Sei qui: Home » Poesie » “Sensazione” di Arthur Rimbaud, serenità e amore in una magica sera d’estate

“Sensazione” di Arthur Rimbaud, serenità e amore in una magica sera d’estate

"Non dirò niente, non penserò niente: ma/ L’amore infinito mi salirà nell’anima". Il vento fra i capelli, un amore che scoppia nel cuore e la sensazione di libertà tipica delle sere d'estate raccontata dalla voce del poeta maledetto Arthur Rimbaud.

Arthur Rimbaud aveva soltanto diciassette anni quando descrisse in versi la sensazione impagabile di immergersi nella natura nelle sere d’estate, accarezzato dalle spighe del grano, con i capelli al vento.

Solo e silenzioso, trasognato, con un amore infinito ad invadergli l’anima, si sente felice come avesse una donna accanto. Una sensazione che la maggior parte di noi conosce bene e che può ritrovare negli splendidi versi della poesia “Sensazione”, tratta dal volume “Tutte le poesie“, che racchiude tutti i componimenti del poeta maledetto.

L’estasi nel corpo e nell’anima

“Sensazione” si compone di sole due frasi. Due strofe che ci trascinano nel flusso rilassante ed estatico di chi, in pace con sé e con il mondo, si gode l’immersione nella natura, la pienezza della vita e la serenità dei pensieri.

Ciò che rende speciale questi versi è la composizione perfetta di due strofe che coniugano corpo e anima, infondendo nel lettore una sensazione di benessere totalizzante, che si pensi ad un ricordo, ad un desiderio o all’attimo presente.

Se la prima quartina si costruisce attorno agli elementi fisici del corpo del poeta, con la pelle “punzecchiata dal grano”, i piedi che calpestano l’erba e il “capo nudo” accarezzato dal vento, la seconda ruota tutta attorno alla sensazione interiore, allo stato d’animo del poeta che viene inebriato dalla magia della sera d’estate, risucchiato nel vortice di pienezza e vitalità che culmina in un verso conclusivo carico di significato.

Per la prima volta, infatti, nella poesia fa capolino la sensualità di una donna attraverso una similitudine, come se la “Sensazione” esplodesse, alla fine, sia fisicamente che mentalmente.

“Sensazione” di Arthur Rimbaud

Le sere turchine d’estate andrò nei sentieri,
Punzecchiato dal grano, calpestando erba fina:
Sentirò, trasognato, quella frescura ai piedi,
E lascerò che il vento m’inondi il capo nudo.

Non dirò niente, non penserò niente: ma
L’amore infinito mi salirà nell’anima,
E andrò lontano, più lontano, come uno zingaro
Nella Natura – felice come con una donna.

“Sensation”

Par les soirs bleus d’été, j’irai dans les sentiers,
Picoté par les blés, fouler l’herbe menue :
Rêveur, j’en sentirai la fraîcheur à mes pieds.
Je laisserai le vent baigner ma tête nue.

Je ne parlerai pas, je ne penserai rien :
Mais l’amour infini me montera dans l’âme,
Et j’irai loin, bien loin, comme un bohémien,
Par la Nature, — heureux comme avec une femme.

Arthur Rimbaud

Jean Nicolas Arthur Rimbaud nasce nel 1854 a Charleville-Mézières, nella regione delle Ardenne. Data la professione del padre, capitano d’esercito, Arthur cresce esclusivamente con la madre, donna severa e rigida, molto preoccupata dell’educazione dei cinque figli, della rendita delle terre di cui è proprietaria e del buon nome della famiglia.

Nel 1862, Arthur entra all’Istituto Rossat. Allievo modello, durante gli studi ottiene innumerevoli gratificazioni e comincia a scrivere in versi. All’istituto il giovane conosce, grazie al suo professore di retorica, i grandi autori della letteratura francese. Se ne innamora. Nel 1870 cominciano le fughe che forniscono ispirazione ai versi di Rimbaud: la prima risale al 29 agosto, quando il giovane prende un treno per giungere a Parigi, ma viene fermato prima e arrestato per vagabondaggio.

Quando, dopo mesi, il poeta arriva finalmente a Parigi, Rimbaud si apre ad una vita piena di possibilità: amicizie con celebri poeti e artisti dell’epoca, espedienti di ogni genere per guadagnarsi da vivere, versi visionari, pieni di vitalità e colori. L’amicizia con Paul Verlaine diventa fondamentale per Arthur Rimbaud: insieme, i due decidono di abbandonare Parigi e partire alla volta del Belgio.

Belgio, Inghilterra, Germania, Svizzera, Italia e Africa sono soltanto alcune delle mete raggiunte da Rimbaud nel corso della sua breve vita, piena di avvenimenti e colpi di scena. Muore il 10 novembre 1891, a Marsiglia, a seguito di una grave gangrena al ginocchio che lo aveva fortemente debilitato e costretto ad un uso spropositato di morfina per calmare i dolori.

© Riproduzione Riservata