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Possibilità, la poesia di Wislawa Szymborska sull’imprevedibilità

Possibilità è una poesia di Wislawa Szymborska sulle cose imprevedibili che rendono speciale la nostra vita.

Possibilità è una poesia di Wislawa Szymborska sulle cose imprevedibili che rendono speciale la nostra vita. Una riflessione attenta sulle cose che ogni giorno scegliamo o rifiutiamo, definendo il nostro destino. Szymborska è sempre stata una poetessa attenta alla vita e alla contemporaneità e in questa poesia scava affondo nei dettagli determinanti, della nostra vita quotidiana. 

Una poesia sull’imprevedibilità della nostra vita

Noi scegliamo, scegliamo chi essere e scegliamo cosa fare la sera per cena. Noi siamo fatti  di possibilità, nonostante qualcuno pensi che ci sia anche un disegno prestabilito. È così che Wislawa Szymborska, la più importante poetessa polacca degli ultimi anni e vincitrice del Nobel nel ’96, parla delle nostre scelte. La poesia è un elenco di gesti, momenti, persone e oggetti che in qualche modo scegliamo: un passatempo (il cinema), un animale (i gatti), un colore (il verde), momenti (uscire prima), dialoghi (parlare d’altro con i medici) ecc. La poesia è un elenco di ciò che la poetessa preferisce scegliere e preferisce essere.

Perché l’essere passa attraverso le nostre scelte, si definisce attraverso queste. E così, dopo quest’elenco, Szymborska arriva alla conclusione che “essere” qualcosa, qualcuno, nella vita, ha una sua ragione. Noi continuiamo a scegliere, nel caos e nelle difficoltà. Noi continuiamo a preferire qualcosa rispetto ad altro e, questo, ci rende persone. Questo ci rende liberi.

Un amore felice, la poesia di Wisława Szymborska da dedicare a chi si ama

Un amore felice, la poesia di Wisława Szymborska da dedicare a chi si ama

Un amore felice è la toccante poesia di Wisława Szymborska, perfetta da dedicare alla persona che amiamo e che abbiamo accanto.

Possibilità, la poesia 

Preferisco il cinema.

Preferisco i gatti.

Preferisco le querce sul fiume Warta.

Preferisco Dickens a Dostoevskij.

Preferisco me che vuol bene alla gente, a me che ama l’umanità.

Preferisco avere sottomano ago e filo.

Preferisco il colore verde.

Preferisco non affermare che l’intelletto ha la colpa di tutto.

Preferisco le eccezioni.

Preferisco uscire prima.

Preferisco parlar d’altro coi medici.

Preferisco le vecchie illustrazioni a tratteggio.

Preferisco il ridicolo di scrivere poesie, al ridicolo di non scriverne.

Preferisco in amore gli anniversari non tondi, da festeggiare ogni giorno.

Preferisco i moralisti che non promettono nulla.

Preferisco una bontà avveduta a una credulona.

Preferisco la terra in borghese.

Preferisco i paesi conquistati a quelli conquistatori.

Preferisco avere delle riserve.

Preferisco l’inferno del caos all’inferno dell’ordine.

Preferisco le favole dei Grimm alle prime pagine.

Preferisco foglie senza fiori che fiori senza foglie.

Preferisco i cani con la coda non tagliata.

Preferisco gli occhi chiari perché li ho scuri.

Preferisco i cassetti.

Preferisco molte cose che qui non ho menzionato

a molte pure qui non menzionate.

Preferisco gli zeri alla rinfusa che non allineati in una cifra.

Preferisco il tempo degli insetti a quello siderale.

Preferisco toccar ferro.

Preferisco non chiedere per quanto ancora e quando.

Preferisco considerare persino la possibilità

che l’essere abbia una sua ragione.

 

 

Stella Grillo

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