MILANO -E’ la pubblicazione di un’opera, “Regina Mab”, poemetto filosofico in nove canti che recepisce il pensiero socialista di William Godwin a favorire l’incontro con il filosofo e politico inglese. Conoscerà poi sua figlia Mary, con la quale va a vivere in Svizzera nel 1814 e, subito dopo la tragica fine della moglie Harriet, morta per suicidio, due anni la sposa. Mary Shelley raggiungera grande notorietà come autrice del celeberrimo romanzo gotico “Frankenstein”. Ecco una poesia dedicata dal poeta all’amata Mary.
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A Mary
Oh Mary, se ci fossi tu qui, cara
con i tuoi occhi castani di luce e chiari
e la tua dolce voce, come un alato
che canta amora al suo compagno
solo nel nido d’edera, sconsolato;
voce più dolce non s’è mai udita.
E il tuo ciglio, più del cielo
di questa azzurra Italia.
Mary, cara, vieni da me subito
io non sto bene se sei lontana;
come il tramonto per la luna che si è fatta sfera
come il crepuscolo per la stella d’occidente, così
tu molto amata sei per me.
Oh Mary, se ci fossi tu qui, cara;
l’eco del castello “qui” mormora.
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