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“Il Biancospino” di Umberto Saba: poesia che annuncia la primavera

In occasione del 9 marzo giorno del compleanno di Umberto Saba, gustiamo la bellezza de "Il biancospino" una poesia che celebra marzo e l'arrivo della primavera.

Il Biancospino di Umberto Saba è una poesia che mette in scienza con magnifica semplicità, il mese che annuncia l’arrivo della primavera. 

In occasione del compleanno di Umberto Saba, che è nato Trieste il 9 marzo 1883, vogliamo condividere una poesia che dona speranza, fa respirare rinascita, risveglio. 

Allo stesso tempo, offre uno sguardo alla fragilità umana sempre presente nel rapporto con l’esistente.

Il Biancospino fa parte dell’opera più importante dello scrittore triestino, Il Canzoniere. La prima edizione dell’opera è del 1921, pubblicata in seicento esemplari da Libreria Antica e Moderna, la libreria antiquaria aperta da Saba nel 1919.

L’ultima edizione postuma fu pubblicata da Einaudi nel 1965 e la poesia la troviamo nell’edizione del 2004 sempre della stessa casa editrice. 

Ma, andiamo a scoprire la magia di questa poesia che tra l’altro ha come tema illese stesso che ha dato i natali allo scrittore.

Il Biancospino di Umberto Saba

Di marzo per la via
della fontana
la siepe s’è svegliata
tutta bianca,
ma non è neve,
quella: è biancospino
tremulo ai primi
soffi del mattino.

Significato della Poesia 

In questi pochi versi, si può trovare l’anima e la poetica di Umberto Saba, autore orientato ad un linguaggio che intende offrire chiarezza e comprensione.   

Il poeta di Trieste ci trasporta come se fossimo all’interno di un film. L’immagine è nitida, vera. Siamo nella solita strada percorsa da Umberto Saba, “la via della fontana”, ed è appena arrivato il mese di marzo.

L’arrivo del mese che annuncia la primavera è associata all’immagine naturalistica che emerge dalla siepe che è diventata bianca. 

Ma, questa volta del candido colore non è protagonista la neve dell’inverno, di quel febbraio appena passato, ma del biancospino, una pianta che proprio con l’arrivo della primavera inizia a fiorire.

Sono fiori appena nati, di un colore bianco-rosato, che si dimostrano ancora fragili incontrando gli ancora freddi soffi di vento del mattino.

In questa poesia il fiorire del biancospino dà voce alla voglia del poeta di poter rinascere. Purtroppo, la sue esistenza si contraddistingue per la delicata fragilità psicologica.

L’interiorità di Umberto Saba è inquieta, a causa delle nevrosi e della depressione sofferta dall’intellettuale friulano. L’intera poesia mostra la sua personalità, rivela la vita dell’autore.

Allo stesso tempo, la poesia ci racconta della voglia di molti di noi di uscire dal gelo dell’inverno, che rappresenta chiusura, sofferenza, instabilità. 

C’è bisogno di rinascita interiore e fisica. C’è esigenza di benessere psicologico. C’è voglia di poter finalmente guardare avanti senza sentirsi fragili. 

Ma, bisogna saper cogliere anche gli attimi più semplici dell’esistenza. Come il fiorire del biancospino, come poter vedere che finalmente quella siepe prende vita, si anima, come dovrebbe appunto succedere alla nostra vita. 

Il cammino è sempre quello, la solita via percorsa, ma stavolta ci dona qualcosa di miracoloso, di gioioso, di spettacolare: rinasce la vita.

La poesia onesta di Umberto Saba

Un poeta che ama la veridicità, la sua è una “poesia onesta”, senza gli orpelli classicisti dei primi del ‘900 che ritroviamo banalmente in D’annunzio. 

Seppur ermetico nella sostanza, i suoi versi sono sintomo di chiarezza e la sua poesia riesce a donare immagini indelebili nel tempo. 

Un poesia vera dicevamo, in quanto Saba attraverso le sue opere mette in scena la sua vita, quella vissuta, quella sofferta, quella delle sue pulsioni più intime e allo stesso tempo della rappresentazione visiva di ciò che incontra. 

Tutta la poesia dello scrittore triestino si caratterizza per questi valori. La parte psicologica è determinante. Freud condiziona in modo rilevante gli scritti di Umberto Saba. 

La psicanalisi contamina la sua produzione poetica come strumento di costante ricerca interiore e di approfondimento dei traumi subiti.

Assume un ruolo determinante anche la città in cui vive e si muove il poeta: Trieste. Tutto ciò che fa parte di questa città diventa rappresentazione poetica per Saba. 

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