stories, and Ten Poems pubblicata nel 1923.

Leggiamo subito la poesia per coglierne l’immenso potere seduttivo.

Bonaccia di Ernest Hemingway

Il mare desidera scafi profondi-
Si gonfia e s’inarca.
L’elica pulsa e lo fa ribollire-
Spinge, vibra, s’avvita.
Il mare trabocca di passione,
Fluttuante, carezzevole,
Dimenando il gran ventre amoroso.
Antico e grande è il mare-
Le navi martellanti non ricambiano il suo amore.

Parigi, circa 1922

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Oily Weather, Ernest Hemingway

The sea desires deep hulls—
It swells and rolls.
The screw churns a throb—
Driving, throbbing, progressing.
The sea rolls with love
Surging, caressing,
Undulating its great loving belly.
The sea is big and old—
Throbbing ships scorn it.

Paris, ca. 1922

Non bisogna farsi travolgere dalla proprie pulsioni

Bonaccia di Ernest Hemingway è una poesia ricca di immagini in cui l’oratore usa il mare per alludere alla lussuria e al desiderio. 

In Oily Weather, Hemingway affronta con maestria immaginativa il tema delle pulsioni naturali. L’energia sprigionata dal mare coincide con quella di un amplesso amoroso.  

Le immagini naturali utilizzati da Hemingway sono la parte più ovvia della poesia. Ma il grande genio americano le usa però in modo insolito. Le combina con un linguaggio suggestivo per descrivere come il mare avvinghia, avvolge, accarezza, percuote le navi che lo solcano.

La cosa che rende il significato della poesia più complesso è il fatto che Hemingway rivela che le navi non ricambiano le attenzioni del mare. Esse lo respingono.

Il mare, in modo allusivo, quando fa sentire la sua energia va contrastato dai marinai e dalle navi che governano. Quindi, fa paura, non va assecondato.

La personificazione del mare e delle navi nel corso della poesia è piuttosto creativa e lascia molto all’immaginazione del lettore.

La metafora di un rapporto sessuale

Il mare nel suo rapporto con le navi che lo solcano rappresentano l’essenza di tutto ciò che un rapporto sessuale. 

Il mare desidera scafi profondi-
Si gonfia e s’inarca.
L’elica pulsa e lo fa ribollire-
Spinge, vibra, s’avvita.

È molto chiaro l’allusione che opera Hemingway già nei primi versi della poesia, “Il mare desidera scafi profondi” vuol fare riferimento al fatto che l’amplesso ideale avviene con qualcuno con cui c’è un profondo rapporto. 

Il rapporto sessuale ha bisogno di grandi sentimenti, di forte attrazione fisica e mentale per poter sprigionare il valore più alto del desiderio. 

Quando ciò accade il mare “si gonfia e s’inarca”, stimolata dall'”elica che pulsa” della nave, ovvero dal sentimento che si prova per l’altro. Quando si desidera davvero qualcuno la pulsione diventa energica, carnale, esplosiva.

Il desiderio e la pulsione sessuale hanno bisogno della necessaria armonia

Il mare trabocca di passione,
Fluttuante, carezzevole,
Dimenando il gran ventre amoroso.
Antico e grande è il mare-
Le navi martellanti non ricambiano il suo amore.

In questa parte della poesia diventa evidente che Hemingway sta rappresentando l’amplesso. Ma ciò che colpisce sono i due versi finali, in cui si concentra il messaggio che vuole condividere il suo autore. 

“Antico e grande è il mare”, ovvero il desiderio, la sensualità, la passione possono essere enormi, perché sempre così è stato. Ma, quando, il rapporto si trasforma in ossessione, in prigionia, in gelosia tutto il desiderio e i benefici che può donare finiscono di esistere.

Il rapporto sessuale non è una mera condizione carnale, sembra avvertire Ernest Hemingway. Quando si vive una relazione sessuale c’è bisogno di un’energia impetuosa che è fatta di mille sfaccettature. 

Di certo, però, serve la parola magica del desiderio senza il quale finisce per svanire. 

I rapporti malati, fatti di mancanza di “scafi profondi”, ovvero di sentimenti importanti, non possono in nessun modo essere ricambiati in amore. 

Grazie Ernest Hemingway per il bellissimo messaggio e per la profonda lezione. 

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