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Bloomsday, perché oggi in tutto il mondo si celebra James Joyce

Il Bloomsday è la commemorazione annuale che si tiene a Dublino – e non solo – per celebrare lo scrittore irlandese James Joyce

Il Bloomsday è la commemorazione annuale che si tiene a Dublino – e non solo – per celebrare l’illustre scrittore irlandese James Joyce. Si tiene ogni 16 giugno in onore del suo romanzo più celebre, “Ulysses“, libro che racconta le storie di vita di differenti protagonisti che prendono vita proprio il 16 giugno 1904, a Dublino. Il suo nome deriva ovviamente dal cognome del protagonista del romanzo, Leopold Bloom. La sua prima edizione si svolse nel 1950 in occasione del trentennale della pubblicazione del romanzo, ad opera di alcuni scrittori che decisero di celebrare l’autore ripercorrendo le peregrinazioni di Leopold nel sua città.

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Il 16 giugno 1904

Senza alcun dubbio, il tratto della storia più interessante e celebre del romanzo è quello raccontato in flusso di coscienza da Leopold Bloom. Leopold procaccia pubblicità per un giornale e vive con la moglie Molly. Questa è sicuramente una sorta di parodia della Penelope dell’Odissea, con l’unica differenza che, mentre la consorte di Ulisse lo attende per vent’anni restandogli fedele, Molly, invece, ha una relazione extraconiugale di cui Leopold, tra l’altro, è anche a conoscenza.

Bloomsday, le origini

Il Bloomsday nacque il 16 giugno 1954, quando un gruppo di scrittori di Dublino organizzò dei festeggiamenti in onore dell’opera Ulisse. In quella giornata, si decise di fare una sorta di pellegrinaggio nei luoghi citati nel libro, oltre a leggere dei passi dello stesso. In Italia, invece, le prime celebrazioni risalgono al 2004 a Trieste, una città entrata nel cuore di James Joyce tanto che gli è stata dedicata una statua con la seguente frase: “La mia anima è a Trieste”.  Durante la sua vita nella città friulana, James Joyce insegnò alla Berlitz School e alla Scuola superiore di commercio. Oltre a concludere l’opera Gente di dublino, a Trieste lo scrittore iniziò a pensare a Ulisse, scrivendone i primi tre capitoli.

Il 16 giugno oggi

Dublino, New York, Pola, Melbourne, Shanghai, Mosca, Parigi, Londra, Montreal, Sao Paulo, San Francisco e almeno un altro centinaio di altri centri grandi e piccoli nel mondo, compresa Trieste – città che, tra l’altro, Joyce nominò sua seconda patria – si celebrerà il Bloomsday. 

Il Bloomsday in Italia

Bloom nell’anno di Zeno: si potrebbe sintetizzare così la quattordicesima edizione del festival joyciano “Bloomsday 2023 – Una festa per Joyce” in programma a Trieste da venerdì a domenica, su iniziativa del Comune di Trieste con il Joyce Museum e l’ateneo giuliano.

Il festival approfondirà con teatro, conferenze, mostre d’arte, concerti, un singolo episodio dell’Ulisse, il quindicesimo, Circe – Il bordello, il capitolo più lungo di tutto il romanzo, “ricchissimo, visionario, a volte crudo – ricorda una nota del Comune – e a volte sognante, una specie di grande, ebbro riassunto della celebre giornata che ci introduce all’ultima sezione del romanzo, quella dedicata al ritorno a casa di Leopold Bloom e del suo giovane protetto Stephen Dedalus”.

Alle ore 9.00 dei giorni 16, 17 e 18 giugno, all’Adriaco Yacht Club (Molo Sartorio 1) – il più antico e prestigioso yacht club triestino – avrà luogo Calipso. La colazione “immersiva”, formula lanciata nel 2022 con grande successo in occasione dei 100 anni del romanzo di Joyce. Il menu sarà una combinazione tra lo stile continentale e quello tipicamente irlandese, con l’immancabile rognone descritto nel capitolo “Calipso”, e la messa in scena delle pagine della celebre colazione con frattaglia, da parte della compagnia teatrale “L’Armonia”.

Il 16 giugno, alle ore 17.00, si svolgerà il secondo evento che vede il coinvolgimento di Turismo Irlandese in collaborazione con Boscolo Viaggi: Trieste chiama Dublino. Itinerario a piedi, curato dall’ente del turismo dell’isola di Smeraldo.

 

 

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