Marinella, la morte in solitudine e la lezione sulla condivisione

9 Febbraio 2022

La storia di Marinella Beretta, pensionata di 70 anni trovata casualmente morta nella propria abitazione, ci insegna l'importanza di tornare a curare i legami tra noi

Marinella, la morte in solitudine e la lezione sulla condivisione

Ha colpito l’opinione pubblica la storia di Marinella Beretta, pensionata di 70 anni che abitava a Prestino, una frazione di Como, trovata casualmente morta nella propria abitazione. Nessuno l’aveva più vista né cercata da settembre 2019. Secondo gli inquirenti il decesso è avvenuto per cause naturali. E’ stata trovata su una sedia del soggiorno. Se non si troveranno amici o parenti sarà il Comune a pagare i funerali.

Marinella e la solitudine dimenticata

“Quello che è accaduto alla signora Marinella Beretta a Como, la solitudine dimenticata, ferisce le coscienze – scrive la ministra alle Pari Opportunità e alla Famiglia Elena Bonetti – Ricordarne la vita è il dovere di una comunità che vuol restare unita. Abbiamo bisogno di non limitare gli orizzonti al privato e di tornare a curare i legami tra noi. Curarsi gli uni degli altri è l’esperienza delle famiglie, delle istituzioni, del nostro essere cittadini: nessuno deve restare solo”.

“Dobbiamo diventare noi i suoi familiari e partecipare nei limiti del possibile alle esequie – afferma Mario Landriscina, sindaco di Como -. Deve essere un momento di riflessione su un esempio di solitudine che deve indurci davvero a migliorare e a cambiare certe dinamiche”.

La vita è fatta per essere condivisa

Una storia che non ha lasciato indifferente lo scrittore e libraio Carlo Picca, di cui di seguito riportiamo le riflessioni.

Per due anni nessuno ha bussato a casa di Marinella, signora di 70 anni che ha abitato nei pressi di Como. L’ha trovata lì solo la “vecchia signora” che è entrata, si è seduta accanto a lei e se l’è portata con se. Dicono infatti che quando è morta se ne stava alla sua tavola e che nessuno per due anni ha domandato di lei. Nessuno. Quando ho appreso questa notizia mi sono chiesto come si faccia a finire col ritrovarsi così soli. Non ho trovato risposta perché mi sembra disumano. Mi sembra inconcepibile che qualcuno possa trascorrere tutto quel tempo isolato e che solo il caso abbia fatto in modo che si entrasse in quella cucina. Pare che le piante del giardino erano divenute pericolanti e abbiano portato qualcuno ad intervenire e così a svelare il tutto.

Lo trovo assurdo perché ognuno di noi vive o ha vissuto la sua vita. I suoi amori, i suoi dolori, le sue vicissitudini, possibile che non li abbia lasciati a nessuno? Che tenerezza questa donna. Ci insegna che la vita è fatta per essere condivisa. Bisognerebbe riflettere su quello che stiamo diventando, sapendo tutto di vite virtuali ma poi poco o nulla di chi ci è accanto. E sarebbe anche bello intitolarle una stella nel cielo. Voglio pensare che ancora ci ascolti e che ora sola non lo sarai più.

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