C’รจ stato un tempo in cui Giuseppe Ungaretti, fra i piรน grandi poeti italiani del Novecento, scriveva poesie per distrarsi, per esorcizzare tutto il dolore e la sofferenza che era costretto a vedere ogni giorno per via della guerra. “Nostalgia”, racchiusa nella raccolta “L’allegria“, รจ una di queste poesie. Qui, Ungaretti si serve di poche parole altamente significative per raccontare un dolce ricordo di quando si trovava a Parigi, lontano dalla barbarie a cui sta assistendo durante il Primo Conflitto Mondiale.
La scena si sviluppa all’alba, nel periodo in cui l’inverno lascia spazio alla bella stagione. Sulla strada coperta di nebbia non c’รจ ancora nessuno; o cosรฌ sembra, perchรฉ all’improvviso il poeta scorge una figura che gli infonde immensa serenitร : รจ una giovane donna. Marthe Roux, protagonista del malinconico componimento, รจ anche colei di cui Giuseppe Ungaretti, cosรฌ come il caro amico Apollinaire, si innamora durante il soggiorno a Parigi.
Nonostante ciรฒ, il poeta italiano sposerร un’altra donna. Il ricordo di Marthe resterร indelebile nel cuore di Ungaretti, cosรฌ come avviene per gli amori non consumati, che ardono per questo di una tenera fiamma per tutta la nostra vita e ci allietano con il loro ricordo.
Nostalgia di Giuseppe Ungaretti
Quando
la notte รจ a svanire
poco prima di primavera
e di rado
qualcuno passa
Su Parigi s’addensa
un oscuro colore
di pianto
In un canto
di ponte
contemplo
l’illimitato silenzio
di una ragazza
tenue
Le nostre
malattie
si fondono
E come portati via
si rimane.
Giuseppe Ungaretti
Nato ad Alessandria dโEgitto lโ8 febbraio 1888 e scomparso a Milano il 1ยบ giugno 1970, Giuseppe Ungaretti รจ stato un poeta, scrittore, traduttore, giornalista e accademico italiano, tra i principali poeti della letteratura italiana del XX secolo.
Inizialmente influenzato dal simbolismo francese, la sua poesia fu caratterizzata nei primi tempi da componimenti brevissimi, costituiti da poche parole essenziali e da analogie a volte ardite, compresi principalmente nella raccolta Lโallegria (1916); passรฒ poi a lavori piรน complessi e articolati dal contenuto concettualmente difficile. Una terza fase della sua evoluzione poetica, segnata dal dolore per la perdita prematura del figlio, ha compreso opere meditative dallโintensa riflessione sul destino umano.
Negli ultimi anni le sue poesie furono specchio della saggezza, ma anche del distacco e della tristezza dellโetร avanzata. ร stato considerato da alcuni critici come anticipatore dellโermetismo. La poesia di Giuseppe Ungaretti creรฒ un certo disorientamento sin dalla prima apparizione del Porto Sepolto. A essa arrisero i favori sia degli intellettuali de La Voce, sia degli amici francesi, da Guillaume Apollinaire a Louis Aragon, che vi riconobbero la comune matrice simbolista.
Non mancarono polemiche e vivaci ostilitร da parte di molti critici tradizionali e del grande pubblico. Non la compresero, per esempio, i seguaci di Benedetto Croce, che ne condannarono il frammentismo. A riconoscere in Giuseppe Ungaretti il poeta che per primo era riuscito a rinnovare formalmente e profondamente il verso della tradizione italiana, furono soprattutto i poeti dellโermetismo, che, allโindomani della pubblicazione del Sentimento del tempo, salutarono in Ungaretti il maestro e precursore della propria scuola poetica, iniziatore della poesia ยซpuraยป.
Da allora la poesia ungarettiana ha conosciuto una fortuna ininterrotta. A lui, assieme a Umberto Saba e Eugenio Montale, hanno guardato, come un imprescindibile punto di partenza, molti poeti del secondo Novecento.