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Test di ingresso 2017, ecco come si preparano gli studenti

A pochi giorni dalla prova di ammissione a Medicina, Skuola.net ha intervistato circa 2mila partecipanti ai test di ingresso di settembre per capire come si stanno preparando

MILANO – Un piccolo grande esercito di migliaia di ragazzi, con le idee abbastanza chiare e poco disposti ad arrendersi. Sono gli studenti che nelle prossime settimane affronteranno i test d’ingresso per tentare di entrare in una delle facoltà universitarie a numero chiuso e ad accesso programmato. Ma qual è il profilo di queste speranzose aspiranti matricole? Skuola.net ha raccolto oltre 2mila voci per capire come stanno vivendo una vigilia che potrebbe essere cruciale per il loro futuro.

IDEE CHIARE – La maggior parte dei candidati già sa quello che vorrà fare da grande. Per questo il 44% si cimenterà con un solo test d’ingresso. Ad 1 su 4, invece, rimane qualche dubbio su quale percorso intraprendere così si è iscritto a due prove d’accesso, per poi avere (ma solo nel migliore dei casi) l’imbarazzo della scelta. Non va comunque sottovalutato un 29% di indecisi che li proverà quasi tutti.

STUDENTI PER PASSIONE – Ma cosa spinge questi ragazzi ad anticipare le fatiche universitarie per sottoporsi a un esame già all’inizio di settembre? Senza dubbio la passione: oltre la metà degli intervistati – il 52% – l’ha indicata come il motivo principale di una scelta del genere. Meno importanti, almeno per ora, le prospettive lavorative e quelle di guadagno: le prime si fermano al 18% di preferenze, le seconde al 13%. Solo il 4%, invece, è stato convinto da genitori e parenti. Il ‘partito’ più numeroso è ovviamente quello dei neo-diplomati: il 65%, in pratica i due terzi di quelli che hanno risposto alla web survey di Skuola.net, ha appena preso la maturità. Ma i test d’ingresso, come da tradizione, vedranno impegnati anche altri tipi di studenti. Ci sono quelli che sono iscritti ad altri corsi universitari (in gran parte perché non hanno superato i quiz negli anni precedenti): sono il 18%. Ma c’è anche chi lavora in attesa di riuscire a iscriversi alla facoltà dei suoi sogni (7%) e chi non studia né lavora e ha deciso solo ora di provarci (10%). Non per tutti, dunque, è il primo tentativo, anzi. Tra i vecchi diplomati solo il 36%, infatti, non ci ha mai provato in passato. Tutti gli altri sono veterani dei quiz: per il 48% sarà la seconda volta, per il 16% come minimo la terza. Per quasi tutti, comunque, l’estate ha significato soprattutto studio e preparazione in vista delle prove. Il 22% ha iniziato a farlo circa un mese prima dei test, il 23% già due-tre mesi prima, il 10% con un semestre d’anticipo, il 21% addirittura dall’inizio dell’anno. Per esercitarsi al meglio più di un terzo – il 36% – si è affidato alle simulazioni online, il 33% studiando sui classici libri con le batterie dei test, il 14% frequentando corsi privati, il 10% prenotando lezioni private.

PIANO B – E se la prova dovesse andare male? Niente panico, quasi tutti hanno già in mente un ‘piano b’. Il 48% non è intenzionato a scoraggiarsi e s’iscriverà ad un corso di laurea della stessa area didattica, in attesa di riprovarci l’anno prossimo (magari sostenendo qualche esame da farsi riconoscere una volta entrato nella facoltà a numero chiuso). Il 14%, invece, si prenderà un anno sabbatico sempre nella prospettiva di ritentare tra dodici mesi. L’8% proverà a laurearsi in un’università straniera. Mentre solo 18% si arrenderà e non ci proverà più: sono soprattutto quelli che hanno alle spalle più di un tentativo. Anche se prima di gettare definitivamente la spugna rimane la via del ricorso, sempre molto gettonata tra i delusi dei test d’ingresso. Tendenza confermata pure quest’anno. L’82% degli iscritti ai quiz, se dovesse notare irregolarità nei contenuti o nello svolgimento della prova si dichiara disposto a impugnarne l’esito: il 42% solo nel caso di episodi gravi, il 40% anche per la minima anomalia.

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