Sei qui: Home » Società » E’ morta Donatella Raffai, conduttrice storica di “Chi l’ha visto?”

E’ morta Donatella Raffai, conduttrice storica di “Chi l’ha visto?”

La conduttrice tv Donatella Raffai è morta a Roma dopo una lunga malattia. Non appariva in tv per sua scelta dal 2000.

Si è spenta all’età di 78 anni Donatella Raffai, conduttrice nonché volto storico della trasmissione di maggior successo di Rai3, “Chi l’ha visto?” e dell’antesignano “Telefono Giallo” insieme a Corrado Augias. La giornalista è morta a Roma dopo una lunga malattia. Non appariva in tv per sua scelta dal 2000.

La notizia della scomparsa

A dare la triste notizia della scomparsa di Donatella Raffai è stato il marito Sergio Maestranzi, ex regista Rai, che aveva sposato dopo una lunga convivenza di oltre 30 anni solo un anno fa, e due precedenti matrimoni. “Il nostro è stato un grande amore, Donatella è sempre stata una donna generosa, riservata, che aveva deciso a un certo punto di allontanarsi dalla tv e di dedicarsi alla vita privata, sono state dette tante cose, si è parlato di giallo, ma è tutto molto semplice, aveva dato e avuto tanto dal pubblico, voleva stare serena e lontano dai riflettori”.

Donatella Raffai

Nata a Fabriano l’8 settembre del 1943, Donatella Raffai ha vissuto gran parte della sua vita a Roma ma con il marito si spostava ogni per un periodo dell’anno nella sua casa in costa azzurra. Lascia due figli gemelli adulti, e i nipoti. Raffai era figlia dell’ammiraglio Antonio Raffai e di Maria Jelardi, entrambi di nobili famiglie. Donatella inizia la sua carriera a soli 16 anni nel mondo del cinema. Esordì infatti nel 1960, nel film “Dolci Inganni” del maestro Alberto Lattuada. Coniugata a 20 anni e in seguito divorziata, sposatasi in seconde nozze sul finire degli anni sessanta con il “re dei nightclub” Fabrizio Bogiankino nuovamente divorziata, prima di incontrare il grande amore Silvio Maestranzi che le resterà sempre accanto.

Verso la metà degli anni ’60 inizia a lavorare nel settore discografico per la RCA come responsabile delle pubbliche relazioni e anche curatrice d’immagine di alcuni cantanti da Mia Martini a una giovanissima Nada, affiancandola poi nel suo debutto al Festival di Sanremo 1969. Nel suo curriculum anche il debutto di Claudio Baglioni, nel 1970, al fianco del quale comparve nel video promozionale di “Una favola blu”. L’interesse per il giornalismo si trasforma in passione e dopo i primi passi approda in Rai nel 1971. Nel 1971 inizia a lavorare alla Rai dove conduce alcune trasmissioni radiofoniche (Voi e io, Radio anch’io, Chiamate Roma 3131), approdando poi in TV alla fine degli anni ottanta. In Rai è autrice e conduttrice di varie trasmissioni di approfondimento giornalistico e di cronaca sulla terza rete allora diretta da Angelo Guglielmi, il periodo d’oro dell’ultima nata delle reti Rai. Donatella scrive e conduce “Telefono giallo” con Augias e mette la sua mano anche su “Filò”, “Posto pubblico nel verde” e “Camice bianco”. La consacrazione arriva nel 1989. 

Chi l’ha visto?

A portare in vetta Donatella Raffai è la conduzione del programma “Chi l’ha visto?”, assieme a Paolo Guzzanti (nella prima edizione del 1989) e a Luigi Di Majo (edizioni 1989-1990 e 1990-1991). Per questa nel 1990 la Raffai vince sia il Telegatto che l’Oscar tv come personaggio televisivo femminile dell’anno. Nel boom della cosiddetta tv utile, il programma raggiunge un apice di popolarità che resta tra i migliori risultati “storici” di Rai 3. Nell’autunno del 1991, decisa a intraprendere nuove sfide per la sua carriera lascia la conduzione del programma che aveva portato al successo si dedica a Parte civile in prima serata su Rai 3, format di denuncia di ingiustizie verso i cittadini. Nell’autunno del 1992 conduce sempre su Rai 3 il preserale 8262, rubrica quotidiana nata con l’obiettivo di fare da traino al TG3 delle 19. In seguito a ciò torna nel gennaio del 1993 alla conduzione di Chi l’ha visto?, che questa volta presenta da sola nella seconda parte della stagione 1992-1993 e poi nella successiva stagione 1993-1994, quest’ultima però non terminata.

© Riproduzione Riservata