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“L’hai amata vero?” La dichiarazione d’amore di Charles Bukowski in poesia

Charles Bukowski, col suo modo sincero e schietto di esprimersi, scrive una delle dichiarazioni d’amore più belle della letteratura contemporanea.

 Insomma, si sa, l’amore è qualcosa di incondizionato. Charles Bukowski, che spesso parla d’amore e soprattutto di donne, ci regala un ritratto commovente della sua donna, amata incondizionatamente. L’amore di cui parla è un amore imperfetto, che però rimane forte proprio per questo. Morto nel 1994, Bukowski è ancora oggi uno dei poeti più noti anche sui social, grazie proprio all’estrema attualità delle sue parole.

L’hai amata, vero? – Charles Bukowski

“L’hai amata, vero?”
Lui sospirò
“Come posso risponderti? Lei era matta”
Sì passò la mano tra i capelli
“Dio se era tutta matta, ogni giorno era una donna diversa
Una volta intraprendente, l’altra impacciata.
Una volta esuberante, l’altra timida. Insicura e decisa.
Dolce e arrogante.
Era mille donne lei, ma il profumo era sempre lo stesso
Inconfondibile
Era quella la mia unica certezza.
Mi sorrideva sapeva di fregarmi con quel sorriso
Quando sorrideva io non capivo più nulla
Non sapevo più parlare ne pensare
Niente, zero
C’era all’improvviso solo lei
Era matta, tutta matta
A volte piangeva
Dicono che in quel caso le donne vogliono solo un abbraccio
Lei no
Lei si innervosiva
Non so dove si trova adesso ma scommetto che è ancora alla ricerca di sogni
Era matta tutta matta
Ma l’ho amata da impazzire.

“L’hai amata, vero?”, le mille sfaccettature dell’amore

Questa poesia/dichiarazione d’amore, inizia con una domanda. “L’hai amata, vero?”. E’ da qui che parte la lunga descrizione di Charles Bukowski, di un amore fuori dagli schemi, ma proprio per questo perfetto. “Lei era matta”, questa è la prima descrizione che ci da, di questa donna particolare, una vera e propria montagna russa capace di sintetizzare in sé tutti i poli opposti caratteriali. Timida, esuberante, indecisa e sicura. Un vero e proprio vulcano di donna. Il poeta Charles Bukowski ci offre così una descrizione perfetta di quello che poi è il mondo femminile: un mondo variegato e complesso, fatto di tante sfaccettature, in grado di donare ad ogni donna mille peculiarità.

Amante del mondo femminile, Charles Bukowski trasforma queste peculiarità in pregi irresistibili, che rendono la sua donna unica. L’hai amata vero? Da impazzire, risponde.

Perché, quando riesci a vedere tutto il mondo di una persona, la ami da impazzire.

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Bukowski, racconta il sociale e i margini

Per comprendere “L’hai amata, vero?” bisogna immergersi nel pensiero di Charles Bukowski. Nelle sue opere ritrae una galleria di personaggi che vivono ai margini della società: prostitute, alcolisti, individui disadattati, vagabondi, alienati e giocatori spregiudicati.  La sua produzione rappresenta in modo realista la depravazione della vita urbana e la difficile esistenza degli oppressi nella società americana. Il suo linguaggio è crudo e le immagini violente. Molte volte trascende nel volgare. Ma, Bukowski racconta il sociale. E’ un osservatore attento della vita del suo tempo. dell’urbanità nascosta che in tanti fanno finta di non vedere. 

Bukowski è l’antitesi del “sogno americano”.  Mostra in maniera cruda il disagio di chi si oppone al sistema competitivo imposto dal capitalismo e dalla regole del successo ad ogni costo. E da quella società sfilacciata e disumana Bukowski fugge senza rimpianto alcuno usando uno stile aspro, scarno e diretto. Il suo modo di scrivere e il suo pensiero permettono di comprendere l’esperienza totalizzante di chi sta ai margini della società. Fanno scoprire l’universo intimo, profondo di una società costretta ad essere rinchiusa nella sua devianza.

L’elemento autobiografico è sempre presente in tutta la produzione di Bukowski. I suoi scritti descrivono la mostruosità degli ambienti degradati delle metropoli nordamericane. Della sua esperienza quotidiana tra i diseredati della società nasce la sua poetica, i suoi scritti, i suoi racconti, volutamente minimalisti e senza regole liniuistiche. Bukowski è l’anarchia del linguaggio e il diverso dall’imposto.

in una frase Bukowski manifesta tutto il suo pensiero:

 Solo i poveri riescono ad afferrare il senso della vita, i ricchi possono solo tirare a indovinare.

 

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