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“Felicità”, la poesia di Umberto Saba sulla serenità

In occasione del 20 marzo, la Giornata Internazionale della Felicità, scopriamo il viaggio poetico alla ricerca della serenità di Umberto Saba attraverso le diverse fasi della vita.

In occasione del 20 marzo, la Giornata Mondiale della Felicità, condividiamo la poesia di Umberto Saba che ha proprio il titolo di Felicità.

La giornata Internazionale della felicità è stata istituita dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) il 28 giugno 2012. La sostenibilità e l’inclusione sono l’essenza della felicità e del benessere della popolazione del Pianeta.

La poesia di Umberto Saba è contenuta contenuta nel “Canzoniere”, un’ampia raccolta di poesie dello scrittore triestino pubblicata nel 1921 e disponibile nell’edizione di Einaudi del 2004.

La poesia è una sorta di viaggio alla ricerca della felicità a seconda delle fasi della vita. Ogni età ha la concezione di felicità e Umberto Saba, poeta che dell’introspezione e dei sentimenti profondi è maestro, ci offre una rappresentazione piena di significato.  

 La sostenibilità Ma, leggiamo la poesia, prima di poterne approfondire il contenuto. 

Felicità di Umberto Saba

La giovinezza cupida di pesi
porge spontanea al carico le spalle.
Non regge. Piange di malinconia.

Vagabondaggio, evasione, poesia,
cari prodigi sul tardi! Sul tardi
l’aria si affina ed i passi si fanno
leggeri.
Oggi è il meglio di ieri,
se non è ancora la felicità.

Assumeremo un giorno la bontà
del suo volto, vedremo alcuno sciogliere
come un fumo il suo inutile dolore.

La ricerca della felicità

Leggendo la poesia di Umberto Saba possiamo cogliere la ricerca del poeta di ciò che significa felicità e come si cerca di ottenere a seconda delle fasi della vita. 

Durante l’età della giovinezza, un’età frenetica e pretenziosa quasi, si ha la smania di fare e ottenere ciò che si desidera. C’è una forte volontà di dimostrarsi responsabili e adulti, capaci di farsi carico di doveri che ci rendono in questo modo emancipati agli occhi di chi ci circonda.

Umberto Saba però, afferma che il fallimento, secondo questo modo di comportarsi e di agire, è praticamente assicurato. Nessun giovane può reggere il peso del dovere di cui si è fatto carico. 

Nell’età adulta, invece, le cose cambiano. Quando si è adulti si vive di essenzialità, ci si libera di tutti i pesi e i carichi non necessari in modo da poter vivere il più possibile sereni. Solo così si raggiungerà la felicità.

Emerge però con forza la sensazione che ls natura dell’uomo sia triste e complicata. C’è una continua volontà a sobbarcarsi l’inutile e il controverso, per poi lamentarsi. Non c’è la consapevolezza che la mancanza di felicità di penso solo da noi stessi.

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“Più soli”, la poesia di Umberto Saba sul mare di Trieste

La poesia “Più soli” di Umberto Saba, contenuta nella raccolta “Trieste e una donna”, racconta il panorama del mare triestino

La poetica di Umberto Saba

Resta il fatto che la visione del poeta è fortemente condizionata dal suo modo di vedere via vita. 

Per comprendere ila sua poesia ci rifacciamo a Quello che resta da fare ai poeti,  un testo scritto dallo stesso Saba nel 1912 .

Il poeta di Trieste dichiarava qual era la sua idea di poesia. Questa doveva esprimere con sincerità e senza esagerazioni la condizione esistenziale dell’uomo, al fine di rappresentare la realtà quotidiana e non la realtà straordinaria.

Il poeta ha l’obbligo al rispetto della propria anima. Quindi la poesia di Saba un viaggio alla vita interiore dell’uomo. L’introspezione diventa l’analisi che il poeta deve assicurarsi.

Il rapporto tra Saba e la psicoanalisi è intenso. La poesia dovrebbe comprendere i traumi interiori, i dissidi che lacerano la personalità umana, e le origini delle proprie nevrosi.

La rappresentazione della realtà nella sue essenza, senza fronzoli, lo sua città Trieste e i personaggi che incontra nel cammino quotidiano della vita diventano il suo racconto poetico. Ciò non significa oggettivizzare la realtà, anche perché la poesia di Saba contiene le inquietudini umane dell’autore.

Umberto Saba

Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, nasce a Trieste il 9 Marzo del 1883. Presto abbandona gli studi e inizia una formazione da autodidatta. Nel 1903 esce la prima raccolta di versi “il mio primo libro di poesie”. Nel 1909 sposa Carolina Wolfer alla quale, con il nome di Lina, dedicò numerosi componimenti.

Nel 1920 iniziò a gestire una libreria antiquaria a Trieste dove lavorò per quasi tutta la vita. Nel 1921 pubblica la prima edizione del “Canzoniere”. A causa delle leggi razziali Saba, per metà ebreo, fu costretto a lasciare la sua Trieste dove riuscì a tornare solo dopo diversi anni. Saba morì il 25 Agosto del 1957.

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