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“Il cielo è di tutti”di Gianni Rodari: una poesia per la diversità e contro le discriminazioni

"Il cielo è di tutti" è una poesia di Gianni Rodari che tutti dovremmo far nostra. La diversità è ricchezza e le discriminazioni impoveriscono. Per la "Giornata dei calzini spaiati" ecco il nostro contributo.

Il cielo è di tutti di Gianni Rodari è una poesia che ci insegna i valori dell’inclusione, dell’accettazione della diversità, del rispetto di ogni cosa che ci circonda, dell’amore per gli altri. È una poesia contro ogni forma di discriminazione. 

Tutti i bambini dovrebbero imparare a memoria questa poesia. Poi, magari insegnarla agli adulti, trasferirla ai genitori, per fare in modo che la nostra società, ogni società possa migliorare.  

Nonostante questa poesia sia del 1960 (Da Filastrocche in cielo e in terra, Torino, Einaudi), le sue frasi incalzanti come una canzone d’autore, sono estremamente attuali. 

Oggi, tra l’altro, è la “Giornata dei calzini spaiati” un’iniziativa che si celebra nelle scuole e che merita di essere celebrata con una poesia del grande Maestro d’Italia. 

Un’iniziativa nata per gioco, ma che come nella filastrocca di Gianni Rodari condivide un grande messaggio per l’inter umanità.

Il cielo è di tutti, la poesia di Gianni Rodari

il cielo è di tutti gli occhi
di ogni occhio è il cielo intero.
È mio, quando lo guardo.
È del vecchio, del bambino,
del re, dell’ortolano,
del poeta, dello spazzino.
Non c’è povero tanto povero
che non ne sia il padrone.
Il coniglio spaurito
ne ha quanto il leone.
Il cielo è di tutti gli occhi,
ed ogni occhio, se vuole,
si prende la luna intera,
le stelle comete, il sole.
Ogni occhio si prende ogni cosa
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo
non lo trova meno splendente.
Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.

Una poesia che per la diversità e contro le discriminazioni 

Il cielo è di tutti è una poesia caratterizzata da un linguaggio semplice, diretto, incisivo, in grado di cogliere subito i punti salienti del messaggio.

Gianni Rodari, infatti, scrive per abbattere quelli che sono i confini, i muri, le discriminazioni che fin troppo spesso rendono questo mondo “ingiusto”.

Qualcuno che la sa lunga
mi spieghi questo mistero:
il cielo è di tutti gli occhi
di ogni occhio è il cielo intero.

Come un maestro che interroga i suoi alunni, Gianni Rodari esordisce provocando i suoi interlocutori a dargli la la risposta sul perché il cielo che guardiamo appartiene a tutti allo stesso modo, nessuno escluso.

Anche il più povero e il più distante dal nostro modo di pensare è padrone dello stesso cielo come lo siamo noi.

Il cielo che guardiamo e che ci appartiene, di fatto va condiviso con tutti gli esseri viventi presenti sulla terra. Bisogna saperlo accettare. Bisogna saper capire che la diversità è soltanto un concetto culturale che deve arricchirci, perché siamo tutti uguali sotto questo cielo.  

Ogni occhio si prende ogni cosa
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo
non lo trova meno splendente.

Anche chi arriva per ultimo guarderà il cielo nel nostro stesso modo, non sarà “meno splendente”.

E alla fine, da Maestro di scuola, Gianni Rodari compie l’ennesima grandezza poetica. 

Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.

Un concetto così semplice contiene un insegnamento enorme. Se il cielo è uguale per tutti, perché la terra è divisa. Un messaggio che ha una contemporaneità disarmante. Basta guardare tutto ciò che ci circonda per capire che questa lezione non è mai stata imparata. 

I bambini che sono il nostro futuro devono saper imparare questi versi, per aiutare il Mondo intero a migliorarsi. È inaccettabile che non si accetti la diversità. Solo gli ottusi possono pensare che ci sia disparità. 

Chio rivendica superiorità e prevarica gli “inferiori”, in realtà sta soltanto dimostrando la sua ignoranza. Soprattutto, ha dimostrato di non aver mai letto questa poesia e di non aver avuto quel prezioso tesoro che è la tolleranza. 

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