Era l’8 luglio 1822 quando scompariva prematuramente a Viareggio Percy Bysshe Shelley, uno dei poeti più celebri e amati del movimento romantico. Famoso per opere quali “Ode to the West wind” – tradotto in Italia come “Ode al vento dell’Ovest” -, “Ozymandias” e “The mask of anarchy” – in italiano conosciuto come “La maschera dell’anarchia” -, Percy Bysshe Shelley non ci ha lasciato soltanto meravigliosi versi romantici, ma anche poemi immaginifici come il “Prometeo liberato” e “L’Adone”.
Per ricordarlo, scopriamo insieme “Filosofia dell’amore”, una poesia in cui l’autore romantico racconta l’amore totalizzante che investe non solo gli esseri umani, ma anche la natura.
“Filosofia dell’amore” di Percy Bysshe Shelley
Le fonti si confondono col fiume
i fiumi con l’Oceano
i venti del Cielo sempre
in dolci moti si uniscono
niente al mondo è celibe
e tutto per divina
legge in una forza
si incontra e si confonde.
Perché non io con te?Vedi che le montagne baciano l’alto
del Cielo, e che le onde una per una
si abbracciano. Nessun fiore-sorella
vivrebbe più ritroso
verso il fratello-fiore.
E il chiarore del sole abbraccia la terra
e i raggi della Luna baciano il mare.
Per che cosa tutto questo lavoro tenero
se tu non vuoi baciarmi?
“Love’s philosophy”
The fountains mingle with the riverAnd the rivers with the ocean,The winds of heaven mix for everWith a sweet emotion;Nothing in the world is single;All things by a law divineIn one spirit meet and mingle.Why not I with thine?—See the mountains kiss high heavenAnd the waves clasp one another;No sister-flower would be forgivenIf it disdained its brother;And the sunlight clasps the earthAnd the moonbeams kiss the sea:What is all this sweet work worthIf thou kiss not me?
Cos’è l’amore
Nella poesia “Filosofia dell’amore” Percy Bysshe Shelley racconta il sentimento amoroso come vera e propria entità universale, una forza della natura che dà vita alla vita. Secondo il poeta tutto in natura tende alla dualità, niente nasce per stare o essere solo. Niente di ciò che è dotato di vita può avere un futuro solitario. Questa è la grande filosofia che Percy Bysshe Shelley porta nel cuore e propone ai lettori. La natura e l’universo hanno, secondo il poeta, un volere proprio che coinvolge il destino di tutti gli esseri viventi. E questo destino si basa proprio sull’amore.
Percy Bysshe Shelley
Sincero amico di Lord Byron e John Keats, noto anche per essere stato il marito di Mary Wollstonecraft Shelley – l’autrice di “Frankenstein” e figlia della pioniera del movimento femminista –, Percy Bysshe Shelley apparteneva alla seconda generazione del Romanticismo inglese. La sua vita, tragica, piena di avventure e stravolgimenti, sembra aver seguito le orme della sua ispirazione poetica. L’8 luglio 1822, infatti, la sua esistenza viene stroncata tragicamente da un naufragio in corrispondenza delle coste di Lerici.
Percy Bysshe Shelley nasce il 4 agosto del 1792 a Warnham, nella contea del Sussex. A casa suggestiona e meraviglia le sorelle Elizabeth e Mary con racconti di terrore e magia. Frequenta in seguito la Syon House Academy a Isleworth e si distingue per una notevole capacità di apprendimento, studia poi a Eton e quindi a Oxford, da dove viene espulso per aver scritto e fatto circolare un opuscolo in difesa dell’ateismo. Sempre nel 1811 sposa Harriet Westbrook che gli darà due figli.
Più avanti conosce Mary che sposerà nel 1818 dopo il suicidio della moglie. Lui e Mary viaggiano molto e per qualche tempo si stabiliscono in Italia, dove Percy morirà l’8 luglio 1822 in un naufragio.