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La lettera di Roberto Saviano a Marco Pannella

Nel 2012 lo scrittore Roberto Saviano ha inviato una lettera aperta al leader radicale Marco Pannella, scomparso oggi a 86 anni. Ad unirli la sensibilità e la preoccupazione per l’Italia. Al centro del dibattito epistolare la democrazia e l’urgenza nonché il bisogno di fare qualcosa. Una risposta tramite lettera partita dal “richiamo alle armi” suggerito da Pannella. Troviamo un Saviano che raccoglie le parole del politico pur “che ognuno si “occupi” a suo modo, secondo le proprie abilità, secondo i propri talenti” della questione politica.

 

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Caro Marco,

conosco bene le tue battaglie. Il nostro impegno è diverso, ma la legalità e la salvaguardia della democrazia, in ogni loro declinazione, in ogni loro espressione, avranno sempre molti, moltissimi punti in comune.
Condivido la tua indignazione – che è anche la mia – sullo stato terribile in cui versa la nostra democrazia, a partire proprio dalle prossime elezioni…
Dici spesso: “Occupatevi e non preoccupatevi”. Occupatevi delle mie battaglie e non preoccupatevi del mio stato di salute. Trovo queste parole centrali e, con le dovute differenze, ho avuto l’impressione che possano adattarsi, per certi versi, anche alla mia condizione. Però, aggiungerei io, che ognuno si “occupi” a suo modo, secondo le proprie abilità, secondo i propri talenti. C’è chi sceglie l’impegno politico, chi denuncia scrivendo, chi lo fa attraverso la musica, chi con l’impegno televisivo, chi sul cantiere, chi in fabbrica, chi a scuola, chi con il volontariato, chi persino pregando. Lavoro molto su me stesso per riconoscere e rispettare i diversi tipi di impegno con cui si vuol partecipare ad aggiustare questo mondo. Non sono convinto che la sovrapposizione dei piani e delle competenze, in questo momento, sia ciò che serva. So bene la situazione delle carceri italiane quale sia, terribile e spesso disumana. Più le carceri sono affollate di disperati, più le organizzazioni mafiose vincono. Gli affiliati in carcere sono protetti, hanno un riferimento, uno stipendio, una struttura. Tutti gli altri no. E tutti gli altri spesso vedono come unica speranza di tutela l’affiliazione. Più le carceri sono infernali più diventeranno palestre di mafie, disperazione e morte. Per chi sconta pene e per chi vi lavora.
Marco, dici che torneresti a bere se io mi candidassi. Non posso farlo. Io mi preoccupo per le tue condizioni e mi occupo del mio Paese come so fare: SCRIVENDO e RACCONTANDO. È questo l’impegno unico che posso garantirti, è questo l’impegno che sento di saper fare.
Io mi preoccupo per te, ma non ti dirò mai di lasciar perdere la tua battaglia, come tu non dirai mai a me di mollare e lasciarmi alle spalle il lavoro, i sacrifici e le sofferenze degli ultimi dieci anni.

 

Roberto Saviano

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