Non c’è aiuto per questo di Charles Bukowski è una poesia che mette in luce la più profonda intimità umana, un vuoto persistente all’interno del cuore che rimane inappagato nonostante i momenti di gioia e di appagamento.
Una poesia che si concentra sulle emozioni più profondamente umane, evidenziando l’intrinseca fragilità e il desiderio disatteso che caratterizzano molte volte gli umani.
Non c’è aiuto per questo è una poesia contenuta nella raccolta You Get So Alone at Times That it Just Makes Sense di Charles Bukowski, pubblicata per la prima volta il 5 giugno del 1896.
Ma leggiamo la poesia di Charles Bukowski per coglierne il significato.
Non c’è aiuto per questo di Charles Bukowski
C’è un posto nel cuore che
non sarà mai riempitouno spazio
e anche durante i
momenti migliori
e
i momenti più belli
momentilo sapremo
lo sapremo
più che
maic’è un posto nel cuore che
non sarà mai riempito
easpetteremo
e
aspettoin quello spazio.
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No help for that,
There is a place in the heart that
will never be filleda space
and even during the
best moments
and
the greatest times
timeswe will know it
we will know it
more than
everthere is a place in the heart that
will never be filled
andwe will wait
and
waitin that space.
Non c’è aiuto per questo, il significato della poesia
Non c’è aiuto per questo è una poesia di Charles Bukowski che esplora l’idea che qualsiasi successo si possa raggiungere, non sarò mai garanzia di felicità. Nella logica che “anche i ricchi piangono”. Tralasciando i luoghi comuni, che in Bukowski non possono essere mai essere presenti, nel cuore dello scrittore e poeta americano c’è uno spazio che non potrà mai essere riempito.
In questa poesia Charles Bukowski non fa riferimento all’amore o alla mancanza del vero amore (non solo, almeno), ma fa riferimento all’intera esperienza di vita di ogni persona. Ci sarà sempre in ogni essere umano un desiderio inappagato.
Henry “Hank” Chinaski, l’alter ego dello scrittore statunitense, riconosce un vuoto persistente all’interno del cuore che rimane inappagato nonostante i momenti di gioia e di appagamento.
La ripetizione di “lo sapremo”, presente nei versi della poesia, sottolinea la natura collettiva di questa esperienza, mentre l’uso di un linguaggio semplice ne trasmette il profondo peso emotivo. La brevità della lirica sottolinea l’universalità di questo sentimento, che risuona con i lettori al di là del tempo e delle circostanze.
Rispetto alle altre opere di Bukowski, questa poesia presenta un tono più introspettivo ed esistenziale. Mentre la sua scrittura esplora spesso i temi dell’alienazione e della disillusione, questa poesia si concentra su un’emozione più profondamente umana, evidenziando l’intrinseca fragilità e il desiderio che caratterizzano la condizione umana.
Inoltre, la poesia si allinea alla sensibilità letteraria del suo periodo, la Beat Generation. I poeti Beat si sono spesso confrontati con i temi dell’esistenzialismo, dell’alienazione e della ricerca della realizzazione spirituale. Questa poesia racchiude questi temi, esplorando l’inestinguibile sete di significato e il riconoscimento della sua definitiva assenza.
L’idea presente nel testo del componimento che egli “aspetti / in quello spazio” si collega all’informazione contestuale che Bukowski notoriamente esorta le persone ad aspettare il proprio destino, a non forzare nulla. Infatti, sulla sua lapide c’erano le parole “Non provarci”.
Bukowski si riferisce al sentimento di realizzazione e al fatto che, indipendentemente dalla realizzazione, c’è sempre qualcosa che arriverà dopo. Ecco perché da parte sua c’è la convinzione che sia inutile continuare a lottare per ottenere di più, quando si può vivere in questo stato intermedio.
L’eterna insoddisfazione del vivere umano
No help for that, il titolo originale della poesia di Charles Bukowski, riguarda sia l’amore, che l’impossibilità di poter raggiungere molte volte l’obiettivo desiderato. Entrambi i mondi coincidono, in quanto rappresentano quei “momenti migliori” in cui si vive “alla grande”. Tuttavia, c’è sempre qualcosa che sembra non bastare, qualsiasi sia il risultato raggiunto, qualcosa che si desidera dopo.
Charles Bukowski con la sua poesia esorta il lettore a smettere di volere sempre di più e ad accontentarsi di vivere “in quello spazio”. Non si sarà mai sazi di desiderare qualcos’altro e la conseguenza è che ci sarà sempre un vuoto, con il quale bisogna imparare a convivere. È inutile sforzarsi inutilmente e soffrire, perché il viaggio è infinito, se non si creano i giusti limiti.
In Non c’è aiuto per questo, Charles Bukowski inizia evidenziando la sua lotta interiore, “c’è un posto nel cuore che non sarà mai riempito”. L’uso dell’astratto “luogo” suggerisce che Bukowski stesso non sa esattamente quanto è grande questo spazio e dove sia posizionato. Ciò non può che riflettere la sua incertezza, non riuscendo a capire come sentirsi “pieno”.
Il “non sarà mai”, del secondo verso, quindi l’utilizzo del tempo futuro, suggerisce che Charles Bukowski crede davvero che non sarà mai completamente felice. Non ci sono dubbi o condizionamenti, l’essenza è che è chiaro che “non troverà mai” questo “spazio”.
Leggendo la poesia si può intendere il riempimento di questo “spazio” nel suo cuore come una rappresentazione della ricerca della felicità o della propria soddisfazione. Quindi, l’incapacità di soddisfare totalmente il “cuore” implica che Bukowski non sarà mai felice.
Nei versi dal 4 all’8, Charles Bukowski esplora i momenti di euforia, riflettendo sulle esperienze che lo hanno reso felice. C’è un senso di distanza all’interno della poesia, con “Chinaski” che non mostra del tutto i dettagli esatti. Al contrario, ci sono commenti lontani e astratti. Qui, i “momenti migliori” e i “momenti più belli” sono solo nozioni generali, non approfondite da Bukowski.
In questo modo, il poeta permette a chiunque di poter applicare i propri “momenti migliori”, le proprie conquiste e i propri “momenti più belli” alla poesia, continuando il commento universale sull’umanità che Bukowski sta cercando di emulare. Non sta parlando di se stesso, ma piuttosto di “noi”, dell’umanità nel suo complesso.
Charles Bukowski si fa portavoce degli umani e ripete l’idea iniziale di “non c’è aiuto per questo”, “c’è un posto nel cuore che non sarà mai riempito”. L’uso del “cuore” si riferisce alla natura personale della poesia, essendo il simbolo letteralmente al centro della vita umana.
Inoltre, “il cuore” rappresenta anche l’amore, favorendo la lettura romantica della poesia. Sia per quanto riguarda la realizzazione che l’amore, Bukowski ha una prospettiva molto pessimistica, o meglio di capire che la sete di avere di più potrebbe non fermarsi mai, e in tal senso vivere la dannazione dell’eterna insoddisfazione.
La vita umana rischia di diventare un eterno inseguimento a voler di più, qualcos’altro. Non esiste la propensione umana a saper accettare con soddisfazione ciò che si ha, ciò che si sta vivendo.
La poesia chiude con
aspetteremo
e
aspettoin quello spazio.
Il senso è chiaro che si finisce inevitabilmente per vivere dell’attesa che le cose possano cambiare, nella considerazione che la vita può donare sempre qualcos’altro. Non sempre ciò è possibile.