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Migliori e Scianna, ”Con i nostri scatti raccontiamo la storia dell’Azienda Polli tra tradizione e modernità”

Un racconto per immagini realizzato attraverso i prestigiosi obiettivi di Ferdinando Scianna e Nino Migliori, accompagnati dalla penna di Antonio Pascale, per rendere omaggio ai ''Centoquarantanni di amore per la terra'' della famiglia Polli. Gli scatti d'autore dei due maestri sono protagonisti di una mostra fotografica inaugurata ieri presso lo Fondazione Forma di Milano...

Inaugurata ieri alla Fondazione Forma di Milano la mostra fotografica “Centoquarantanni di amore per la terra”, con scatti di Nino Migliori e Ferdinando Scianna tratti dall’omonimo libro

MILANO – Un racconto per immagini realizzato attraverso i prestigiosi obiettivi di Ferdinando Scianna e Nino Migliori, accompagnati dalla penna di Antonio Pascale, per rendere omaggio ai “Centoquarantanni di amore per la terra” della famiglia Polli. Gli scatti d’autore dei due maestri, tratti dal volume edito da Contrasto per celebrare la storica Azienda toscana, sono protagonisti di una mostra fotografica inaugurata ieri presso lo Fondazione Forma di Milano, aperta dal 23 al 25 e il 27 e il 28 novembre. Il libro, presentato nel corso della serata, è acquistabile presso il Bookshop Forma o andando sul sito www.contrastobooks.com, mentre sarà distribuito nelle migliori librerie d’Italia a partire dall’estate 2013.

 

UN PEZZO DI STORIA DELLA CULTURA ITALIANA – Nella serata di ieri, oltre agli stessi autori, sono intervenuti anche Dennis Curti, direttore della sede di Milano dell’agenzia Contrasto, Marco Polli, presidente e amministratore delegato della Fratelli Polli S.p.A., e Manuela Polli, brand manager dell’Azienda. La storia di Polli è la storia di una famiglia legata alle sue tradizioni, una storia di lavoro, di successo, di tenacia, di senso di appartenenza e di aggregazione, 140 anni di valori e di amore per il territorio, con uno sguardo sempre rivolto al futuro e attento all’innovazione. “Ferdinando Scianna e Nino Migliori, consapevoli del senso di questa storia, hanno realizzato, con distinte e intrecciate visioni, il racconto per immagini di una azienda che è parte integrante della cultura italiana produttiva e familiare”, ha affermato Dennis Curti.

 

I PRODOTTI, LA TERRA, LA FAMIGLIA – “Cosa raccontare in pochi minuti di un’Azienda che raggiunge i 140 anni di attività?”, è intervenuto Marco Polli. “È praticamente impossibile. Mi limito a sottolineare il filo conduttore che per 140 anni l’Azienda ha sempre seguito e che continuerà a seguire, i valori che le sei generazioni si sono tra loro sempre tramandate: la coerenza, il coraggio e la correttezza.” È stata poi Manuela Polli a prendere la parola: “Da quando mio padre mi ha affidato il progetto di celebrare questi 140 anni, nella mia mente c’è stato da subito un libro, un libro che avesse al suo interno delle ricette, che si focalizzasse sul CIBO PER LA BOCCA. Sono poi entrata in contatto con Denis Curti e Contrasto. Denis mi ha convinta che i 140 anni della Polli non fossero solo una storia da raccontare e mangiare, ma anche da guardare. Da lì l’idea di centrare il libro sul CIBO PER GLI OCCHI. Abbiamo affidato così al genio creativo di due grandi artisti del calibro di Migliori e Scianna i tre elementi su cui si fonda la nostra azienda da sempre. Al primo l’incarico di reinterpretare i nostri prodotti e i frutti della terra di cui si compongono, al secondo la famiglia, i volti di questa sesta generazione tutta rosa. La ciliegina sulla torta è stato il coinvolgimento di Antonio Pascale.”

