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Una frase di William Shakespeare per augurare Buon fine settimana

Per augurare un Buon fine settimana, vi proponiamo oggi una frase benaugurante dello di William Shakespeare tratta dal suo "Enrico IV"

Finalmente è sabato: inizia un nuovo fine settimana. Per cominciare la giornata, vi proponiamo una frase di William Shakespeare contenuta all’interno del suo dramma storico “Enrico IV“.

“Se uno passasse un anno intero in vacanza, divertirsi sarebbe stressante come lavorare”

L’importanza del fine settimana

Questa breve frase, scritta dal Bardo di Avon nel XVI secolo ma tutt’ora attuale, invita a molti spunti di riflessione sul valore del riposo, che può legarsi al fine settimana o, nei periodi dell’anno in cui è possibile, alle vacanze invernali/estive o legate a ponti e ferie nel corso dell’anno.

Concentriamoci però sul fine settimana, ovvero sul sabato e la domenica: per molti (fortunati) questi due giorni rappresentano 48 ore di completo relax, in cui poter staccare la spina e riposarsi. Si, ma come? Sembrerà assurdo, ma spesso l’abbondanza di tempo a disposizione per riposarsi può portare la mente non a riposare e liberarsi dalle tossine settimanali, ma addirittura a elaborare ulteriori pensieri nel cercare di capire come sfruttare il tempo libero a disposizione nel migliore dei modi, senza rimpianti.

Cosa fare il fine settimana? Una breve escursione fuori città? Una passeggiata al parco vicino casa? Dedicarsi a hobby preferiti o ad attività sportive? Con chi trascorrere questi due giorni? Gli interrogativi sono tanti, e possono addirittura essere superiori a quelli che ci poniamo nel corso della settimana lavorativa.

Diamo qualità al tempo per riposare

Ecco perché la frase di Shakespeare non è banale: se ci pensiamo, riposo e fatica sono le due facce della stessa medaglia. Ciò che cambia è il valore che si da al tempo nella nostra vita e alle attività a cui ci dedichiamo. Ecco perché è sempre consigliato un approccio leggero e spensierato alle attività che decidiamo di svolgere nel fine settimana, concentrandoci sulle persone e sulle cose che ci fanno stare bene, che ci consentono di recuperare energie ed eliminare le tossine.

Il riposo, la capacità di rilassarsi, non è direttamente proporzionale al periodo di vacanza che abbiamo a disposizione, che sia di due giorni, una settimana o un mese. Riposare significa dare qualità al tempo che si ha a disposizione per ricaricare le energie, fisiche e mentali.

Riuscirci è il più bell’augurio per un Buon fine settimana.

William Shakespeare

William Shakespeare (Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1564 – Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1616) è stato un drammaturgo e poeta inglese, considerato il più importante scrittore inglese e generalmente ritenuto il più eminente drammaturgo della cultura occidentale.

La sua produzione teatrale copre un periodo di circa vent’anni (1591-1611). Non esiste un manoscritto delle sue opere di cui sono state pubblicate delle versioni non autorizzate quando lo scrittore era in vita. La prima pubblicazione ufficiale delle sue opere fu il First Folio (1623), contenente trentasei delle sue trentasette opere teatrali, a cura di due attori amici del Bardo, Henry Condell e John Heminges.

Possiamo distinguere quattro fasi fondamentali nella carriera del “Bardo di Avon”: il periodo di apprendistato; il periodo in cui scrisse drammi storici e commedie d’amore; il periodo delle grandi tragedie e infine il periodo in cui scrisse romances.

I suoi lavori hanno influenzato molto il teatro e la letteratura; non a caso l’autore è riconosciuto come il più grande drammaturgo della storia dell’occidente. In particolare egli intensificò, potenziò la caratterizzazione dei personaggi, dell’intreccio e anche del linguaggio.

Enrico IV“, l’opera da cui è tratta la citazione di oggi, è un dramma storico diviso in due parti che narra la storia inglese tra gli anni 1399 ed il 1413.

La prima parte, scritta tra il 1596 ed il 1597, narra le vicende del re Enrico e di suo figlio, principe del Galles e futuro Enrico V, che prima di diventare il valoroso sovrano descritto da Shakespeare nell’omonima opera, vive la sua vita in maniera dissoluta. 

La seconda parte dell’Enrico IV, si apre col ritorno, da parte del principe Enrico, alla sua vita dissoluta, circondato da gente indegna. Un ulteriore motivo di preoccupazione per Enrico IV, che già doveva fronteggiare l’esercito formato dal padre di “sperone ardente”. L’apice della vicenda è la scena in cui il futuro Enrico V sta al capezzale del padre e, credendolo morto, sottrae la corona al padre per indossarla.

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