Sei qui: Home » Poesie » “M’illumino d’immenso” fotografa l’istante in cui ci sentiamo parte dell’universo

“M’illumino d’immenso” fotografa l’istante in cui ci sentiamo parte dell’universo

Fra le poesie più brevi che siano mai state scritte, "Mattina" di Ungaretti descrive in sole quattro parole l'istante in cui ci sente vivi e improvvisamente parte dell'universo

Si intitola “Mattina” ed è composta da quattro sole parole divise in due celebri versi: “M’illumino/ d’immenso“. Fu scritta da Giuseppe Ungaretti a Santa Maria La Longa il 26 gennaio del 1917 e può considerarsi una delle poesie più celebri del Novecento. Ma cosa ci vuole raccontare il poeta con queste quattro parole?

M’illumino d’immenso 

Ora immaginate che sia l’alba di una qualunque mattina. Si vedono le ultime stelle nel cielo, mentre i raggi del sole iniziano a farsi strada nel mondo. Il silenzio profondo della notte si riempie dei primi suoni della vita, come il cinguettio degli uccelli o un vociare lontano. Ma ancora tutto è avvolto da quella profonda calma del mattino, quel momento in bilico fra la notte e il giorno, fra l’oscurità e la luce abbagliante del sole.

Ed è proprio lì che vi sentite improvvisamente parte di un tutto. Una piccola e infinitesimale parte dell’universo che vi sovrasta e che ora entra dentro di voi. Voi siete l’universo. Si tratta di una rivelazione straordinaria, un’epifania che Giuseppe Ungaretti ha saputo esprimere in sole quattro parole: “M’illumino d’immenso”. Ma come ci si può illuminare d’immenso? A rendere così suggestivi questi due brevissimi versi è infatti una sinestesia, ovvero la figura retorica che unisce due elementi che afferiscono a campi sensoriale diversi. 

Allegria“, l’uomo che sopravvive ai naufragi della vita

La poesia “Mattina” può essere considerata il manifesto della poetica ungarettiana per la sua brevità e il messaggio lampante che lancia. Fa parte della terza sezione, intitolata Naufragi, della raccolta L’Allegria, pubblicata per la prima volta nel 1931. Inizialmente l’intera raccolta era intitolata Allegria di Naufragi ma il poeta decise poi di semplificare il titolo e renderlo più diretto. Le tematiche della raccolta esprimono i sentimenti di dolore nei confronti dell’esperienza della guerra che il poeta visse in prima persona e il senso di attaccamento alla vita che ne deriva. Un’altra tematica è, infatti, la fratellanza tra gli uomini. Il titolo, Allegria, allude infatti allo slancio positivo dell’uomo che sopravvive nonostante i dolori e i naufragi della vita.

 

© Riproduzione Riservata