L’INNOVAZIONE È UNA TRADIZIONE BEN RIUSCITA – “Ho cercato di raccontare due storie in parallelo, che corrono attraverso i 150 anni di Unità d’Italia”, ha spiegato Antonio Pascale: “quella della mia generazione, contadini del sud – segnata da tutti i problemi dovuti alla povertà – e quella della famiglia Polli, industriali del nord. È interessante notare come a un certo punto, innovazione dopo innovazione,  la condizione dei miei parenti migliori, e le due storie trovino un punto di raccordo: l’azienda Polli comincia a collaborare proprio con quegli antichi contadini diventati ora bravi imprenditori agricoli. Il parallelismo tra le due storie mi pare dimostri come tradizione e innovazione non siano in contrasto: una sana innovazione industriale può salvare la tradizione, anzi l’innovazione è solo una tradizione ben riuscita.”

LE TRASFIGURAZIONI DI NINO MIGLIORI – “All’inizio, non avevo un progetto definito”, ha spiegato Nino Migliori. “Stando sul posto, a Monsummano Terme, entrando in contatto con la realtà che mi apprestavo a rappresentare, mi è venuta l’idea di non fare un lavoro fotografico tradizionale, ma di utilizzare quella che è una delle mie sperimentazioni fotografiche, ovvero le trasfigurazioni: tradurre la rappresentazione del reale seguendo la suggestione di una figurazione mentale che viene a formarsi percorrendo i labirinti del mio immaginario.  Con le foto realizzate in loco, con il materiale storico e con i prodotti fornitimi dall’azienda  ho iniziato a fare alcune prove di lavorazione digitale:  le prime immagini che ho ottenuto mi hanno appassionato ed ho capito che quella era la scelta giusta. Sono rimasto per esempio affascinato dalla forma di un vasetto di vetro, contenitore storico di prodotti della ditta, e dopo averlo fotografato sono intervenuto sul file trasformandolo in 50 modi diversi. Tutto questo per dare l’idea di come l’azienda nel corso degli anni trasformi il proprio essere nella continuità ma anche nell’innovazione, una ininterrotta liaison fra passato e contemporaneo. Insomma è stata una sorta di trasposizione mentale della celebrazione di Polli, un’azienda ancorata alle proprie tradizioni ma sempre con uno sguardo rivolto al futuro e all’evoluzione.” L’artista ha dimostrato un’eccezionale capacità interpretativa della realtà, reinventando le immagini, utilizzando colori fluorescenti, ridefinendo le loro forme con linee astratte.

 

FERDINANDO SCIANNA: REPORTER SUL CAMPO – Ferdinando Scianna nei suoi scatti ha invece voluto puntare l’accento sulla complicità e sul gioco di sguardi tra le ragazze protagoniste della sesta generazione della famiglia Polli, la cui freschezza e vitalità hanno positivamente sorpreso l’artista. “Ho cercato di coniugare la tradizione dell’azienda Polli con la modernità e la gioventù. Due realtà che vivono e si fondono in due dimensioni: una milanese, l’altra toscana”, ha spiegato Scianna. “Il mio approccio è sempre  quello del reporter sul campo: prima di arrivare sul posto non sapevo bene quello che volevo fare. Una volta giunto in Toscana, nei luoghi dove sorge l’Azienda, le fotografie nascevano dalla realtà stessa del luogo. E la bellezza delle tre ragazze Polli ha agevolato. I luoghi della Toscana di per sé hanno un sapore speciale; indagando la campagna lì intorno sono riuscito a mettere  in relazione queste inconsuete bellezze manageriali  con il contesto, non solo paesaggistico ma anche agricolo. Ho poi voluto far emergere la modernità che contraddistingue queste giovani donne raccontando le loro case, le loro passioni, che si sviluppano all’interno di una città moderna come Milano. Nei miei scatti, ho scelto di utilizzare la tecnica del bianco e nero perché è quella che mi connota meglio come fotografo e che, in questo caso, mi consentiva di rappresentare bene la modernità accompagnata alla tradizione.

 

23 novembre 2012

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