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Un’emozionante poesia d’amore affidata al vento da James Joyce

Una canzone d'amore affidata al vento. "Va', cerca di lei" è una dolce poesia scritta da James Joyce, che ricordiamo in occasione del compleanno.

Quando l’amore incrocia i nostri passi, sembra che tutto intorno a noi parli del sentimento che proviamo. Perfino il vento, come accade nell’emozionante poesia di James Joyce che stiamo per leggere.

James Joyce è uno degli autori più noti al mondo. La sua produzione non è vastissima. Tuttavia, con opere del calibro di “Ulisse“, ha rivoluzionato il modo di fare letteratura e si è guadagnato un posto nella lista dei romanzieri più celebri, letti ed amati di sempre. In pochi ricordano che James Joyce si è dilettato anche nella poesia.

Per ricordare l’istrionico autore in occasione dell’anniversario della sua nascita, scopriamo “Go seek her out”, in italiano “Va’, cerca di lei“, un dolce componimento in cui lo scrittore irlandese affida il suo messaggio d’amore al vento. La traduzione che vi proponiamo è curata da Giorgio Anelli.

Una poesia d’amore affidata al vento

Quando siamo innamorati sembra che tutto intorno a noi parli del sentimento che proviamo. Ci troviamo, magari anche mentre dovremmo essere totalmente immersi nelle attività quotidiane, a vagare fra i nostri pensieri con la proverbiale “testa fra le nuvole”, a immaginare incontri e dialoghi, a sognare caldi abbracci. E anche la natura appare coinvolta, partecipe del travolgente sentimento che ci scoppia dentro al cuore.

Leggendo la poesia di James Joyce, “Va’, cerca di lei”, è proprio questa la sensazione che si avverte: un amore così forte, così grande, così totalizzante da essere immune alla distanza spaziotemporale:

“Oh, va in fretta sulle buie terre
E valica il mare
Ché mari e terre non ci separino,
Il mio amore e me”.

James Joyce costruisce una poesia su un’impalcatura che già di per sé è poesia. Il vento, che è l’interlocutore a cui si rivolge l’autore, è da sempre ricordato e raccontato come un elemento naturale che trasporta qualcosa. Che siano i semi di una pianta, i petali di un fiore, la bufera o i profumi, esso trasporta sempre, a volte con delicatezza, a volte con veemenza. In “Va’, cerca di lei”, il vento è incaricato da James Joyce di portare con sé le dolci parole d’amore di un uomo alla sua amata, affinché neanche la distanza fisica possa separare i due cuori:

“Va, cerca di lei cortesemente
E dille che sto per venire,
Vento di aromi che sempre canti
L’epitalamio”.

Una poesia bellissima, che racconta un Joyce inedito e ci proietta dentro una storia che ci fa ammirare la bellezza della natura e dell’amore.

“Va’, cerca di lei” di James Joyce

Va, cerca di lei cortesemente
E dille che sto per venire,
Vento di aromi che sempre canti
L’epitalamio.
Oh, va in fretta sulle buie terre
E valica il mare
Ché mari e terre non ci separino,
Il mio amore e me.

Vento, della tua buona cortesia
Ora ti prego: va,
Entra in quel suo giardino
E canta dietro la sua persiana:
Canta così: Vento nuziale soffia
Perché amore è colmo;
Presto, oh molto presto
Il tuo amore sarà da te.

Go seek her out

Go seek her out all courteously,
And say I come,
Wind of spices whose song is ever
Epithalamium.
O, hurry over the dark lands
And run upon the sea
For seas and lands shall not divide us
My love and me.

Now, wind, of your good courtesy
I pray you go,
And come into her little garden
And sing at her window;
Singing: The bridal wind is blowing
For Love is at his noon;
And soon will your true love be with you,
Soon, O soon.

James Joyce

James Augustine Aloysius Joyce, scrittore, poeta e drammaturgo, nasce in un elegante sobborgo di Dublino il 2 febbraio 1882 da una famiglia cattolica medioborghese. La passione per la scrittura si manifesta già in tenera età: a soli nove anni, Joyce scrive un libello dedicato alla figura del nazionalista irlandese Timothy Healy.

Nel 1891, il padre di James Joyce viene sospeso dal lavoro e, per tale ragione, non riesce più a pagare la retta del Clongowes Wood College, istituto frequentato dal figlio; perciò il giovane James studia per qualche tempo a casa, per poi, grazie agli ottimi voti, essere accolto gratuitamente al Belvedere College.

Si iscrive allo University College di Dublino nel 1898, dove studia lingue moderne, in particolare inglese, francese e italiano. Si laurea nel 1902 e si trasferisce a Parigi. Nel 1904 incontra Nora Barnacle, la cameriera di Galway che diventerà sua compagna per la vita. L’8 ottobre 1904 Joyce e Nora partono per l’esilio dopo un incidente avvenuto per strada. Dopo una immensa carriera da scrittore, James Joyce muore a Zurigo il 13 gennaio 1941.

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