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Una frase di Ennio Flaiano sulla magia e l’unicità dell’estate

L'estate è la stagione più bella che ci sia. Il perché nelle parole dello scrittore Ennio Flaiano che la esalta in una frase tratta dal suo libro "Diario degli errori"

L’estate è una stagione unica: ad esprimere con parole d’autore questo concetto da molti condiviso è lo scrittore Ennio Flaiano con una bellissima frase tratta da “Diario degli errori” (Adelphi).

Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.

La supremazia dell’estate

Per Ennio Flaiano non c’è stagione migliore dell’estate, nettamente superiore rispetto a tutte le altre. In questo periodo dell’anno la maggior parte delle persone è più felice perché finalmente può dedicarsi a tutte quelle attività che in altre stagioni, a causa delle temperature più rigide, è difficile fare. Inoltre in estate c’è più tempo libero che è possibile dedicare alle proprie passioni e al relax.

Sole, mare, montagna, vacanze, ferie, relax, allegria: sono queste alcune delle parole che ruotano intorno alla stagione estiva. Serve altro per argomentare il pensiero di Ennio Flaiano?

Non c’è che una stagione, quindi, come ci ricorda l’autore del libro “Diario degli errori”. Intorno ad essa girano tutte le altre: l’autunno che “la ricorda”, nel senso che essendo la stagione che viene dopo ne condivide nella prima fase parte del clima. L’inverno “la invoca”, o meglio tutti coloro che non amano la stagione più fredda dell’anno e non vedono l’ora che arrivino le temperature più miti tipiche della stagione estiva. Infine c’è la primavera che “la invidia” e tenta di guastarla, ovvero cerca di prolungare il tempo instabile tipico dei mesi di marzo e aprile anche  nei mesi estivi che seguono la stagione della rinascita.

Inoltre l’estate coincide quasi per tutti con un periodo di vacanze, solitamente più lungo rispetto a quelle di fine anno: le scuole chiudono, i bambini possono divertirsi con gli amichetti e giocare all’aperto, mentre gli adulti si ritrovano per aperitivi e cene in giardino o in riva al mare. Ecco perché siamo sicuri che il pensiero dello scrittore Ennio Flaiano sull’estate sia condiviso dalla maggior parte delle persone.

Non ci resta quindi che accogliere la stagione più solare che ci sia con questa bellissima frase di Ennio Flaiano: Benvenuta estate!

Ennio Flaiano

Scrittore, sceneggiatore e giornalista, Ennio Flaiano nasce a Pescara il giorno 5 marzo 1910 italiano. Giornalista specializzato in apprezzati elzeviri, Flaiano è ricordato anche come brillante umorista, critico teatrale e cinematografico. All’inizio degli anni ’30 Flaiano conosce Mario Pannunzio, così come altre grandi firme del giornalismo italiano: inizia così a collaborare per le riviste “Oggi”, “Il Mondo” e “Quadrivio”.

Lavora a lungo con Federico Fellini, con cui collabora ampiamente ai soggetti e alle sceneggiature dei suoi più celebri film, tra i quali La strada, La dolce vita e 8½. Scrive e pubblica “Tempo di uccidere” nel 1947; questo suo appassionato romanzo sulla sua esperienza in Etiopia gli fa ottenere il primo Premio Strega. 

Diario degli errori 

Disteso lungo l’arco di un ventennio (dal 1950 ai primi anni Settanta) e costruito avendo negli occhi i luoghi e i volti di tanti viaggi, il “Diario” brulica di pensieri che sperimentano tutte le forme possibili del rapporto tra la mente e la realtà. Vi troviamo velenosi “calembour” concentrati come saggi, aforismi e massime perforanti e definitivi, microritratti di taglio, apologhi surreali e corrosivi, sequenze in zapping, tra incanto e sarcasmo.

L’irrefrenabile tendenza all’autodistruzione della specie umana pervade “Diario degli errori” come un malinconico Leitmotiv: ma la crudele esattezza della tassonomia è in Flaiano venata dalla “pietas” del moralista disilluso.

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