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“I colori dei mestieri” di Rodari, una poesia sul valore del lavoro

In occasione della Festa dei lavoratori, che ricorre ogni anno il primo maggio, vogliamo farvi scoprire "I colori dei mestieri", una filastrocca di Gianni Rodari che racconta il valore del lavoro.

Ogni mestiere ha un colore, un carattere a sรฉ stante che lo qualifica e lo rende unico nel suo genere. Lo racconta Gianni Rodari nella sua poesia “I colori dei mestieri”, che vi proponiamo in occasione del Primo Maggio, la Festa dei Lavoratori.

Con la sua filastrocca, Rodari sottolinea il valore del lavoro ma soprattutto la sua importanza nel rendere l’essere umano realizzato. Perchรฉ, come diceva Charles Darwin, “il lavoro nobilita l’uomo”.

“I colori dei mestieri” di Gianni Rodari

“Io so i colori dei mestieri:
sono bianchi i panettieri,
sโ€™alzano prima degli uccelli
e han farina nei capelli;
sono neri gli spazzacamini,
di sette colori son gli imbianchini;
gli operai dellโ€™officina
hanno una bella tuta azzurrina,
hanno le mani sporche di grasso:
i fannulloni vanno a spasso,
non si sporcano un dito
ma il loro mestiere non รจ pulito”.

Il Primo Maggio

La storia del Primo Maggio affonda le sue radici nel movimento di lotta internazionale di tutti i lavoratori che, senza barriere geografiche, nรฉ tanto meno sociali, hanno deciso di protestare per ottenere il miglioramento della loro condizione. I primi moti di protesta giungono dagli Stati Uniti nell’epoca dell’industrializzazione, guidati dall’Associazione dell’Ordine dei Cavalieri del Lavoro americani, i Knights of Labor.

A partire da questo momento, si propaga un movimento per affermare i diritti dei lavoratori, per raggiungere obiettivi, per migliorare la loro condizione. โ€œOtto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormireโ€ fu la parola dโ€™ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento.

Si aprรฌ cosรฌ la strada a rivendicazioni generali. Si andรฒ alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.

Gianni Rodari

Giovanni Francesco Rodari, detto Gianni nasce ad Omegna nel 1920, da una famiglia proprietaria di un piccolo forno. Qui, il piccolo Gianni frequenta i primi anni di scuola, fino a quando non รจ costretto a trasferirsi nel paese natio della madre in seguito alla prematura morte del padre.

Nel 1931, la madre lo fa entrare nel seminario cattolico di San Pietro Martire di Seveso in provincia di Milano, ma si rende conto ben presto che questa non รจ la strada giusta per il figlio. Cosรฌ, nel 1934 Gianni comincia a studiare alle scuole magistrali.

Divenuto maestro, Gianni Rodari รจ obbligato a vivere, come tutti i suoi coetanei, il trauma della guerra โ€“ a cui pure lui non partecipa perchรฉ esonerato a causa della salute cagionevole โ€“ e della perdita dei suoi cari.

Sono diverse, infatti, le poesie e le filastrocche che lโ€™autore dedicherร  al tema. Rodari muore a causa di un improvviso malore nel 1980, allโ€™etร  di 59 anni.

Giornalista, scrittore, poeta specializzato nella letteratura dโ€™infanzia e pedagogista, Gianni Rodari รจ autore di numerose e varie opere, fra cui spicca il capolavoro โ€œLa grammatica della fantasiaโ€, che lo ha reso uno scrittore amatissimo dai piรน piccoli.

I racconti e le poesie di cui รจ autore hanno contribuito enormemente allโ€™ innovazione del canone letterario italiano dellโ€™infanzia.

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